Erodiani e farisei vogliono mettere alla prova Gesù. Come, prego? Erodiani e farisei? Cioè il diavolo e l’acquasanta? Cioè i più feroci fra i nemici al tempo di Gesù?
Coloro che appoggiano il re Erode, vassallo di Roma con coloro che fanno dell’identità culturale e religiosa la propria caratteristica? Insieme? Certo, il nemico è comune. Per gli erodiani Gesù è un attaccabrighe, un guastafeste, una testa calda.
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Per i farisei, che stanno rapidamente conquistando il consenso delle folle grazie alla loro vita intransigente e devota, Gesù rappresenta una spina nel fianco perché mette in ridicolo le loro contraddizioni. Spesso gli avversari si alleano per spazzare via un nemico comune. E l’imbarazzo che intendono suscitare riguarda le tasse da pagare a Roma, quel tributo annuale cui ogni palestinese era tenuto.
Andava versato o no? gli erodiani dicevano ovviamente di sì, i farisei ovviamente di no. ma entrambi portano in tasca la moneta (proibita per i devoti) con l’effige dell’imperatore. E così chi voleva ingannare si ritrova ingannato, e chi voleva mettere alla prova fa una ben magra figura. E Gesù, come sempre, invita noi e loro a volare in alto.
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
Vangelo
Mc 12, 13-17
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.