FIGLIO DI DIO SACRIFICATO E GLORIFICATO
Mentre siamo in cammino verso la Pasqua, celebrazione della morte e risurrezione di Gesรน, la liturgia di questa domenica anticipa in qualche modo lโannunzio di questo mistero. In ciascuna delle tre letture, Gesรน รจ presente: nella figura di Isacco, lโยซunico figlioยป di Abramo, nelle pressanti interrogazioni di Paolo su ยซCristo Gesรนโฆ morto e risuscitatoยป, nel racconto della trasfigurazione. E in tutti e tre questi passi il riferimento alla morte e alla risurrezione รจ evidente.
ยซIl Figlio mio predilettoยป
Per capire la Pasqua, a cui la Quaresima ci va preparando, dobbiamo conoscere il protagonista degli eventi che questa festa ci richiama, Gesรน morto e risorto. Perchรฉ proprio su lui, ยซsegno di contraddizioneยป fin dallโinizio (Lc 2,34), capita di sentire, anche fra i cristiani, i giudizi piรน disparati, un poโ come quando egli stesso volle sapere dai discepoli che cosa la gente e loro stessi pensassero di lui (Mc 8,27-29).
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La storia ha conosciuto delle eresie che negavano a Gesรน Cristo la realtร della natura umana, ridotta a una pura apparenza o assorbita nella divinitร ; e non รจ detto che in certe forme di devozione il Cristo vero uomo, in tutta la pienezza dellโumanitร , ยซprovato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccatoยป (Eb 4,15), non sia lasciato troppo in disparte. Ma molto piรน diffusa, oggi, รจ la tendenza a vedere in Cristo soltanto lโuomo e nel suo Vangelo un messaggio che si riduce tutto alla liberazione terrena e temporale. Seguiamo Gesรน, come Pietro, Giacomo e Giovanni, ยซin un luogo appartatoยป. Forse la salita รจ faticosa per noi, continuamente presi dalle cose che vediamo, ma vale la pena di fare lo sforzo che forse ci richiede il silenzio, il raccoglimento, lโatto di fede. Sul monte Gesรน si trasfigura, cambia aspetto e ciรฒ che avviene riempie i discepoli di gioia e di spavento insieme. Viene spontanea la domanda: ma questo Gesรน รจ un uomo come gli altri, niente di piรน? La risposta รจ data dalla voce che esce dalla nube: ยซQuesti รจ il Figlio mio prediletto: ascoltatelo! ยป. Alla domanda a cui accennavo prima: ยซVoi chi dite che io sia?ยป, Pietro aveva risposto risolutamente: ยซTu sei il Cristoยป, cioรจ il Messia, annunziato dai profeti. Qui il Padre proclama Gesรน suo Figlio, e Paolo: ยซNon ha risparmiato il proprio Figlioยป.
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Il comportamento e le esplicite affermazioni di Gesรน, specialmente quelle riferite nel Vangelo di s. Giovanni, e lโinsegnamento degli apostoli, hanno condotto la Chiesa, assistita dallo Spirito Santo, a confessare apertamente, fin dai primi tempi, la divinitร di Gesรน Cristo, il Verbo di Dio fatto carne, vero Dio e vero uomo, e a difenderla da quanti nei secoli rifiutarono di accettare questo fondamento della nostra fede: ยซCredo in un solo Signore, Gesรน Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio veroยป. Certo, questa fede รจ difficile, oggi piรน di ieri. Non รจ solo a proposito della promessa di darci il suo corpo come cibo e il suo sangue come bevanda che molti oggi dicono a Gesรน e alla Chiesa che lo annunzia: ยซQuesto linguaggio รจ duro; chi puรฒ intenderlo?ยป, e si tirano indietro (Gv 6,60.66). Era un linguaggio duro quello con cui Dio parlava ad Abramo, perchรฉ la parola di Dio supera ogni comprensione umana. Ma Abramo credette: e la feconditร del suo atto di fede fu garantita dalla benedizione di Dio che giunge, nella mirabile storia della salvezza, fino a noi.
ยซNon ha risparmiato il proprio Figlioยป
Guardare a Gesรน come Figlio di Dio, vero Dio, non vorrร dire sentirlo distante da noi, dalla nostra vita di uomini che camminano sulla terra affrontando la realtร della vita di tutti i giorni, con le sue cose belle e brutte, con le asprezze e le difficoltร del cammino? Non vorrร dire, per il cristiano, esporsi al rischio dellโalienazione, estraniarsi dalle difficoltร e dalle lotte in cui si dibattono i nostri compagni di strada?
La risposta รจ nella parola di Paolo. Dio ยซnon ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noiยป. Gesรน, il Figlio di Dio fatto uomo, รจ con noi, รจ per noi. ยซPer noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cieloยป. Con noi e per noi, non al modo di certi agitatori sociali che si presentano come i difensori degli oppressi e li sfruttano facendone sgabello per affermare il loro potere, ma come uno che ยซda ricco che era, sโรจ fatto povero per voi, perchรฉ voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertร ยป (2 Cor 8,9); che ยซpur essendo di natura divinaโฆ spogliรฒ se stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uominiโฆ facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croceยป (Fil 2,6-8).
Tutto questo, ripeto, Gesรน lโha fatto per noi. Come rispondiamo noi, come rispondono gli uomini dโoggi, anche quelli che si dicono cristiani? Noi viviamo in una crisi che ยซappare soprattutto come una crisi di civiltร e di solidarietร โฆ Una crisi che si rivela quando si ac-centua la ricerca del solo successo economico, quale deriva dai grandi profitti dellโindustria e, di conseguenza, si abbandona quasi del tutto il settore dellโagricoltura e si trascurano, nel contempo, i valori umani e spirituali piรน alti. Ed anche una crisi di solidarietร , che mantiene e talvolta accelera gli squilibri esistenti tra gli individui, tra i gruppi sociali e tra i popoli, e che disgraziatamente รจ il risultato (la cosa appare di giorno in giorno piรน evidente) della scarsa volontร di contribuire ad una distribuzione migliore delle risorse disponibili, specialmente tra i Paesi meno favoriti e tra i settori umani che, fondamentalmente, vivono di una agricoltura ancora primitivaยป.
Chi parla cosรฌ non รจ un economista o un politico: รจ Paolo VI, il quale continua appellandosi alla parola di Cristo: ยซOccorre, in definitiva, soddisfare il diritto di ciascuno a โmangiare in base alla sua fameโ, secondo le richieste specifiche della sua condizione di etร e di attivitร . Questo diritto si fonda sulla destinazione primaria di tutti i beni della terra allโuso universale e alla sussistenza di tutti gli uomini, prima ancora di qualsiasi appropriazione particolare. Cristo proprio sul rispetto di tale diritto ha basato il giudizio di ogni vita umana (cf Mt 25,31 s)ยป.
Sentendo lโordine di Dio ad Abramo: ยซPrendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, vaโ nel territorio di Moria e offrilo in olocaustoยป, forse siamo rimasti sconcertati. ร vero che, come dice esplicitamente la Bibbia, Dio voleva mettere alla prova la fede di Abramo, ben lontano dallโesigere da lui lโuccisione del figlio. Era una prefigurazione di ciรฒ che Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, avrebbe fatto realmente un giorno.
Dalla considerazione dellโamore del Padre che ha dato per noi il suo Figlio, Paolo trae una conseguenza, che indica con un incalzare martellante di interrogazioni: dobbiamo confidare in Dio, attendere tutto da lui, abbandonarci a lui senza timore. Commenta s. Giovanni Crisostomo: ยซSe Cristo รจ morto e intercede per noi, se il Padre non ha risparmiato il proprio Figlio per te, se ti ha scelto e giustificato, cosa temi ancora, mentre ti fa dono dโun amore cosรฌ grande, dโuna provvidenza cosรฌ premurosa?ยป. Ecco come Isaia esorta Israele a confidare nel Signore: ยซCome gli uccelli proteggono i loro pulcini, cosรฌ il Signore degli eserciti proteggerร Gerusalemmeยป (31,5). ร quello che Gesรน non si stanca di dire: ยซNon temere, piccolo greggeยป (Lc 12,32); ยซUomo di poca fede, perchรฉ hai dubitato?ยป (Mt 14,31); ยซAbbiate fiducia; io ho vinto il mondoยป (Gv 16,33).
Non che dobbiamo chiudere gli occhi su una realtร troppo spesso dura e paurosa: ma la certezza che ยซDio รจ per noiยป, che come ci ha dato Gesรน ยซci donerร ogni cosaยป, deve sostenerci e darci coraggio, sempre! Dobbiamo credere, come Abramo, che ยซebbe fede sperando contro ogni speranzaยป (Rm 4,18); come il salmista: ยซHo creduto anche quando dicevo: โSono troppo infeliceโยป. ยซLo ha dato per tutti noiยป, quando lo ha abbandonato (cf Mt 27,4) in mano dei suoi nemici, quando ยซรจ mortoยป.
Secondo s. Luca, sul monte della trasfigurazione Mosรจ ed Elia ยซparlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento in Gerusalemmeยป (9,31). Alla morte di Gesรน allude pure Marco riferendo lโordine dato dal Maestro mentre scendevano dal monte, di ยซnon raccontare a nessuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dellโuomo fosse risuscitato dai mortiยป. Ma poco prima lโevangelista ha detto: ยซCominciรฒ a insegnar loro che il Figlio dellโuomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitareยป (8,31).
Egli ci vuole compagni nellโaccettazione della sofferenza: ยซSe qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaยป (8,34). Legge dura, ma chiara e perentoria. Non รจ col permettere e permettersi tutto, in fatto di denaro, di comoditร , di piacere sessuale, di oppressione e sfruttamento dei deboli, di educazione dei figli, di ricerca della popolaritร , che lโuomo si realizza come uomo, che il cristiano risponde alla sua vocazione. Del resto, la natura (problema ecologico) e la realtร sociale (crisi economica) non sono un ammonimento a ricordarci del Vangelo che ci parla di rinuncia e di croce? ยซLo ha dato per tutti noiยป. Colleghiamo questa parola con quella detta da Gesรน dopo aver lavato i piedi ai dodici: ยซVi ho dato lโesempio, perchรฉ come ho fatto io, facciate anche voiยป (Gv 13,15).
Dunque, anchโio debbo ยซdarmiยป per gli altri. Dare il mio denaro, il mio tempo, le mie forze, la mia salute, il mio cuore. Darmi nellโadempimento totale del dovere quotidiano che รจ sempre in qualche modo un servizio agli altri: nella famiglia, nella scuola, nel lavoro, nel quartiere, nella Chiesa, dappertutto. Darmi aiutando chi ha bisogno col soccorso immediato, darmi adoperandomi, secondo le mie possibilitร , per contribuire a rendere piรน giusta una societร che troppo spesso si regge su strutture che mantengono e aggravano le sperequazioni e le sofferenze dei deboli. La Quaresima di fraternitร รจ occasione quanto mai propizia per stimolare ciascuno di noi e le nostre comunitร a dare e a darci per i fratelli del Terzo Mondo.
ยซร risuscitatoยป
Quando Isacco vide il padre ritrarre il coltello che aveva steso per immolarlo e sostituire la vittima con un ariete, dovette sentirsi come risuscitato. Per Gesรน non fu unโimpressione felice, ma una realtร : ยซEgli รจ morto, anzi, รจ risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noiยป. Ciรฒ che aveva predetto ai tre discepoli scendendo dal monte si avverรฒ, ed essi lo videro risorto e conversarono e mangiarono con lui. Essere i testimoni del Risorto era la loro missione (cf At 1,8.22).
Ed รจ la nostra missione. Oggi, come quando predicavano gli apostoli, allโannunzio della risurrezione di Gesรน e della nostra (poichรฉ siamo chiamati a risorgere con lui) moltissimi rispondono con lโincredulitร e con lo scherno. Il materialismo pratico e teorico sembra diventato la norma del pensare e dellโoperare per lโuomo del nostro tempo. E necessario scegliere. Secondo il rapporto del procuratore Festo al re Agrippa sul caso di Paolo, di cui i sommi sacerdoti e gli anziani dei Giudei reclamavano la condanna, si trattava solo di alcune questioni ยซriguardanti un certo Gesรน, morto, che Paolo sosteneva essere ancora in vitaยป (At 25,19).
Ebbene, per noi, questa รจ ยซla questioneยป. Gesรน รจ risorto, รจ vivo: ยซSta alla destra di Dio e intercede per noiยป; รจ vivo nella sua parola, nella sua Chiesa, nella comunitร che prega e celebra lโeucaristia, nel fratello che soffre. A noi la gioia di scoprirlo, come maestro amico fratello, dโintrattenerci con lui, nella preghiera, di portargli aiuto e conforto aiutando e confortando quanti incontriamo sul nostro cammino.
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Aโ โ a cura di M. Gobbin โ LDC
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della II Domenica del Tempo di Quaresima โ Anno B
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- Colore liturgico: Viola
- Gn 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18;
- Sal. 115;
- Rm 8, 31-34;
- Mc 9, 2-10
Mc 9, 2-10
Dal Vangelo secondo Marco
2Sei giorni dopo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche. 4E apparve loro Elia con Mosรฉ e conversavano con Gesรน. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซRabbรฌ, รจ bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรฉ e una per Eliaยป. 6Non sapeva infatti che cosa dire, perchรฉ erano spaventati. 7Venne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: ascoltatelo!ยป. 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinรฒ loro di non raccontare ad alcuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dellโuomo fosse risorto dai morti.10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 25 Febbraio โ 03 Marzo 2018
- Tempo di Quaresima II
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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