Eccoci! Anche oggi digiuni e lontani. Non c’è Eucaristia che possiamo celebrare. Neppure oggi. Vero, saremo in tantissimi davanti agli schermi di pc, smartphone o tv. E a unirci sarà ancora una volta una potente comunione spirituale. Ma non spezzeremo insieme il pane. Non ci sarà lavanda dei piedi. Non celebreremo la memoria dell’Ultima Cena, non ci sarà nessun altare della reposizione.
Eppure…
Eppure quello che il Giovedì Santo ci fa celebrare resta profondamente vero, anche oggi, anche ora, anche davanti a riti silenziati dalla distanza.
Noi oggi, celebriamo comunque il dono. E nulla può impedircelo! Noi oggi facciamo memoria di quel pane spezzato, segno tangibile dell’immenso amore di Dio per noi. Noi oggi possiamo e dobbiamo nutrirci di quell’amore e nutrire altri.
Mi chiederete: «Come? Come, se noi stessi non possiamo nutrircene?».
Ma davvero crediamo che Dio si limiti a esistere nei nostri riti? Davvero pensiamo che lui non possa nutrirci di sé in altro modo?
Ricordate i primi cristiani? Spezzavano il pane in casa. E sì, certo, lo so benissimo che non è la stessa cosa. Lo so che quel pane consacrato da ministri diventava e diventa pane consacrato, mentre quello che portiamo sulla nostra mensa è e resta un semplice pezzo di pane. Lo so, e non vi chiedo di fare nulla che non sia ortodosso. Ma perché oggi, in casa, non troviamo un modo per fare memoria di quel gesto d’amore? Perché non chiediamo al Signore di entrare nella nostra casa, di sedersi alla nostra mensa e di spezzare con noi il pane?
Perché oggi, non rimettiamo al centro il Suo amore, inventandoci un concreto atto di amore? E dopo, solo dopo averlo compiuto, raduniamoci e spezziamo il pane, benedicendolo e distribuendolo tra noi. Raccontiamo ai più piccoli il perché di questo gesto. Proviamo a ricordare una carezza ricevuta nella vita da parte di Dio e raccontiamola agli altri… sarà un gesto memoriale…
E se siamo soli?
Se nessuno condivide con noi questi giorni di Quarantena, allora usiamo ogni strumento per raccontare le meraviglie che Dio ha compiuto e celebrare così il suo amore.
La preghiera che vi proponiamo può essere pregata come benedizione sul pane e sulle persone vicine o lontane.
E sarebbe bello che il momento dello spezzare il pane fosse preceduto dal ricordo dell’ultima cena (1Cor 11,23-26) oppure della Lavanda dei piedi (Gv 13,1-15). Uno di questi due brani può essere proclamato prima della benedizione.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Spezza il pane con noi
Gesù, Maestro nell’amare,
benedici questo pane che spezziamo nel tuo nome,
diventi il segno dell’amore con cui continui
a sostenere e salvare ognuno di noi.
Nulla ci può separare da te.
Nulla può allontanarci dal tuo amore.
Nulla può negarci la tua presenza.
Lo spazio e il tempo ti appartengono, Signore:
abitali e sii presente tra noi,
perché ogni nostro gesto e ogni nostra parola
possa essere segno e seme del tuo amore.
Spezza il pane con noi, Signore,
perché su tutta l’umanità si riversi oggi la salvezza.
Amen.
Altre immagini di Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com