Commento al Vangelo di domenica 21 febbraio 2016 โ€“ a cura di Ileana Mortari

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Questi รจ il Figlio mio, lโ€™eletto; ascoltร telo!

Lo straordinario episodio della trasfigurazione di Gesรน รจ presente in tutti e tre i sinottici, ma la versione di Luca presenta caratteristiche proprie che vanno tenute presenti e che segnaleremo nel corso del commento. Anzitutto il redattore presenta il fatto nel corso di un momento di preghiera del Signore, proprio perchรฉ per lui (lโ€™ โ€evangelista della preghieraโ€ per antonomasia) la preghiera costituisce il momento appropriato e privilegiato per le manifestazioni divine.

E qui abbiamo una notevole manifestazione divina, o โ€œepifaniaโ€. โ€œMentre pregava, il volto di Gesรน cambiรฒ dโ€™aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgoranteโ€ (v.29).

[ads2]Ai tre discepoli appare il mistero di luce e gloria (segni di divinitร ) che Gesรน di Nazareth nasconde sotto i lineamenti di un uomo allโ€™apparenza comune. Eโ€™ come se si sollevasse un velo e dietro i lembi dellโ€™umanitร  di Gesรน sfolgorasse la divinitร . Del resto la veste candida e il volto splendente richiamano alla memoria biblica il โ€œFiglio dellโ€™uomoโ€, glorioso e vincitore, di Daniele e ci rivelano il significato nascosto del cammino di Gesรน.

v.30 โ€œEd ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Eliaโ€ฆ.โ€ Perchรฉ Mosรจ? Forse perchรฉ, per il fatto che nessuno sa dove sia il suo corpo, egli รจ, come Gesรน, presso il Padre; e anche perchรฉ ha visto Dio (Es.33) ed รจ stato il mediatore tra Jahvรจ ed Israele. Perchรฉ Elia? Certamente perchรฉ รจ stato trasportato presso il Padre su un carro di fuoco. Ma soprattutto Mosรจ ed Elia rappresentano la Legge e i Profeti, cioรจ le due tradizioni giudaiche che convergevano verso il Cristo permettendo di identificarlo come Colui in cui giungono a compimento lโ€™alleanza e la legge.

Luca, a differenza di Matteo e Marco, indica lโ€™argomento del colloquio tra Mosรจ, Elia e Gesรน: โ€œparlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemmeโ€ (v.31).

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Mosรจ ed Elia avevano vissuto il loro esodo verso la libertร  definitiva attraverso la sofferenza e la persecuzione. Essi, quali rappresentanti della legge e dei profeti, hanno predetto le sofferenze del Messia (cfr. Lc.24,26-27; At.26,22-23).

Lโ€™ โ€œesodoโ€ si riferisce (cfr. anche 2ยฐPt.1,15) alla morte, resurrezione e ascensione di Gesรน a Gerusalemme, cittร  dove si compie la sua missione. Cโ€™รจ dunque un riferimento alla croce, che viene annunciata e anticipata, cosรฌ come otto giorni prima cโ€™era stato il 1ยฐ preannuncio della passione e morte.

Ora, qual รจ il nesso tra i due momenti della croce e della trasfigurazione? Il dono della visione epifanica viene fatto ai discepoli proprio perchรฉ in futuro non si lascino abbattere dalla vista di Gesรน umiliato e crocefisso: in Lui abita la divinitร  eterna, che non puรฒ soggiacere alla morte. Infatti il suo volto, oggi fugacemente trasfigurato, verrร  crudelmente sfigurato durante la Passione, ma poi sarร  trasfigurato, risplendente della gloria del Padre, in maniera totale e definitiva, nel mattino della Resurrezione. Non รจ un caso che i tratti di questo racconto rimandino a quelli delle apparizioni postpasquali.

v.32 โ€œPietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonnoโ€: non si parla tanto di un sonno fisico, ma si vuole esprimere la distanza ed estraneitร  dei discepoli dallโ€™esperienza del Signore, e anche la loro cecitร  spirituale, visto che non hanno colto appieno il senso del discorso di Gesรน con Mosรจ ed Elia. Infatti la successiva affermazione di Pietro: โ€œMaestro, รจ bello per noi essere quiโ€ (v.33) indica che essi comprendono solo la gioia del momento per la vista della gloria e non anche il destino di sofferenza che attende il Signore.

Occorre ricordare che la trasfigurazione (o cambiamento dโ€™aspetto) degli esseri, secondo lโ€™apocalittica giudaica era attesa per la fine dei tempi (Dan.12,3). Cosรฌ la trasformazione avvenuta nel Maestro dovette sembrare a Pietro il segno che la fine dei tempi fosse ormai giunta. Per questo egli propone lโ€™erezione di tre capanne, simbolo di quella dimora celeste in cui supponeva di essere giร  introdotto.

v.34 โ€œโ€ฆ..venne una nube e li coprรฌ con la sua ombraโ€. La nube, segno della Presenza divina fin dallโ€™Antico Testamento, introduce il culmine della scena, dato dalla rivelazione della voce divina che proclama lโ€™identitร  di Gesรน: Egli รจ il Figlio di Dio. Eโ€™ questa la risposta alla serie di interrogativi disseminati nei capitoli 5-9 del vangelo di Luca relativi allโ€™identitร  del Nazareno. Pietro aveva giร  avanzato una soluzione (cfr. Lc.9,18-21: โ€œTu sei il Cristo di Dioโ€), che ora viene confermata dalla voce celeste.

v.35 โ€œQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™eletto; ascoltร telo!โ€. Qui troviamo ancora una differenza di Luca rispetto a Marco e Matteo: egli sostituisce lโ€™ โ€amatoโ€ dei due sinottici con lโ€™ โ€œelettoโ€, per richiamare la figura del Servo sofferente del Signore (Is.42,1) e la prospettiva della sofferenza futura di Cristo.

Nel momento in cui la voce celeste si fa sentire, Mosรจ ed Elia scompaiono e rimane solo Gesรน. Ciรฒ significa che dโ€™ora in avanti รจ solo Lui che interpreta la Scrittura e la volontร  di Dio. Eโ€™ lui la Parola di Dio per i discepoli: โ€œAscoltatelo!โ€

Tutti e tre i racconti evangelici della trasfigurazione riportano la forma imperativa โ€œAscoltร teloโ€, sottolineando cosรฌ lโ€™importanza della predicazione di Gesรน. Non dimentichiamo che โ€œnella tradizione biblica il verbo ha una densitร  di contenuto che non si riscontra nella nostra lingua; infatti non si tratta soltanto di a quanto dice il Figlio di Dio, ma soprattutto di <prestare obbedienza> a tutte le sue paroleโ€ (B.Prete)

A conclusione dellโ€™episodio, mentre in Matteo e Marco Gesรน impone ai discepoli il silenzio, in Luca sono loro stessi che, senza ricevere alcun ordine, non racconteranno a nessuno gli avvenimenti di cui sono stati spettatori sul monte (v.36), tanto รจ stata per loro misteriosa e sconvolgente lโ€™esperienza vissuta. Ne parleranno solo dopo che avranno ricevuto lo Spirito Santo.

Come ogni pagina evangelica, questa della Trasfigurazione contiene molti elementi di attualizzazione e applicazione alla nostra vita. Ne indico almeno due.

1)โ€œIl volto di Gesรน รจ il volto altro dellโ€™uomo. Noi tutti siamo come unโ€™icona incompiuta, dipinta perรฒ su di un fondo dโ€™oro, luminoso e prezioso, che รจ il nostro essere creati a immagine e somiglianza di Dio. Lโ€™intera vita altro non รจ che la gioia e la fatica di liberare tutta la luce e la bellezza che Dio ha deposto in noiโ€ฆโ€ฆLa preghiera rende piรน limpido il volto, ti rende piรน te stesso, perchรฉ ti mette in contatto con quella parte di divino che compone la tua identitร  umanaโ€ฆโ€ฆ.โ€ (Ermes Ronchi)

2) Non mancano nella nostra vita i momenti di luce, dono del Signore. Ad essi ci riporta la memoria specialmente quando il buio ci avvolge. I momenti di luce sono come i piloni del ponte che Dio getta tra lui e noi, perchรฉ la campata si regga nei tratti a strapiombo, quelli che corrispondono al buio e alla desolazione. Credere a Dio รจ offrirGli la sponda su cui Egli possa poggiare il ponte che getta verso lโ€™uomo.

Ileana Mortari

Seconda Domenica del Tempo di Quaresima

[ads2]Lc 9, 28-36
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giovanni e Giacomo e salรฌ sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiรฒ dโ€™aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Elรฌa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesรน: ยซMaestro, รจ bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Elรฌaยป. Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava cosรฌ, venne una nube e li coprรฌ con la sua ombra. Allโ€™entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscรฌ una voce, che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™eletto; ascoltatelo!ยป.
Appena la voce cessรฒ, restรฒ Gesรน solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciรฒ che avevano visto.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 21 โ€“ 27 Febbraio 2016
  • Tempo di Quaresima II, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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