Commento al Vangelo di domenica 8 aprile 2018 – Enzo Bianchi

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Risorto vivente per sempre

Enzo Bianchi

Siamo nellโ€™ultimo capitolo del vangelo scritto dal discepolo amato, dove ci รจ data la testimonianza della resurrezione di Gesรน da parte di Maria di Magdala, del discepolo amato stesso e degli altri discepoli, tra i quali Tommaso (il capitolo 21 รจ stato aggiunto dalla comunitร  del discepolo amato, tantโ€™รจ vero che i vv. 30-31 del capitolo 20 costituiscono la conclusione del vangelo).

Sempre in quel โ€œprimo giorno della settimanaโ€, il giorno della resurrezione e dunque il giorno del Signore (Dominus, da cui dies dominicus, domenica), alla sera i discepoli di Gesรน sono ancora nella paura, chiusi in casa, nonostante Maria di Magdala abbia annunciato loro: โ€œHo visto il Signore!โ€ (Gv 20,18). Dovโ€™erano i discepoli? In quale casa? Non ci viene detto, ma lโ€™evangelista sembra suggerirci che dove sono i discepoli, lร  viene Gesรน. Cosรฌ il lettore comprende che ogni primo giorno della settimana, nel luogo in cui lui si trova con altri cristiani, lร  viene Gesรน risorto e vivente.

In quel giorno della resurrezione Gesรน ha inaugurato un altro modo di presenza: sta in mezzo ai suoi non piรน come prima, uomo tra gli uomini, ma come Risorto vivente per sempre. รˆ sempre lui, Gesรน, il figlio di Maria, lโ€™inviato da Dio nel mondo, ma ormai non piรน in una carne mortale, bensรฌ in una vita eterna nello Spirito di Dio. Questa nuova presenza รจ piรน forte e piรน potente della presenza fisica, perchรฉ vince ogni porta chiusa e ogni muro, e diventa credibile, sperimentata, vissuta nel quadro di una vita fraterna, di una vita di comunione: la chiesa.

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Gesรน, dunque, venuto tra i suoi nella posizione centrale (โ€œstette in mezzo a loroโ€) di chi presiede lโ€™assemblea, saluta i suoi con la benedizione messianica: โ€œLa pace sia con voi!โ€, e nel consegnare la pace mostra loro il suo corpo piagato, le mani che portano i segni della crocifissione (cf. Gv 19,17) e il costato che aveva ricevuto il colpo di lancia (cf. Gv 19,34). Gesรน รจ vivente, รจ risorto da morte, ma non cessa di essere il Crocifisso: quella morte, destino di ogni uomo ma anche morte violenta data a Gesรน dallโ€™ingiustizia di questo mondo, รจ stata da lui vissuta e assunta, fa parte della sua umanitร  ormai trasfigurata in Dio ma sempre presente, non cancellata nรฉ dimenticata. Sรฌ, Gesรน risorto รจ vita eterna, divina, ma anche vita umana trasfigurata, sicchรฉ ormai non รจ piรน possibile pensare a Dio, dire Dio, senza pensare anche allโ€™uomo.

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A questa percezione i discepoli gioiscono, realizzando le parole dette loro da Gesรน prima della passione: โ€œAncora un poco e il mondo non mi vedrร  piรน; voi invece mi vedrete, perchรฉ io vivo e voi vivrete โ€ฆ Un poco e non mi vedrete piรน; un poco ancora e mi vedrete โ€ฆ Vi vedrรฒ di nuovo e il vostro cuore si rallegrerร  e nessuno potrร  togliervi la vostra gioiaโ€ (Gv 14,19; 16,16.22). Gesรน allora quale Risorto alita, soffia su quella comunitร , gioiosa perchรฉ credente in lui, e li fa tutti inviati, apostoli. Inviati per cosa? Nel quarto vangelo questi discepoli resi apostoli sono inviati per dare agli uomini la possibilitร  di sperimentare la salvezza nella remissione dei peccati: rimettere i peccati, rimettere i debiti, perdonare, questo รจ il mandato missionario. Nientโ€™altro, nientโ€™altro! Perchรฉ questo รจ ciรฒ di cui gli uomini hanno bisogno: il perdono, la remissione dei peccati, la cancellazione dei peccati da parte di Dio e da parte degli uomini loro fratelli.

A questa esperienza della presenza del Risorto da parte dei discepoli Giovanni aggiunge lโ€™esperienza di uno dei Dodici: Tommaso, quel discepolo che aveva detto di voler andare a Gerusalemme per morire con Gesรน (cf. Gv 11,16), ma che poi in realtร  era fuggito come tutti gli altri. Tommaso non vuole credere, sulla parola dei suoi fratelli, alla presenza di Gesรน risorto e vivente, ma otto giorni dopo, quando la comunitร  รจ nuovamente radunata nel primo giorno della settimana, egli รจ presente. Ed ecco che, di nuovo, viene Gesรน, sta in mezzo e dร  la pace ai discepoli; poi si rivolge a Tommaso mostrandogli le mani bucate e il costato trafitto, i segni della passione in un corpo trasfigurato. Tommaso allora non puรฒ fare altro che invocare: โ€œMio Signore e mio Dio!โ€, pronunciando la confessione di fede piรน alta di tutto il quarto vangelo. Quel Risorto รจ Kรฝrios e Dio per la chiesa! Questo occorre credere senza aver visto nulla, ma accogliendo lโ€™annuncio della comunitร  del Signore e il dono di Dio che rivela la vera identitร  di Gesรน risorto per sempre. Per Tommaso toccare il corpo di Gesรน รจ ormai diventato inutile, ed egli non lo fa, perchรฉ la contemplazione e lโ€™incontro con i segni della passione trasfigurati gli bastano.

Ma lโ€™operazione piรน difficile, per Tommaso come per noi, sta proprio nel vedere nei corpi piagati la potenza di una trasfigurazione che fa delle piaghe delle cicatrici luminose e piene di senso: non piรน segno di morte o di peccato, ma segno di guarigione e di vita per sempre.

p. Enzo Bianchi – Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica

Fonte: Monastero di bose

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II Domenica del Tempo di Pasqua

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 8 Aprile 2018 anche qui.

Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondoย Giovanni

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. 20Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. 22Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป. 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. 25Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป. 26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโ€™era con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. 27Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. 28Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. 29Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป. 30Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Aprile 2018
  • Tempo di Pasquaย II
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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