Commento al Vangelo di domenica 9 luglio 2017 – mons. Giuseppe Mani

Ieri , come oggi, alcuni hanno la fede , altri no. Gesù ci vede un aspetto della logica del Padre. Credere non è il risultato di una conclusione scientifica, le persone colte non hanno alcun vantaggio. Coloro il cui cuore è retto, trasparente, capace di aver fiducia nella Parola del Signore hanno maggior possibilità di diventare credenti.

La vera felicità è il futuro dei cristiani. Gesù si presenta come una guida piena di compassione. La fede non toglie la sofferenza, non è una droga. Credere è accogliere una luce che conforta, beneficiare di un amore che viene dall’alto. Sapere da dove si viene e dove si va. Le persone troppo sicure delle loro capacità intellettuali rischiano di non interessarsi di questa luce che viene da Cristo, non hanno bisogno di Lui. Al contrario quelli che soffrono cercano speranza e forza e si aprono più spontaneamente a Dio. Questo è il privilegio degli umili, afferma Gesù, che conosce perfettamente la sapienza del Padre. Lungi dall’umiliare l’essere umano la fede alleggerisce il peso dell’esistenza. Come maestro pieno di attenzione verso i suoi discepoli Cristo fa scoprire l’essenziale delle regole della vita liberandola anche da tutte le complicazioni religiose.

Rifiutando le suggestioni di Dio, l’essere umano rischia di sbagliare. San Paolo mette in guardia contro il rischio di giudicare secondo la carne, cioè secondo i propri criteri, mentre chi aderisce a Cristo e da allo Spirito Santo il diritto di governare accetta di essere immagine di Dio per divenire simile a Cristo. Da questo l’esortazione di Paolo ai cristiani di tutti i tempi: vivete alla luce e sotto la forza dei pensieri di Gesù. Se prendete per argento i valori promossi dal conformismo e dalla pubblicità rischiate di lasciarvi trascinare in una direzione che vi degrada e vi conduce fino alla morte spirituale.

Le vere guide dell’umanità non sono quelle che momentaneamente brillano. Cinquecento anni prima di Cristo il profeta Zaccaria cercava già di opporsi alle idee correnti (1 Lettura). In un momento di difficoltà reale per il popolo, i Persi erano là e costituivano un grave pericolo per quel piccolo popolo, annuncia da parte di Dio un Re che sarà non un guerriero ma un pacificatore pieno di umiltà. Gli evangelisti richiamano questo annuncio introducendo la narrazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme il giorno delle palme.

Le tre letture di questa domenica si oppongono alla visione del mondo. La pace rimpiazzerà lo spirito di guerra, la dolcezza esteriore radicata in una potente forza interiore disarmerà le violenze, l’umile considerazione di se esorcizerà l’esaltazione di se stesso. Un mondo nuovo si profila all’orizzonte senza data. Nascerà dallo Spirito del Signore e sarà conforme al suo disegno. Gli onori terrestri non faranno gloria: i grandi saranno obbligati a rinunciare ai loro troni, i ricchi si troveranno le mani vuote mentre i poveri saranno colmati.

E noi in tutto questo? Le Parole di questa domenica ci ricordano le frasi di Maria nel suo Magnificat. Sono annunci meravigliosi e a noi il piacere di orientarci in questa direzione. La felicità e la gioia accompagneranno i valori del cuore e non il successo pubblicitario. Il vuoto interiore del cuore della gente considerata potente apparirà a tutti. Sarà così, per la vuotezza delle culture fondate sull’orgoglio, la pubblicità, le preoccupazioni esclusivamente consumistiche. Molti riconosceranno che nelle loro scelte si sono sbagliati pesantemente. S’imporrà l’idea che il tempo passa e che bisogna cambiar senso, scegliere i valori del Regno di Dio proclamati dai profeti e da Cristo.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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XIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

  • Colore liturgico: Verde
  • Zc 9, 9-10; Sal.144; Rm 8, 9. 11-13; Mt 11, 25-30

Mt 11, 25-30
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 09 – 15 Luglio 2017
  • Tempo Ordinario XIV, Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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