Commento al Vangelo di Matteo – Mt 2, 1-8

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Quello che subito mi ha molto visitato e commosso è stato questo incontro con ”le genti”, rappresentate dai Magi, che precede la relazione con il Signore da parte del Popolo della Prima Alleanza!

I primi ad incontrarlo e ad adorarlo sono i “lontani”!

Ed è bellissimo che peraltro essi, pur avendo “visto la sua stella”, debbano essere guidati verso di Lui dai figli di Israele!

Siamo colpiti dalla reazione di Gerusalemme e del re Erode: “il turbamento”!

E’ straordinaria la diversità degli atteggiamenti: da una parte l’appassionata ricerca dei Magi, e dall’altra la negativa reazione di Gerusalemme, a partire dal re!

Fa dunque impressione il contrasto tra la conoscenza dell’evento che doveva compiersi e la estraneità e addirittura la loro preoccupata-preoccupante reazione.

O perlomeno la loro distanza dalla appassionata ricerca di questi che vengono da lontano!

Il ver.5 si presenta addirittura con la sua ironia: “gli esperti” di Gerusalemme sanno bene dove il Cristo nascerà, ma questo non genera in loro nessuna reazione e conseguenza positiva: una specie di fredda estraneità!

Conoscono il contenuto della profezia che però essi non accolgono per loro!

E ancora diverso peraltro lo stato d’animo e l’intendimento del re che coglie in questo Bambino il più grande pericolo per il suo trono mondano!

Per questo, segretamente, Erode si informa dai Magi sui tempi di questa nascita e cela loro la sua determinazione negativa nei confronti dell’evento: “ … perché anch’io venga ad adorarlo”! (ver.8).

Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.

Leggi qui il brano.

A cura di don Giovanni Nicolini