Commento al Vangelo di giovedì 6 Gennaio 2022 – don Mauro Manzoni

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Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di giovedì 6 gennaio 2022.

Chi desidera automaticamente avere il testo delle riflessioni, mandi il proprio indirizzo email a riflessionevangelo@graficapastorale.com che lo spedirà ogni settimana.

La profezia di Isaia della prima lettura si realizza: ciò che era nascosto diventa realtà. La luce si oppone alle tenebre, luce che unifica e attrae tutte le genti. Ma questo avviene in altri modi. Teniamo presente i personaggi che occupano la scena descritta dal Vangelo: la città è costruita sulla potenza, Erode, sulla sicurezza del sapere, gli Scribi, sulle tradizioni religiose, i Sacerdoti.

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Ma Dio non sta al centro di questa città. Si colloca fuori, al di là delle mura, al di là dei testi sacri, al di là delle abitudini. Dio non accetta di fare da supporto alla sicurezza del potere e del sapere. Gli Scribi e i sommi sacerdoti sono nella più perfetta ortodossia, ma non nella verità. Erode, gli Scribi, la popolazione risultano vicinissimi all’avvenimento della nascita di Cristo, lo sfiorano, eppure non lo raggiungono, rimangono estranei, addirittura esclusi.

Sono i lontani che vengono ammessi a scoprire e vivere il mistero. “Siamo venuti per adorare”. Lo scopo principale di quei tre personaggi misteriosi è l’adorazione e non l’offerta dei doni. “Siamo venuti per adorare”. Ma sulla strada della ricerca non ci sono solo i Magi, c’è anche Erode, che cerca per ucciderlo. Se oggi, e tutti i giorni della nostra vita non sentiamo la necessità e l’urgenza di cercare Gesù, siamo Erode. Siamo Erode se ci sentiamo forti della nostra intelligenza, della nostra salute, dei nostri beni.

Siamo Erode se non sentiamo la necessità di rispettare gli altri, di aver bisogno di loro, di comunicare per dare e ricevere. Siamo Erode se con la nostra vita quotidiana non diamo trasparenza alla nostra fede. Chi vogliamo essere?

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