Questa è una rielaborazione audio/video sulle letture della Messa di: DOMENICA 28 giugno 2009 – XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno B) a cura di Antonio Di Lieto. Il titolo della Messa, che unifica tutte le letture, secondo l’autore è: Più forte della morte !
[Il commento audio lo trovi in fondo all’articolo]
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Commento alle Letture
PRIMA LETTURA (dal libro della Sapienza 1,13-15;2,23-24)
Dio non ha creato il dolore e LA MORTE: perché Lui non gode delle sofferenze degli uomini. Il Signore aveva creato il mondo che era un magnifico Paradiso: dove regnavano solo la felicità e la vita! Tutte le creature quindi hanno dentro il germe dell’immortalità, che li rende immuni dal veleno della MORTE. E praticando la giustizia possono realizzare questa immortalità: e vivere felici in eterno ! Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità: perché l’ha fatto a Sua immagine. Il dolore e la MORTE sono arrivati dopo: per invidia del diavolo. Solo quelli che scelgono di appartenere al demonio infatti, faranno esperienza di morte in eterno. Coloro che scelgono il Signore, invece, vivranno nella gioia per sempre: perché Dio, è PIU’ FORTE DELLA MORTE!”.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 29,3-4; 5-6; 11-12a.13b)
Ti ringrazio Signore, perchè ero a terra: e mi hai risollevato. Non hai permesso che i miei nemici gioissero delle mie sventure. Grazie Signore, perché ero MORTO e mi hai fatto risorgere: mi hai tirato fuori dalla fossa. Cantate inni a Dio, voi che avete fiducia in Lui: celebratelo e lodatelo. Perché la Sua rabbia si spegne subito: la Sua bontà invece dura per sempre. Quando alla sera ci corichiamo piangendo, già al mattino Lui ci fa risvegliare felici. Ascoltami Signore: abbi pietà di me e vieni sempre in mio aiuto. Ed io ti ringrazierò sempre, perchè hai trasformato le mie lacrime in danza: il mio pianto in gioia !
SECONDA LETTURA (2^ lettera di Paolo ai cristiani di Corinto 8,7.9.13-15)
Carissimi fratelli, voi che siete ricchi di conoscenza e di fede, di carità e di amore, siate ricchi anche nel donare ai poveri. Siate generosi come lo fu il nostro Signore Gesù Cristo che, da ricco che era, si fece uomo: si fece povero, per arricchire la nostra povertà umana! Non vi chiedo di impoverirvi voi per arricchire gli altri: ma di fare in modo che ci sia un po’ di uguaglianza. Oggi infatti voi vivete nell’abbondanza e potete dare una mano a chi è in difficoltà: ma se in futuro cadrete in disgrazia, saranno gli altri ad aiutare voi. E così si realizzerà questo che dice la Bibbia: “Chi ha avuto un raccolto abbondante, non deve mangiare troppo: chi ha avuto un raccolto misero, non deve restare affamato!”. Se amiamo e ci aiutiamo a vicenda insomma, nessuno morirà di fame: perchè l’amore è PIU’ FORTE DELLA MORTE !
VANGELO (Marco 5,21-43 [per forma breve saltare 5,25-34])
Vedendo che Gesù stava attraversando il lago in barca, una grande folla si radunò a riva per accoglierlo. Tra di loro c’era anche un certo Giàiro, uno dei capi della sinagoga locale, che si gettò ai Suoi piedi e lo implorò dicendogli umilmente: “La mia figlioletta sta morendo. Ti prego, vieni ad imporle le mani: e sono certo che si salverà!”. Gesù non si fece pregare e s’incamminò con lui verso la casa della bambina, mentre la gente accalcandosi li seguiva.
[Tra questa folla c’era anche una povera donna, che soffriva di tremende emorragie da dodici anni. Si era rivolta a molti medici spendendo tanti soldi, ma non aveva risolto niente: anzi era peggiorata. Approfittando di quel momento di calca, era riuscita ad avvicinarsi a Gesù ed a toccare il Suo vestito. Pensava infatti con umiltà: “A me basta solo toccargli il vestito: e sono sicura che guarirò!”. In quel preciso istante infatti l’emorragia si bloccò: e guarì completamente.
Gesù si era accorto che una forza guaritrice era uscita da Lui, allora fermò il corteo e disse: “Qualcuno ha toccato il mio vestito: voglio sapere chi è stato!“. I discepoli gli dissero: “E’ tanta la gente che ti si stringe addosso …”. Ma Gesù continuava a guardarsi intorno, aspettando una risposta. La donna allora, umile ed impaurita, si fece coraggio: e confessò di essere stata lei. Poi esclamò riconoscente: “Signore, tu mi hai salvata!”. Gesù allora le disse: “Figlia mia, la tua fede ti ha salvata. Va’ e vivi in pace: perché ora sei guarita!”. ]
Stava ancora parlando con la donna, quando vennero a dire a Giàiro: “Ormai è tardi: tua figlia è morta. Non è più il caso di disturbare il maestro”. Gesù invece gli disse: “Non abbatterti: continua ad avere fede!”. Poi disse alla folla di fermarsi lì: prese con sé Pietro ed i fratelli Giacomo e Giovanni e si diresse verso la casa dove stava la ragazza. Arrivando sentì da fuori una gran confusione: era la gente che si disperava e piangeva per la morte della bambina. Allora entrò in casa e disse loro: “Perché piangete e vi disperate così? La bambina non è morta, ma dorme: non sapete che DIO E’ PIU’ FORTE DELLA MORTE?”. E molti lo presero in giro, perché aveva detto che la bambina dormiva.
Gesù allora cacciò fuori tutti ed entrò nella cameretta: solo con i suoi tre discepoli ed i genitori della bimba. Si avvicinò, le prese la mano e disse alla ragazza di 12 anni: “Talità kum” che significa: “Forza ragazzina, alzati!“. Subito quella si alzò: e si mise a camminare verso di Lui felice. Gesù disse agli altri di darle da mangiare, ma vedendo che quelli gridavano e saltavano dalla meraviglia, raccomandò loro – probabilmente per evitare fanatismi – di non dire a nessuno quello che avevano visto. Era di un’umiltà davvero straordinaria: proprio Lui che aveva dimostrato di essere, PIU’ FORTE DELLA MORTE !
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Note: L’autore precisa che, anche se la lettura di queste bellenotizie aiuta a comprendere la prima parte della Messa (Liturgia della Parola), non potrà mai sostituire la seconda parte (Liturgia eucaristica), in cui ci viene data la possibilità di “abbracciare” veramente il Corpo di Cristo.