L’arte della correzione è sempre da reimparare
L’arte della correzione è sempre da reimparare, è sempre qualcosa da fare in punta i piedi, è un modo sempre nuovo di avvicinarsi alla vita dell’altro nel momento della sua fragilità.
Correggere non è prevaricare sull’altro, non è atteggiamento presuntuoso per mostrare di “essere meglio”, non è sbandierare ai quattro venti le difficoltà e le debolezze altrui, non ha come finalità l’umiliazione della dignità dell’altro.
Correggere ha l’unica finalità evangelica di “guadagnare il fratello”, ossia di restaurare di nuovo con lui un rapporto di fiducia, nonostante l’errore che ha commesso.
Non è il passivo lasciar perdere, non è negligenza, ma è fermezza, dialogo, confronto leale, onesto, dignitoso, sincero.
Con il capitolo 18 di Matteo ci troviamo nel quarto dei cinque discorsi di Gesù, un discorso complesso perché molto concreto, chiaro, il discorso alla comunità, un discorso sugli insegnamenti etici per la vita della chiesa, con una sessione particolare a come si regolano i conflitti che naturalmente e inevitabilmente si generano in essa.
Prima di tutto questo vangelo ci mette subito con i piedi per terra, e ci educa ad uscire dall’idillio delirante della comunità perfetta, della chiesa perfetta, della parrocchia perfetta, dell’associazione, del club, del movimento perfetto.
Tutto questo non esiste; se non è stato così per le prime comunità cristiane come pretendiamo che lo sia oggi?
Secondo però non ci lascia nell’impossibilità di vivere il Vangelo, ma ci consegna una modalità, uno stile, una forma, sul come “guadagnare l’altro” chiunque esso sia, in qualsiasi condizione questo si trovi rispetto a noi.
Matteo è attentissimo a scrivere questa pericope sulla correzione fraterna, subito dopo quella della “pecora smarrita”; quando proprio non puoi far più niente trattalo come un pubblicano e un pagano.
Come sono trattati questi da Gesù nei Vangeli??
Non sta a me rispondere, a ciascuno la sua risposta.
Buona domenica a tutti!!
Sr. Myriam (Miriam D’Agostino) del Monastero Benedettino di Sant’Anna – Bastia Umbra
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
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XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Ez 33, 7-9; Sal.94; Rm 13, 8-10; Mt 18, 15-20
Mt 18, 15-20
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 10 – 16 Settembre 2017
- Tempo Ordinario XXIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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