Ci sono alcune certezze che emergono dal Vangelo che la XXXIV domenica del Tempo Ordinario ci propone.
Queste ultime tre domeniche, come preludio al tempo di Avvento, non hanno fatto altro che proiettarci in un clima di attesa: dello Sposo che viene di notte (Mt 25,1ss); di un’eredità preziosa lasciata in custodia da un padrone esigente ai suoi servi (Mt 25,14ss); di un giudice giusto che finalmente farà giustizia tra buoni e cattivi (Mt 25,31-46).
Ma, al di là delle nostre personali o collettive idee, cosa il Vangelo ci sta chiedendo di attendere? Quale sarà il vero compimento di questa lunga attesa?
Il giudizio finale proposto dall’evangelista Matteo spiazza anche i migliori: tutti noi attendiamo che il Signore Gesù torni e faccia giustizia; tutti attendiamo il giorno in cui finalmente si manifesterà come unico Signore della storia e dell’universo… ma quanto ciò che stiamo attendendo è ciò che Dio sta preparando.
Troppe volte si sente parlare in termini di giustizialismo: del mettere sul piatto della bilancia i buoni e i cattivi, e questa volta anche il Vangelo sembrerebbe dare ragione a chi invoca la tremenda mano di Dio (cfr. Mt 25,33-34). Ma la domanda da farsi è: chi è buono secondo Dio? Chi è giusto secondo Dio? Chi è all’altezza della sua presenza?
Il Vangelo non parla né di religiosi e religiose né di laici impegnati né di sacerdoti o monsignori… Tra queste righe non si misura la vita ecclesiale né sacramentale. I primi posti e le ore trascorse in chiesa non vengono riportate, delle nostre corse fatte in nome di Dio o delle notti trascorse per realizzare la sua volontà neppure l’ombra.
Qui si misura lo sguardo amabile, la mano tesa, la compagnia donata, l’acqua offerta, i beni condivisi, il tempo regalato senza condizioni… a tutti, anzi no! Soprattutto agli ultimi, agli esclusi, a coloro da cui di norma si preferisce prendere le distanze.
Ecco, quando attendiamo, cosa dovremmo attendere: il compiersi delle logiche di Dio in noi, l’imparare da lui chi essere e come amare. Il Signore sarà Re dell’universo nella misura in cui sarà Re della nostra vita, cuore pulsante di ogni nostra scelta.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Attendere, amando
Signore Gesù, insegnami ad attendere amando,
a generare il tuo Regno in ogni mia scelta,
a non chiedere che il bene si compia per miracolo,
a prestare mani e coscienza
perché questo mondo possa ancora respirare amore.
Aiutami a disincrostare il mio cuore,
libera la mia mente dalla paura,
perché io riesca a vedere nello straniero,
nel povero, nel malato, nel solo, nel disperato,
nello sfiduciato, nel carcerato, nell’orgoglioso,
nel violento, nel superbo, nel colpevole
il tuo corpo da soccorrere, le tue piaghe da fasciare,
il tuo volto da far brillare,
il tuo amore da far germogliare. Amen
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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo
- Colore liturgico: Verde
- Ez 34, 11-12.15-17; Sal. 22; 1 Cor 15, 20-26.28; Mt 25, 31-46
Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondo Matteo
31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 37Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. 40E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 44Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. 45Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 26 Novembre – 02 Dicembre 2017
- Tempo Ordinario XXXIV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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