Commento al Vangelo di domenica 10 dicembre 2017 per bambini – Maria Teresa Visonà

Le parole che dovrebbero entrare nel nostro cuore, dopo l’ascolto del Vangelo di oggi, sono queste:”Preparate la via del Signore”.
Per capire che cosa significano, vorrei partire da un esempio molto semplice di cui, penso, ciascuno di voi faccia esperienza quando va in vacanza al mare.
Quando ero piccola e giocavo con la sabbia, la cosa che mi rendeva più felice era costruire, assieme al papà, la pista per le biglie.

Per prima cosa, con una tavoletta, spianavamo il terreno sabbioso. Poi si andava a prendere l’acqua del mare per bagnare il tutto e dopo, con le palette, si segnava il percorso. Infine, con grande pazienza, con le mani, si cercava di rendere il più lisce possibili queste vie affinché le biglie che lanciavamo con il dito arrivassero, dalla partenza, direttamente al traguardo.
Non sempre, però, eravamo così bravi nello spianare la pista… qualche intoppo c’era spesso… e così la biglia si fermava o usciva addirittura dal tracciato.
Vi ho raccontato questo per cercare di comprendere le parole che leggiamo oggi nel Vangelo: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”.

È come se, per arrivare a nascere nel nostro cuore, Gesù dovesse percorrere la via della pista per le biglie… Se ci sono intoppi, come fa?
Mancano 15 giorni al Natale e che cosa ci chiede di fare il Signore per rendere “lisce” le nostra strade? Che cosa può essere un terreno accidentato per noi?
Partiamo dal mattino.
Ci alziamo con la luna e rispondiamo male alla mamma: questa è una montagnetta che rende accidentata la via che porta al nostro cuore.
Andiamo a scuola e litighiamo con un compagno: ecco una buca.
Torniamo a casa e brontoliamo perché non ci piace il cibo che ci ha preparato la nonna: ecco un sentiero storto che non può essere percorso. E così via…

Se nel nostro cuore ci sono troppe montagnette, buchi, sentieri storti, come fa ad entrarci Gesù?
Mi potreste dire che era molto più facile appianare la pista di sabbia per le biglie… ed avete ragione!
Ma lo sappiamo tutti che per le cose importanti è necessario impegno, fatica, sudore!
Gesù è il dono più importante, più grande, più bello che Dio Padre ci ha fatto.
Lo vogliamo accogliere? Vogliamo preparargli una strada bellissima affinché possa entrare dentro di noi e cambiare la nostra vita? Vogliamo che il nostro cuore sia sempre pronto?
Pensiamo alla nostra camera… se noi la teniamo sempre in ordine, se non bisogna fare un “sentiero” per non calpestare le cose lasciate sul pavimento, allora non dobbiamo preoccuparci se arriva una visita inaspettata…
Così è per il nostro cuore: se è sempre bello, pulito, pronto, quando viene Gesù potrà entrarvi senza trovare ostacoli e piantare la sua tenda in modo stabile.
Dio, con il Battesimo, è già venuto ad abitare dentro di noi, però ogni giorno dobbiamo ripetergli il nostro SI’ affinché capisca che “ci stiamo” e che vogliamo fare la sua volontà. E qual è la sua volontà?
Vivere da figli suoi.

Sapete come vivono i figli di Dio? Vivono come Gesù.
Oggi, seconda domenica di Avvento, il Vangelo comincia così: “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”.
Perché Marco comincia così il suo Vangelo? Per ricordarci che Gesù è l’inizio del Vangelo, della Buona Notizia che porta novità e gioia in coloro che l’accolgono. È a Lui che dobbiamo guardare per vivere una vita con la V maiuscola.
Gesù è come una bussola, strumento importantissimo per orientarsi, strumento fondamentale in mare aperto, in vasti spazi, dove non ci sono punti di riferimento.
Se noi siamo di Cristo, lui è la nostra bussola che ci salva, che ci aiuta a capire come indirizzare la nostra vita e come la dobbiamo vivere per essere amici suoi.
Marco presenta Giovanni Battista con le parole del profeta Isaia: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”.

Ecco perché prima abbiamo parlato di vie da preparare, di sentieri da raddrizzare!
Per incontrare Gesù è necessario prepararci, cambiare il modo di pensare, cambiare dal di dentro la nostra vita nel caso non sia secondo il cuore di Gesù.
È necessario buttare all’aria i vari idoli che probabilmente tutti abbiamo e mettere Dio al primo posto.
Cosa sono gli idoli? Sono quelle cose o persone che pensiamo ci diano la felicità per cui ne facciamo il nostro motivo di vita. Sono certa che tutti voi avete tanti interessi: il computer, i videogiochi, l’Mp3, la TV, il cellulare… ed avete anche delle persone che vorreste imitare, tipo qualche calciatore, o qualche modella, o qualche partecipante ai vari top show… sono tutti interessi che, se usati con cervello, possono essere anche positivi, ma se invece li mettiamo al primo posto, se li facciamo diventare “idoli”, se li consideriamo cose senza le quali non possiamo vivere e dedichiamo ad esse tutto il nostro tempo, le nostre energie, la nostra mente, il nostro cuore, allora la situazione cambia… perché i cristiani al primo posto mettono Dio!
Cosa significa mettere Dio al primo posto?

Significa che, in ogni azione che ci troviamo a compiere, ci dobbiamo chiedere: “Che cosa farebbe Gesù se fosse al posto mio?”.
“Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle intorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico”.
Giovanni è nella condizione ideale per l’incontro con Dio: ha dato un taglio ad ogni vanità, è un uomo libero, povero, un uomo che vive nel deserto in condizioni certamente disagiate. Questo stile di vita era una sua scelta: lui aveva capito che doveva preparare la via a Gesù che stava per venire, aveva capito che gli sprechi, i troppi vestiti, i troppi banchetti, la ricchezza eccessiva non potevano preparare il cuore delle persone alla venuta del Figlio di Dio.
Per questo egli può predicare ed anche rimproverare… perché lui per primo vive quello che dice.
“E accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme” per ascoltare quel profeta severo ma che diceva la verità.
E cosa dice Giovanni nel deserto? “Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali”.
Giovanni non vuole legare la gente a se stesso… sa che agli altri può donare solo la fede in Cristo e per questo dice chiaramente: “Dopo di me viene un Altro!”.
Ecco allora il compito di noi amici di Gesù: preparare prima di tutto la nostra strada, per essere poi in grado di portare tutti a Lui.

Commento a cura di Maria Teresa Visonà per il sito omelie.org

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II Domenica di Avvento – Anno B

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Mc 1, 1-8
Dal Vangelo secondo Marco

1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. 2Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. 3Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, 4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 10-16 Dicembre 2017
  • Tempo di Avvento II
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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