DIO HA FATTO RISPLENDERE LA VITA IN GESU’
Se la quaresima inizia sempre mettendoci di fronte al dinamismo della lotta e al bisogno di conversione, nella seconda domenica le letture ci offrono invece una visione prospettica che permetta a chi si è messo “in viaggio” di non scoraggiarsi, ma di assaporare fin da subito la bellezza della mèta.
Per questo incontriamo la figura di Abramo, un uomo anziano e dalla vita agiata che sa alzare gli occhi al cielo e seguire una promessa: un’altra vita. Qualcosa che ancora non c’è ma che intravede nella fede e si incammina verso di essa. Anche la trasfigurazione è un’immagine di un futuro capace di “svegliare” il presente e metterlo in moto.
Il volto e il corpo di Gesù brillano come il sole e le sue vesti diventano candide. Tutto questo riferimento alla luce e ad un bianco impeccabile, come solo un abito “nuovo” può esserlo… è riferimento alla risurrezione, realtà alla quale anche noi siamo destinati, proprio perché uniti a Cristo.
“Egli ci ha chiamato con una vocazione santa” dice San Paolo nella seconda lettera a Timoteo: “ha fatto risplendere la vita” nella risurrezione di Gesù, suo Figlio.
LA VESTE BIANCA – La veste bianca che abbiamo indossato – o ci è stata anche solo appoggiata sul corpo – è simbolo della purezza, della dignità e della vita nuova che l’entrare a far parte della famiglia di Dio ci ha regalato.
Vederne una, magari quella che una famiglia ha preparato e/o conservato, può essere d’aiuto alla comprensione di questo segno. Per i gruppi che si stanno preparando a ricevere, per la prima volta, Gesù Eucarestia anche la tunica bianca che vestiranno in quella giornata speciale è un richiamo al battesimo e all’unità dei sacramenti dell’iniziazione cristiana.
CERCO LA VITA… NELLA “NOVITA’” (attività 6-10 anni)
Per cogliere i bambini nella loro quotidiana esperienza e stimolare la riflessione su di essa, questa settimana possiamo usare un prodotto comunicativo che loro conoscono benissimo: la pubblicità.
Il punto di partenza sarà offerto dal selezionare delle riviste in cui la pubblicità riempie diverse pagine (o produrre un breve video-collage di spot pubblicitari recenti). L’operazione da mettere in atto successivamente è quella di “smontare” il meccanismo pubblicitario (anche affidandolo a piccoli gruppi) con alcune semplici domande:
- Come è stata usata la luce? Cosa attira il mio sguardo?
- Quello che mi stanno pubblicizzando mi sembra nuovo o vecchio?
- Quale promesse mi fa questa pubblicità?
Sarà curioso poi indagare, magari davanti ad un’immagine artistica della Trasfigurazione di Gesù, se si possono fare le stesse domande di prima, oppure no… proviamo a rispondere a quelle che sono pertinenti.
SONO (DUNQUE) VESTO (attività 11-14 anni)
Per costruire attività con i preadolescenti lanciamo due suggerimenti:
- Proponiamo ai ragazzi di considerare quale immagine hanno di sé e quale trasmettono agli altri. L’osservazione di Gesù sul Tabor ci aiuta a cogliere delle verità essenziali: le sue vesti e il suo corpo traggono “energia luminosa” dal suo essere, non viceversa… Gesù, inoltre, risplende mentre dialoga con il Padre, con Mosè e con Elia, quindi mentre è in relazione.
Considerare assieme alcuni selfie di coetanei (sconosciuti!) può essere utile ad accendere la riflessione sul grande bisogno dei ragazzi oggi di “mostrarsi”. Cosa rispondo di solito ai miei genitori quando mi domandano ‘cosa hai fatto oggi’? Tu sì que vales!… Qualcuno me lo ha mai detto? La parte migliore di me stesso, in quali occasioni riesce ad uscire allo scoperto?
- Affrontiamo la grande preoccupazione di questa età: essere giudicati in base all’abbigliamento, sfoderare il proprio look. Anche se è giusto sgonfiare alcune paranoie, per invitare ad andare alla sostanza e non all’apparenza, non dobbiamo dimenticare che la comunicazione di sè, attraverso una “mediazione” come lo è l’abito, appartiene a tutto il genere umano!
Quindi vale la pena mettere da parte i facili giudizi e sforzarsi di comprendere il loro “mondo” per accompagnarli a trovare ciò che sono realmente e imparare a comunicarlo correttamente.
Preghiera
Signore, insegnaci a pregare
Come hai fatto con i tuoi discepoli. Ti preghiamo per chi soffre,
per chi non vede soluzioni ai problemi,
mostra loro il tuo volto glorioso del monte Tabor, anche se oggi stanno faticando sul Calvario, perché la luce della fede possa dare un senso anche alla croce che stanno portando.
Amen
1 DONO che è 1 COMPITO
Ho ricevuto una veste bianca, mi sono “rivestito di Cristo” perché io non dimentichi mai che sono stato chiamato dal Signore e che sono suo figlio, qualsiasi cosa mi accada o in qualsiasi angolo oscuro io mi vada a cacciare. “Portala senza macchia per la vita eterna” è la tensione che mi anima, questo il mio desiderio in ogni azione: scegliere e costruire sempre il BENE.
Fonte: il sussidio alla Quaresima 2020 del Patriarcato di Venezia