«Non vi lascerò orfani»: Gesù rassicura i discepoli che hanno appena preso parte, non senza turbamento, al gesto usuale della lavanda dei piedi prima della Cena, attuato dal loro Maestro con una finalità pedagogica straordinaria; manifestare loro il senso profondo dell’amore che è donazione gratuita. Gesù sarà, da questo momento, “esempio” da seguire per i discepoli diventati “apostoli”.
[ads2]Ebbene, dopo aver annunciato ai suoi discepoli che sta per lasciarli, davanti alle loro insistenti domande circa la “via” da seguire per raggiungerlo, Gesù indica in se stesso la “via, la verità e la vita” e fa una promessa. Essa consiste in un dono richiesto dalla preghiera di Gesù stesso: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclìto perché rimanga con voi per sempre».
Ciò che i più leggeranno come sconfitta e perdita – la crocifissione e la morte di Gesù –agli occhi dei discepoli che amano il Maestro diventerà segno di autentica testimonianza dell’amore divino.
Lo Spirito infatti «insegnerà ogni cosa», ossia porterà la novità autentica che si rivelerà non all’esterno, ma all’interno del cuore del discepolo: capisce solo chi ama, chi segue, chi è coinvolto. La parola di Gesù deve porre le sue radici nel cuore di chi l’ascolta, esige un processo di conversione, di amicizia, di affinità. Esige la dimensione dell’ “accogliere” ciò che non conosciamo, che non dominiamo con il nostro intelletto, implica la disponibilità ad aprirci al “diverso”, all’”altro”.
In soccorso alla fragilità del cuore umano, anche del credente che sperimenta l’entusiasmo iniziale della chiamata e la successiva fatica della sequela, viene lo Spirito che mette al riparo da ogni pericolo di amnesìa: Egli «vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» –dice Gesù –, posizionandosi non tanto “sul” discepolo ma “accanto” a lui, come un “difensore”, “paraclìto” nella lingua greca di Giovanni. Con la Pentecoste è giunto il momento della maturità: fino a quando Gesù era con i suoi, egli stesso era la loro guida, il loro sostegno e conforto. Ora non potranno più appoggiarsi al Maestro, dovranno imparare, sostenuti dallo Spirito Paràclito, ad essere testimoni. La fede infatti deve tradursi in fare, in amore reciproco, capace di sovvertire le logiche del mondo e di aprire nuovi orizzonti di speranza per l’umanità. Lo Spirito è dato a tutti. Ciascuno di noi ha ricevuto in abbondanza i doni dello Spirito.
E siamo chiamati a viverli e a metterli a disposizione di tutti per l’utilità comune.
Spirito Santo, Paràclito,vieni in aiuto alla nostra debolezza,
assistici nel momento del dubbio e della prova,
fa’ che, con il tuo aiuto,
possiamo sempre più conoscere e amare il Maestro.
Vieni in soccorso dell’amnesìa della Parola;
liberaci dalle catene dei nostri pregiudizi,
dei nostri egoismi, della mondanità spirituale
che impedisce di respirare l’aria pura del Vangelo.
Aiutaci ad aprirci ai nostri fratelli e sorelle,
specie se diversi per cultura, lingua, tradizioni.
La tua forza ci dia coraggio per sperimentare
nuovi percorsi di ricerca,
per incontrare il volto dell’altro,
luogo di rivelazione del volto di Gesù.
VUOI ALTRI COMMENTI AL VANGELO?
Pentecoste
- Colore liturgico: bianco
- At 2, 1-11; Sal 103; Rm 8, 8-17; Gv 14, 15-16. 23-26
Gv 14, 15-16. 23-26
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 15 – 21 Maggio 2016
- Tempo Pasquale VI, Colore rosso
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net