Questi รจ il Figlio mio, lโeletto; ascoltร telo!
Lo straordinario episodio della trasfigurazione di Gesรน รจ presente in tutti e tre i sinottici, ma la versione di Luca presenta caratteristiche proprie che vanno tenute presenti e che segnaleremo nel corso del commento. Anzitutto il redattore presenta il fatto nel corso di un momento di preghiera del Signore, proprio perchรฉ per lui (lโ โevangelista della preghieraโ per antonomasia) la preghiera costituisce il momento appropriato e privilegiato per le manifestazioni divine.
E qui abbiamo una notevole manifestazione divina, o โepifaniaโ. โMentre pregava, il volto di Gesรน cambiรฒ dโaspetto e la sua veste divenne candida e sfolgoranteโ (v.29).
[ads2]Ai tre discepoli appare il mistero di luce e gloria (segni di divinitร ) che Gesรน di Nazareth nasconde sotto i lineamenti di un uomo allโapparenza comune. Eโ come se si sollevasse un velo e dietro i lembi dellโumanitร di Gesรน sfolgorasse la divinitร . Del resto la veste candida e il volto splendente richiamano alla memoria biblica il โFiglio dellโuomoโ, glorioso e vincitore, di Daniele e ci rivelano il significato nascosto del cammino di Gesรน.
v.30 โEd ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Eliaโฆ.โ Perchรฉ Mosรจ? Forse perchรฉ, per il fatto che nessuno sa dove sia il suo corpo, egli รจ, come Gesรน, presso il Padre; e anche perchรฉ ha visto Dio (Es.33) ed รจ stato il mediatore tra Jahvรจ ed Israele. Perchรฉ Elia? Certamente perchรฉ รจ stato trasportato presso il Padre su un carro di fuoco. Ma soprattutto Mosรจ ed Elia rappresentano la Legge e i Profeti, cioรจ le due tradizioni giudaiche che convergevano verso il Cristo permettendo di identificarlo come Colui in cui giungono a compimento lโalleanza e la legge.
Luca, a differenza di Matteo e Marco, indica lโargomento del colloquio tra Mosรจ, Elia e Gesรน: โparlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemmeโ (v.31).
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Mosรจ ed Elia avevano vissuto il loro esodo verso la libertร definitiva attraverso la sofferenza e la persecuzione. Essi, quali rappresentanti della legge e dei profeti, hanno predetto le sofferenze del Messia (cfr. Lc.24,26-27; At.26,22-23).
Lโ โesodoโ si riferisce (cfr. anche 2ยฐPt.1,15) alla morte, resurrezione e ascensione di Gesรน a Gerusalemme, cittร dove si compie la sua missione. Cโรจ dunque un riferimento alla croce, che viene annunciata e anticipata, cosรฌ come otto giorni prima cโera stato il 1ยฐ preannuncio della passione e morte.
Ora, qual รจ il nesso tra i due momenti della croce e della trasfigurazione? Il dono della visione epifanica viene fatto ai discepoli proprio perchรฉ in futuro non si lascino abbattere dalla vista di Gesรน umiliato e crocefisso: in Lui abita la divinitร eterna, che non puรฒ soggiacere alla morte. Infatti il suo volto, oggi fugacemente trasfigurato, verrร crudelmente sfigurato durante la Passione, ma poi sarร trasfigurato, risplendente della gloria del Padre, in maniera totale e definitiva, nel mattino della Resurrezione. Non รจ un caso che i tratti di questo racconto rimandino a quelli delle apparizioni postpasquali.
v.32 โPietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonnoโ: non si parla tanto di un sonno fisico, ma si vuole esprimere la distanza ed estraneitร dei discepoli dallโesperienza del Signore, e anche la loro cecitร spirituale, visto che non hanno colto appieno il senso del discorso di Gesรน con Mosรจ ed Elia. Infatti la successiva affermazione di Pietro: โMaestro, รจ bello per noi essere quiโ (v.33) indica che essi comprendono solo la gioia del momento per la vista della gloria e non anche il destino di sofferenza che attende il Signore.
Occorre ricordare che la trasfigurazione (o cambiamento dโaspetto) degli esseri, secondo lโapocalittica giudaica era attesa per la fine dei tempi (Dan.12,3). Cosรฌ la trasformazione avvenuta nel Maestro dovette sembrare a Pietro il segno che la fine dei tempi fosse ormai giunta. Per questo egli propone lโerezione di tre capanne, simbolo di quella dimora celeste in cui supponeva di essere giร introdotto.
v.34 โโฆ..venne una nube e li coprรฌ con la sua ombraโ. La nube, segno della Presenza divina fin dallโAntico Testamento, introduce il culmine della scena, dato dalla rivelazione della voce divina che proclama lโidentitร di Gesรน: Egli รจ il Figlio di Dio. Eโ questa la risposta alla serie di interrogativi disseminati nei capitoli 5-9 del vangelo di Luca relativi allโidentitร del Nazareno. Pietro aveva giร avanzato una soluzione (cfr. Lc.9,18-21: โTu sei il Cristo di Dioโ), che ora viene confermata dalla voce celeste.
v.35 โQuesti รจ il Figlio mio, lโeletto; ascoltร telo!โ. Qui troviamo ancora una differenza di Luca rispetto a Marco e Matteo: egli sostituisce lโ โamatoโ dei due sinottici con lโ โelettoโ, per richiamare la figura del Servo sofferente del Signore (Is.42,1) e la prospettiva della sofferenza futura di Cristo.
Nel momento in cui la voce celeste si fa sentire, Mosรจ ed Elia scompaiono e rimane solo Gesรน. Ciรฒ significa che dโora in avanti รจ solo Lui che interpreta la Scrittura e la volontร di Dio. Eโ lui la Parola di Dio per i discepoli: โAscoltatelo!โ
Tutti e tre i racconti evangelici della trasfigurazione riportano la forma imperativa โAscoltร teloโ, sottolineando cosรฌ lโimportanza della predicazione di Gesรน. Non dimentichiamo che โnella tradizione biblica il verbo ha una densitร di contenuto che non si riscontra nella nostra lingua; infatti non si tratta soltanto di a quanto dice il Figlio di Dio, ma soprattutto di <prestare obbedienza> a tutte le sue paroleโ (B.Prete)
A conclusione dellโepisodio, mentre in Matteo e Marco Gesรน impone ai discepoli il silenzio, in Luca sono loro stessi che, senza ricevere alcun ordine, non racconteranno a nessuno gli avvenimenti di cui sono stati spettatori sul monte (v.36), tanto รจ stata per loro misteriosa e sconvolgente lโesperienza vissuta. Ne parleranno solo dopo che avranno ricevuto lo Spirito Santo.
Come ogni pagina evangelica, questa della Trasfigurazione contiene molti elementi di attualizzazione e applicazione alla nostra vita. Ne indico almeno due.
1)โIl volto di Gesรน รจ il volto altro dellโuomo. Noi tutti siamo come unโicona incompiuta, dipinta perรฒ su di un fondo dโoro, luminoso e prezioso, che รจ il nostro essere creati a immagine e somiglianza di Dio. Lโintera vita altro non รจ che la gioia e la fatica di liberare tutta la luce e la bellezza che Dio ha deposto in noiโฆโฆLa preghiera rende piรน limpido il volto, ti rende piรน te stesso, perchรฉ ti mette in contatto con quella parte di divino che compone la tua identitร umanaโฆโฆ.โ (Ermes Ronchi)
2) Non mancano nella nostra vita i momenti di luce, dono del Signore. Ad essi ci riporta la memoria specialmente quando il buio ci avvolge. I momenti di luce sono come i piloni del ponte che Dio getta tra lui e noi, perchรฉ la campata si regga nei tratti a strapiombo, quelli che corrispondono al buio e alla desolazione. Credere a Dio รจ offrirGli la sponda su cui Egli possa poggiare il ponte che getta verso lโuomo.
Seconda Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: viola
- Gn 15, 5-12. 17-18; Sal 26; Fil 3, 17 โ 4,1; Lc 9, 28-36
[ads2]Lc 9, 28-36
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giovanni e Giacomo e salรฌ sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiรฒ dโaspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Elรฌa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesรน: ยซMaestro, รจ bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Elรฌaยป. Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava cosรฌ, venne una nube e li coprรฌ con la sua ombra. Allโentrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscรฌ una voce, che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโeletto; ascoltatelo!ยป.
Appena la voce cessรฒ, restรฒ Gesรน solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciรฒ che avevano visto.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 21 โ 27 Febbraio 2016
- Tempo di Quaresima II, Colore viola
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net