Le nozze di Cana sono il segno delle nozze di Dio con l’umanità.
Questo sì dell’uomo a Dio produce festa, novità e gioia, espresse nel segno del vino buono, donato da quell’invitato speciale che è Gesù. Se accogli Dio tutto diventa festa.
Come far sì che questa festa della quotidianità della vita si possa realizzare? L’episodio di Cana ci suggerisce due condizioni che possiamo leggere sulla linea del fidarsi o meglio dell’affidarsi.
La prima condizione vede come protagonista Maria. È Lei che coglie la situazione di disagio dovuta alla mancanza di vino. L’episodio è un segno per la nostra vita, un invito a cogliere, negli avvenimenti quotidiani, la manifestazione di Dio e a corrispondervi con la fede propria di Maria. Lei non solo sa leggere il segno, ma esorta anche gli altri alla fiducia e alla speranza. C’è una capacità di lettura della situazione che solo un cuore avvezzo alla meditazione e un cuore capace di amare sanno cogliere.
La seconda condizione esplicita la prima: oggi siamo chiamati a sentire rivolto a ciascuno di noi quell’invito «fate quello che vi dirà». Sono le uniche parole che dice Maria nel Vangelo di Giovanni.
Quei servi non capiscono, però ascoltano: l’obbedienza diventa un valore, la fedeltà è premiata. Anche noi siamo invitati a fare quello che la vita chiede: magari non comprendiamo, ma è sempre Dio che ci parla attraverso i fatti della vita illuminati dalla Scrittura. Occorre imparare a affidarsi e lasciarsi condurre.
In questo senso siamo chiamati tutti a togliere quella sottile sufficienza che rischia di farci credere sapienti solo perché abbiamo un po’ di dimestichezza con la fede. Diventiamo discepoli solo nella capacità di affidarci a Cristo e alla sua Chiesa, perché Cristo ormai è inseparabile da lei.
O Signore Gesù, tu che hai cambiato l’acqua della vita nel vino della gioia, trasforma l’amore degli sposi e gli affetti della famiglia nella gioia discreta che viene dal riconoscerti presente nell’altro amato. Fa’, o Signore che mai siamo insensibili alla buona notizia del tuo Vangelo, che è forza e gioia per il nostro cammino. E nell’impegno semplice e quotidiano della vita cristiana comprendiamo la nostra dignità di figli amati dal Padre.
Seconda Settimana del Tempo Ordinario
- Colore liturgico: bianco
- Is 62, 1-5; Sal 95; 1 Cor 12, 4-11; Gv 2, 1-12
[ads2] Gv 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 Gennaio – 23 Gennaio 2015
- Tempo Ordinario II, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net