Gesรน, in fila con i peccatori
Il commento al Vangelo di domenica 8 gennaio 2017, Battesimo del Signore, a cura di Enzo Bianchi.
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Abbiamo celebrato a Natale la manifestazione-epifania del Salvatore ai poveri, allโEpifania la manifestazione alle genti: oggi, con il battesimo di Gesรน, celebriamo la sua manifestazione a Israele, concludendo cosรฌ il tempo delle epifanie dellโincarnazione.
Cโรจ stato un lungo silenzio dallโinfanzia di Gesรน fino a questโora. Dove Gesรน ha vissuto la sua giovinezza? Dove ha imparato a leggere le sante Scritture? Dove รจ diventato un uomo maturo di circa trentโanni (cf. Lc 3,23)? I vangeli non ci danno risposte. Possiamo solo dire che, negli anni immediatamente precedenti al battesimo, Gesรน รจ stato discepolo del Battista nel deserto di Giuda, come Giovanni stesso ci testimonia nella sua predicazione messianica: โChi viene dietro a me (opรญso mou), chi รจ alla mia sequela รจ piรน forte di meโ (Mt 3,11; Mc 1,7).
ร in questa sequela che Gesรน chiede a Giovanni, il suo rabbi, di ricevere lโimmersione nelle acque del Giordano, mettendosi in una fila di peccatori che vogliono professare la volontร di conversione, di ritorno a Dio. Questa รจ la scena, รจ lโatto di presentazione di Gesรน adulto, il suo primo atto pubblico.
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Gesรน รจ il Messia, lโUnto del Signore, รจ il Salvatore di Israele, รจ il Figlio di Dio venuto nel mondo, ma la sua prima manifestazione รจ nellโabbassamento, nello svuotamento, senza presentare le sue prerogative divine. Sรฌ, in questa immersione di Gesรน, che non ha bisogno di battesimo per la remissione dei peccati, essendo senza peccato (cf. 2Cor 5,21; Eb 4,15), si annovera tra i peccatori, come accadrร anche nella sua morte in croce tra due malfattori (cf. Mt 27,38; Mc 15,27).
Ecco perchรฉ dico che Gesรน รจ โil Messia al contrario o paradossaleโ, perchรฉ contraddice ogni immaginazione umana, ogni logica che vuole che la venuta di Dio avvenga nello splendore, nella gloria, nella potenza. Egli fa la sua prima apparizione pubblica tra i peccatori e sarร chiamato โamico dei peccatoriโ (Mt 11,19; Lc 7,34), poichรฉ vivrร tra loro senza allontanarli da sรฉ: perchรฉ non abbiamo mai pensato che โamico dei peccatoriโ sia un titolo cristologico?
Giovanni perรฒ, che per rivelazione e soltanto per fede conosce la vera identitร di Gesรน, annunciandolo come โcolui che รจ piรน forte di luiโ, si rifiuta di immergere Gesรน nelle acque del Giordano. Anzi, nel racconto di Matteo confessa: โIo ho bisogno di essere immerso da te, e tu invece vieni a me e chiedi di essere immerso?โ.
Poi perรฒ obbedisce silenziosamente alle parole di Gesรน, che gli ricorda lโobbedienza che entrambi devono fare alla missione ricevuta: entrambi devono โadempiere ogni giustiziaโ, cioรจ corrispondere puntualmente alla volontร di Dio. Occorre mettere in risalto che questa รจ la prima parola di Gesรน nel vangelo secondo Matteo, dunque unโespressione di importanza capitale, che definisce la sua missione: Gesรน deve compiere, realizzare (plerรณo), come Giovanni e insieme a lui, ciรฒ che รจ giusto, ciรฒ che corrisponde alla volontร di Dio e che non รจ voluto, desiderato, sognato personalmente, anche a costo di contraddire il proprio io, la propria volontร , il proprio progetto. Dal canto suo Giovanni, lโultimo profeta dellโAntico Testamento e il primo profeta del Nuovo, lascia a Gesรน ogni decisione, lascia fare a Gesรน: egli sa di dover solo predisporre tutto affinchรฉ la volontร di Dio, ormai espressa autorevolmente da Gesรน, si compia.
Gesรน viene dunque immerso da Giovanni nel Giordano, e mentre esce dalle acque dopo essersi identificato con lโumanitร peccatrice โ avendo compiuto questo momento pasquale di morte, affogamento, deposizione dei peccati, discesa nel profondo e risalita dalle acque, resurrezione a vita nuova, profezia della sua passione-Pasqua โ, ecco giungere su di lui, proprio allora, la parola definitiva di Dio.
Si aprono i cieli, cioรจ avviene una comunicazione tra mondo celeste e mondo terrestre, tra Dio e la terra; lo Spirito santo scende dai cieli come una colomba, dolcemente, su di lui; e una voce proclama: โQuesti รจ il mio Figlio, lโamato: in lui ho posto tutta la mia gioiaโ. Questa dichiarazione della voce di Dio venuta dallโalto รจ una rivelazione:
Tu sei mio Figlio, come sta scritto nel Sal 2,7, cioรจ il Messia regale;
ma sei anche il Figlio amato, come Isacco nellโora del sacrificio (cf. Gen 22,2);
e sei anche il Servo nel quale il Signore si compiace e sul quale effonde lo Spirito (cf. Is 42,1)
Commenta Cirillo di Gerusalemme, in modo lapidario: โPerchรฉ ci sia un Unto, un Christรณs, occorre qualcuno che lo unga, il Padre, e qualcuno che sia unzione, lo Spirito santo. Ecco il senso del nome di Cristoโ. Questa teofania รจ ricca di significato: come sulle acque primordiali, nellโin-principio della creazione, aleggiava lo Spirito di Dio (cf. Gen 1,2), cosรฌ sulle acque del Giordano scende lo Spirito, inaugurando la nuova creazione nel nuovo Adamo, Gesรน Cristo.
E la parola di Dio dice la sua identitร di Figlio di Dio stesso, Figlio unico e amatissimo, Figlio di cui Dio, vedendo lo stile da lui assunto e le azioni da lui compiute, come quel battesimo, puรฒ attestare: โIo mi rallegro di te, sei amatissimo da me, mi compiaccio di te, per come vivi e agisci, in piena conformitร alla mia volontร โ.
Queste parole di Dio allโinizio di ogni vangelo sinottico (cf. Mc 1,11; Lc 3,22) sono anche per ciascuno di noi, che dovrebbe sentirle rivolte a sรฉ: sรฌ, Dio mi dice che sono suo figlio, che sono da lui amatissimo. Ciascuno di noi dovrebbe sperare che Dio gli possa dire: โDi te mi compiaccio, di te mi rallegro!โ, ma forse, conoscendo le nostre rivolte verso Dio, i nostri peccati, non riusciamo a crederlo possibile. Noi esitiamo, eppure dovremmo esserne convinti: queste sono le parole che Dio vorrebbe dirci e che ci dirร se speriamo in lui, non in noi, nella sua misericordia, non nelle nostre giustificazioni.
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di Bose
Ogni settimana il commento al Vangelo di p. Enzo Bianchi
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Battesimo del Signore
- Colore liturgico: bianco
- Is 42, 1-4. 6-7; Sal.28; At 10, 34-38; Mt 3, 13-17
Mt 3, 13-17
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni perรฒ voleva impedirglielo, dicendo: ยซSono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?ยป. Ma Gesรน gli rispose: ยซLascia fare per ora, perchรฉ conviene che adempiamo ogni giustiziaยป. Allora egli lo lasciรฒ fare.
Appena battezzato, Gesรน uscรฌ dallโacqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto il mio compiacimentoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 โ 14 Gennaio 2017
- Tempo Ordinario I, Colore bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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