Questa è una rielaborazione audio/video sulle letture della Messa di: DOMENICA 27 marzo 2011 – III DOMENICA DI QUARESIMA (Anno A) a cura di Antonio Di Lieto.
Il titolo della Messa, che unifica tutte le letture, secondo l’autore è: Io ti faccio dissetare!
Commento alle Letture
PRIMA LETTURA (dal libro dell’Èsodo 17,3-7)
Questa lettura è Parola di Dio. Quindi è Dio che ci parla e ci dice: – Non fare come gli ebrei che, soffrendo la SETE in cammino nel deserto, cominciarono a lamentarsi con Mosè dicendogli: “Bravo! Per questo ci hai liberati dalla schiavitù egiziana? Per farci morire di SETE tutti?”. Allora Mosè Mi implorò disperato, dicendo: “Dimmelo tu Signore, come devo fare con questo tuo popolo. Ancora un pò e mi lapideranno!”. Io allora gli dissi: “Scegli alcuni anziani: e va con loro sul monte Òreb. Lì troverai una roccia, percuotila con il bastone con cui hai percosso il Nilo: e vedrai che ne uscirà un’acqua freschissima!”. Mosè obbedì: e davanti agli occhi increduli degli anziani, sgorgò un’acqua purissima. E tutti si DISSETARONO. Mosè allora chiamò quel luogo ‘Massa’ e ‘Mèriba’ (che significa ‘lamentarsi’ e ’protestare’): perché il Mio popolo lì aveva cominciato a protestare. A lamentarsi, dicendo scontento: “Ma il Signore ci sta vicino: sì o no?”. Tu non fare come loro: invece di mettermi sotto accusa, ringraziami sempre !-.SALMO RESPONSORIALE (Salmo 94,1-2.6-9)
Questo salmo è Parola di Dio. Quindi è Dio che ci parla e ci dice: “Non irrigidirti: ascolta oggi la Mia voce! Vieni ad acclamare e cantare al Mio nome, perché io sono il tuo Signore: l’unica roccia che ti può dare riparo e salvezza. Avvicinati a Me e ringraziami: acclamando e cantando di gioia. Vieni ad adorarmi in ginocchio: a prostrarti davanti a Colui che ti ha fatto. Io infatti sono il tuo Dio: e tu fai parte del Mio popolo. Tu sei un mio agnellino: ed Io il Pastore che ti guida e TI DISSETA. Oh, se Mi ascoltassi oggi: invece di aspettare domani! Non fare come gli ebrei nel deserto che, nelle località di Massa e Mèriba, si irrigidirono: e cominciarono a mettermi sotto accusa. Eppure avevo appena compiuto per loro, molti miracoli !”.SECONDA LETTURA (dalla lettera di Paolo ai cristiani di Roma 5,1-2.5-8)
Questa lettera è parola di Dio. Quindi è Dio che ci parla e – per bocca di Paolo – ci dice: “Ama gli altri come fratelli. E ricorda che la fede in Mio Figlio Gesù, ti rende giusto: ti fa essere in pace con Me. Credi in Lui e riceverai la Sua grazia, della quale devi essere contento: perché essa ti dà la speranza di godere della Mia gioia. Una speranza che non resterà delusa, perché è tenuta accesa dallo Spirito Santo che Io ho fatto piovere su di te. E’ Lui infatti che tiene viva la tua anima: DISSETANDOLA con il Mio amore. Io infatti amo tutti gli esseri umani: tanto che al momento stabilito ho mandato Mio Figlio a morire per tutti gli uomini, anche per i malvagi. Ora, già a stento si trova qualcuno disposto a morire per un giusto, forse qualcuno sarebbe disposto a morire per un uomo buono. Io invece ti amo così tanto, che ho mandato mio Figlio a morire per te: anche se sei peccatore!”.
VANGELO (Giovanni 4,1-45)Questo vangelo è parola di Dio. Quindi è Gesù che ci parla e ci dice: – Un giorno giunsi con i miei discepoli ad un pozzo sacro, fuori la città di Sìcar, nella regione della Samaria: un territorio abitato dai samaritani, un popolo ostile a noi ebrei. Stanco ed assetato, mi ero seduto al pozzo: aspettando l’arrivo di qualcuno che avesse un secchio.
Verso mezzogiorno arrivò una donna molto avvenente, che con un anfora cominciò ad attingere acqua: e bere. Io mi avvicinai e le chiesi: “Posso bere con te?”. I miei discepoli erano andati in città a comprare da mangiare: quindi eravamo completamente soli. Forse allora lei pensava che Io la stessi corteggiando: anche perchè il pozzo era il luogo del corteggiamento. Allora mi rispose: “Ma come? Tu che sei ebreo, vuoi bere insieme a me che sono una samaritana?” (come già detto infatti, tra ebrei e samaritani non correva buon sangue).
Io le dissi: “Per me tutti gli esseri umani sono uguali. E poi se bevi con me, io posso DISSETARTI davvero: dandoti la mia acqua purissima!”. Lei mi rispose sarcastica: “Tu vorresti DISSETARE me? Ma se non hai nemmeno un secchio per prendere l’acqua …”. Io allora le dissi: “Guarda che se bevi l’acqua di questo pozzo, avrai sete di nuovo: se invece ti lasci DISSETARE da Me, Io ti DISSETERÒ per sempre. Anzi sarò come una sorgente, che zampillera d’amore per te: all’infinito!”.
Conquistata da queste parole d’amore, la donna cedette. E forse fraintendendomi rispose: “Va bene signore, prendimi e DISSETAMI. Portami via con te: perché sono stanca di venire qui al pozzo ogni giorno …”. Ma io frenandola le dissi: “Perchè non vai a chiamare tuo marito?”. Giustificandosi la donna mi rispose: “Io non ho marito: sono libera!”. Ed io: “Hai ragione, perché l’uomo con cui stai ora non è tuo marito: di mariti però ne hai già avuti cinque. Vedi, nessun uomo è riuscito a DISSETARE il tuo cuore: perché questo può farlo solo Dio!”.
Lei mi disse meravigliata: “Ma come fai tu a sapere quanti mariti ho avuto? Allora sei veramente un profeta … E poi tu mi parli di Dio, ma voi ebrei dite che Dio bisogna adorarlo a Gerusalemme, mentre noi samaritani lo veneriamo qui in Samarìa. Vedi: ognuno ha il suo Dio!”. Io allora le dissi: “Credimi, voi adorate Dio ma non lo conoscete bene: perché il Signore si è rivelato a noi ebrei. Lui comunque può essere venerato in ogni luogo. Dio infatti è Spirito e lo si può pregare nel proprio spirito: purchè cioè ci si rivolga a Lui – che è Padre di tutti – con spirito sincero!”.
La donna allora disse: “E poi verrà il Messia a salvarci, vero?”. Le dissi: “Il Messia è già venuto: e sono proprio io, che sto parlando qui con te!”. La donna credette e si senti felice: amata da Dio, DISSETATA dentro.
Nel frattempo erano arrivati i miei discepoli e, vedendomi parlare al pozzo da solo con una donna, restarono meravigliati. Nessuno comunque ebbe il coraggio di chiedermi di cosa stessimo parlando. Alla donna intanto non importava più dell’acqua del pozzo, aveva lasciato lì la sua anfora piena ed era andata in città a dire a tutti: “Venite a vedere: c’è un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che non sia il Messìa?”. Subito allora alcuni samaritani uscirono dalla città, per venirmi a vedere.
Intanto i miei discepoli avevano cominciato a mangiare e mi dicevano: “Maestro, mangia qualcosa: saziati!”. Ma io risposi: “Non è questo, il cibo che può saziarmi!”. Quelli pensavano tra loro: “Chissà, forse qualcuno gli avrà dato da mangiare!”. Ma io spiegai: “Non capite? Solo un cibo mi sazia veramente: fare la volontà del Signore. Io sono venuto a seminare in voi l’amore di Dio, che può far germogliare felicità nel cuore degli uomini. Ed io sto seminando, quello che voi un giorno raccoglierete!”.
Intanto erano arrivati dalla città molti samaritani, che pur essendo solitamente ostili agli ebrei, mi invitarono a restare nella loro città un paio di giorni. E così molti altri ascoltandomi, credettero in Me. E dicevano alla samaritana: “Ora crediamo in Lui non perché ce ne hai parlato tu, ma perché lo abbiamo visto con i nostri occhi: costui è davvero il Salvatore del mondo!”. Anche tu allora, fa come quella donna: lasciati conquistare e DISSETARE da Me! -.
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Note: L’autore precisa che, anche se la lettura di queste bellenotizie aiuta a comprendere la prima parte della Messa (Liturgia della Parola), non potrà mai sostituire la seconda parte (Liturgia eucaristica), in cui ci viene data la possibilità di “abbracciare” veramente il Corpo di Cristo.