La trasfigurazione del Signore Gesù
In questa seconda tappa della preparazione alla Pasqua La Chiesa ci invita a salire sul monte Tabor, è come allenarsi ad una scalata perché è la preparazione a salire su un altro monte: il Calvario. Tanti sono gli insegnamenti da trarre da questa pagina di vangelo, eccome alcuni.
Il monte. Nellla Scrittura è sempre simbolo di una elevazione interiore. “Salì sul monte per pregare” è questa la caratteristica essenziale della elevazione.
“Si trasfigurò davanti a loro”. Stando in preghiera l’umanità di Gesù, invalida rifletteva la luce del Padre “Luce da luce”. Rivela il cuore del Padre.
“Apparvero Mosè ed Elia”Parlavono del momento culminante della Redenzione, parlavano dell’esodo di Gesù che doveva compiersi in Gerusalemme.
“Li avvolse una nube luminosa”. Entrano nella oscurità luminosa dell’unione con Dio. Sentono timore reverenziale, santo timore dinanzi alla divinità che si rivela.
“Questo è mio Figlio prediletto in cui mi compiaccio. Ascoltatelo” E’ la voce del Padre che diede a Mosè la legge e che adesso da la nuova legge: il Figlio.
“Facciamo tre tende”. “Se uno osserverà la mia parola noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui”. Mettiamo in Lui la nostra tenda nella docilità al Signore convertiamo il nostro cuore in tempio di Dio.
“Non videro altro che Gesù”. Certamente dopo l’esperienza della Trasfigurazione non riuscirono a vedere altro che Lui. L’esperienza non gli si toglieva dalla mente. Non vedere altro che Gesù, è la meta del cristiano.
San Giovanni non racconta la trasfigurazione nel suo vangelo, eppure era l’unico evangelista presente perché la vera trasfigurazione di Gesù è il Calvario; la trasfigurazione orienta tutto al mistero della croce in cui si realizza la Nuova Alleanza.
I testimoni non sono Pietro, Giacomo e Giovanni ma Maria e il discepolo prediletto che avvolti nella nube stavano dentro l’atto redentore di Cristo. L’umanità immolata e glorificata del Cristo è la fonte della comunicazione dello Spirito Santo al mondo La nube avvolge tutta la Chiesa rappresentata da Mria e Giovanni. A loro si rivolge Gesù Crocifisso dicendo parole simili a quelle del Padre: “Questo è mio Fio prediletto” e sul Calvario ”Donna ecco tuo Figlio”.
E’ il momento della grande trasfigurazione di Cristo. In essa mostra “la sua gloria di unigenito del Padre pieno di grazia e di verità”. E“Noi abbiamo contemplato la sua gloria”. Così Giovanni è testimone di ciò che ha visto.
Sul Tabor Mosè ed Elia sul calvario due ladri, anche loro “conversavano della sua morte” e anche in loro si compi una trasfigurazione.
Il suo abito non era splendente come il sole ma Gesù è nudo e il sangue che lo copre lo ha coperto come di un abito sacerdotale che copre Cristo nella sua oblazione al Padre. Quel sangue non è bianco ma è capace di rendere bianchi i cuori di coloro che lo contemplano con fede.
L’Eucarestia è la grande trasfigurazione di Cristo. In essa possiamo contemplare il suo Cuore Aperto. Guardando nell’ostia bianca si può penetrare nella gloria del Tabor e nella gloria del Calvario. Nella Consacrazione la nube avvolge il mistero dell’altare trasformando il pane in corpo e il vino in sangue di Cristo offerto al Padre mentre dice: “Questo è mio Figlio amato: ascoltatelo” Siamo nel cuore della redenzione.