Commento al Vangelo di domenica 29 maggio 2016 – Azione Cattolica

Sono uomini concreti i discepoli del Maestro, capiscono che la folla è stanca e ha fame. «Congedali», continuano a ripetere, perché questa sembra la scelta più semplice, quella che crea meno problemi e richiede poco impegno. L’ansia dei discepoli vorrebbe che il Maestro chiudesse subito il problema. Non riescono a dare risposte ai bisogni materiali della gente, per i quali è bene che provveda essa stessa, da sola.
Gesù però non è d’accordo. Lui dell’uomo ama anima e corpo.

[ads2]È necessario sfamare l’uno e l’altro! Come una mamma è capace di accogliere tutti i figli e con poche cose riesce a sfamare tutta la famiglia. «Dio ci ama come una mamma» (papa Luciani).
Egli nutre e alimenta tutti gli uomini, perché tutti hanno bisogno del suo cibo: spirituale e materiale. Pertanto, propone Lui la soluzione: «Voi stessi date loro da mangiare». «Com’è possibile, Lui, il Figlio di Dio, chiede a me di dare da mangiare agli uomini.

Posso risolvere io le necessità della folla? Io sono poca cosa, non ho niente da dare». Gesù, però, continua a ripetere: «Provate a cercare in voi e troverete, perché io stesso ho seminato del buon seme in voi. Per questo motivo vi chiedo di dare tutto, senza riserve, di donare gratuitamente, per primi, perché a voi è stato dato».
«Voi stessi date loro da mangiare», si sentono dire i discepoli da Gesù: «Perché ho fiducia in voi, e a voi chiedo di collaborare con me». «Date loro da mangiare, perché c’è molta “folla” che cammina stanca e affamata nel mondo, va avanti trascinandosi senza meta: ha smarrito il senso della vita e dell’esistenza, non ha più traguardi da raggiungere e non ha più stimoli».

Gesù non manda via nessuno, perché prova compassione per tutti. È questo il mistero dell’amore di Dio che Gesù rende visibile: c’è un popolo che cerca risposte di vita e le trova in Gesù e in nessun altro; e c’è un Dio che prova compassione e accoglie tutti. Ci sono, poi, i nostri pochi pani e pochi pesci: Gesù li fa bastare per tutti perché “condivisi”. Ciò che si condivide con gli altri, anche se poco, non si dimezza, ma si moltiplica, perché rende partecipi e felici tanti.

Grazie Signore,
perché oggi mi fai capire che il mio poco, la mia povertà,
se spezzati nel Tuo amore diventano per altri cibo che sazia.
Grazie Signore,
perché solo Tu sei capace di saziare tutti gli uomini di pane,
amore e speranza;
soprattutto ti chiedo di saziare ogni persona di grandi valori.
Grazie Signore,
perché mi hai generato alla Chiesa
che ogni giorno m’insegna ad amare e donare,
a incontrare altri uomini e donne
e con loro condividere ogni cosa che tu mi hai donato.

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Corpus Domini

Lc 9, 11-17
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 29 Maggio – 04 Giugno 2016
  • Tempo Ordinario IX, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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