Tu sei il Figlio mio, lโamato
Con la festa del battesimo di Gesรน si conclude il tempo liturgico delle manifestazioni, delle epifanie del Signore. Partorito da Maria a Betlemme, Gesรน รจ stato manifestato ai pastori come il Salvatore e Signore, รจ stato manifestato nel tempio ai poveri di Israele che attendevano il Messia, infine รจ stato manifestato alle genti della terra, rappresentate dai magi, quale Re dei Giudei. Ora, immerso nelle acque del Giordano, รจ manifestato come il Figlio amato da Dio, che fa risuonare su di lui la sua parola rivelativa.
Il vangelo secondo Marco inizia proprio con lโannuncio, da parte di Giovanni il Battista, dellโentrata in scena di Gesรน: โViene dietro a me (opรญso mou) uno che รจ piรน forte di meโ. Lโannuncio รจ sorprendente e scandaloso: tra quelli che seguono il Battista come discepoli, vi รจ un discepolo che in realtร รจ piรน forte di lui, il maestro, il profeta. Tra Giovanni e questo veniente vi รจ addirittura un rapporto che non puรฒ nemmeno essere paragonato a quello tra un servo e il signore cui questi scioglie i legacci dei sandali. Il Battista riconosce e annuncia soprattutto una differenza nelle rispettive missioni: egli immerge nellโacqua quanti confessano i propri peccati, mostrandosi disposti alla conversione; Gesรน invece immergerร nello Spirito santo, nella forza stessa di Dio, inaugurando cosรฌ i tempi della salvezza definitiva, realizzata mediante lโeffusione dello Spirito su tutta lโumanitร (cf. Is 32,15; Ez 36,25-27, ecc.).
Ecco apparire il Messia, โuntoโ con lo Spirito santo (cf. Is 11,2; 61,1), non con unโunzione umana: Gesรน, da Nazaret di Galilea. Ma come appare, come viene? Essendo il Cristo, il Figlio di Dio, ci attenderemmo una venuta carica di gloria, una manifestazione che si imponga. E invece siamo in presenza di una scena nella quale non รจ evidenziato nulla di divino. Nella lunga fila di uomini e donne che si confessano peccatori e bisognosi di purificazione e di perdono da parte di Dio, cโรจ anche Gesรน. Lui che รจ โsenza peccatoโ (cf. 2Cor 5,21; 1Gv 3,5) si fa solidale con quanti sono in contraddizione con Dio e con la sua volontร , non si distingue da loro vantando come differenza la propria santitร . No, senza esibizioni, senza protagonismo, chiede a Giovanni di essere immerso nelle acque del Giordano come gli altri penitenti. Ma per Gesรน il battesimo ricevuto non coincide con la purificazione dei peccati, bensรฌ con lโinizio di una precisa missione di comunione con gli ultimi, con i peccatori pubblici.
Gesรน, il cui nome significa โil Signore salvaโ, รจ connotato mediante la sua provenienza da Nazaret, villaggio della sua famiglia e della sua infanzia, luogo sconosciuto in tutto lโAntico Testamento. Per questo sarร chiamato โnazarenoโ, โquello di Nazaretโ, โil profeta di Nazaretโ (cf. Mc 1,24; 10,47; 14,67; 16,6). Sรฌ, Gesรน di Nazaret รจ un nome umano, umanissimo, ed รจ forse per questo che nellโultimo secolo, allโinterno della spiritualitร cristiana e non solo, gode di una fortuna privilegiata rispetto ad altri suoi titoli o designazioni: questo non รจ un misconoscere la sua divinitร , ma risponde al bisogno di affermare la sua umanitร , che รจ innanzitutto solidarietร con noi uomini e donne.
Ed ecco che colui il quale รจ stato annunciato come uno che battezza, viene ora battezzato, immerso da Giovanni. Va detto con chiarezza: Giovanni immerge Gesรน nel Giordano, lo sprofonda nelle acque, sicchรฉ Gesรน รจ come immerso nella morte, affogato e poi rialzato, strappato al vortice che sommerge. ร cosรฌ che Gesรน scende, raggiunge il โtrรจs basโ, lโultimo posto che non gli sarร mai tolto! Non possiamo dimenticare che questa prima manifestazione pubblica di Gesรน รจ apparsa scandalosa per i primi cristiani, i quali, acclamandolo nella fede quale Kรฝrios, Signore, temevano che in questo evento egli venisse percepito come inferiore al Battista. Cosรฌ, progressivamente, non si ricorderร piรน il fatto che sia stato Giovanni a immergere Gesรน (come se egli si fosse autoimmerso!). Non a caso, nel vangelo secondo Matteo Gesรน stesso viene presentato come colui che deve convincere il Battista a immergerlo, vincendo la sua ritrosia: โLascia fare per ora, perchรฉ conviene che adempiamo ogni giustiziaโ (Mt 3,15).
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E invece proprio in questa condizione โbassaโ avviene per Gesรน una manifestazione di Dio, una teofania. Mentre egli risale dallโacqua, vede i cieli squarciati e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. Vede ciรฒ che gli altri non vedono, riceve una rivelazione che agli altri resta nascosta. I cieli sono squarciati su di lui, Gesรน ha piena comunione con Dio, la terra e il cielo sono in comunicazione. Viene ristabilita la comunione tra Dio e lโumanitร dopo che, secondo la tradizione giudaica, i cieli si erano chiusi con la fine della profezia post-esilica (V secolo). E proprio in quei cieli aperti Gesรน vede lo Spirito di Dio โ lo Spirito che tante volte era sceso sui profeti, lo Spirito che costituiva lโunzione del Servo-Profeta annunciato da Isaia (cf. Is 61,1) โ scendere su di lui come una colomba.
Lโinvocazione tante volte innalzata a Dio dai credenti di Israele: โSe tu squarciassi i cieli e scendessi! โ (Is 63,19), รจ finalmente esaudita, e qui tale esaudimento ci viene narrato in primo luogo mediante lโimmagine del volo dolce e pacifico di una colomba. Di piรน, proprio in quella pagina di Isaia si legge: โDovโรจ colui (Dio) che fece risalire dal mare il pastore del suo gregge? Dovโรจ colui che pose in lui il suo Spirito santo?โ (Is 63,11). Ecco perchรฉ Gesรน riceve lo Spirito al momento di risalire dalle acque. Lo Spirito che scende su di lui รจ quello stesso Soffio che si librava, che covava come colomba, sulle acque della prima creazione (cf. Gen 1,2), e ora scende in Gesรน (eis autรณn), il quale diventa la Dimora, la Shekinah di Dio.
Al tentativo di raccontare lโevento, lโazione di Dio, mediante lโimmagine della colomba, si accompagna la parola pronunciata dalla voce che giunge dal cielo: โTu sei il Figlio mio, lโamato; in te ho posto il mio compiacimentoโ. Dopo avere visto, Gesรน ascolta una voce (la bat qol, โfiglia di una voceโ, secondo i rabbini) che gli dice innanzitutto: โTu sei il Figlio mio, lโamatoโ. ร la parola che rivela Gesรน la sua identitร piรน profonda, parola che Gesรน dovrร interiorizzare nella sua vita umana per rispondere pienamente alla sua vocazione, alla sua missione, ma prima ancora alla sua veritร . In questa dichiarazione di Dio, che giunge a Gesรน attraverso lo Spirito santo, vi รจ lโeco di numerose dichiarazioni di Dio attestate nelle Scritture di Israele: โTu sei il Figlio mio, oggi ti ho generatoโ (Sal 2,7); โIo sarรฒ per lui padre ed egli sarร per me figlioโ (2Sam 7,14)โฆ
Questa voce implica la paternitร di Dio su Gesรน e specifica che egli รจ lโunico Figlio, il Figlio amato, come lo era Isacco per suo padre Abramo (cf. Gen 22,2). Un Figlio che perรฒ, a differenza di Isacco, non sarร risparmiato dal sacrificio, perchรฉ โ come dirร Gesรน โ i vignaioli perfidi, al vedere il Figlio amato, non lo risparmieranno, come si augurava il Padre, ma lo uccideranno e lo getteranno fuori della vigna (cf. Mc 12,6-8). Ecco dunque il Figlio amato di cui il Padre si compiace, perchรฉ รจ come il Servo nel quale egli ha posto il suo Spirito (cf. Is 42,1), il Servo eletto, scelto, eppure rifiutatoโฆ
Questa prima scena della vita di Gesรน nel vangelo secondo Marco รจ posta significativamente in inclusione con il battesimo ultimo e definitivo, che Gesรน conoscerร come adempimento della sua missione. Non a caso egli interrogherร i discepoli Giacomo e Giovanni chiedendo loro: โPotete essere immersi nellโimmersione in cui io sono immerso?โ (Mc 10,38). Lโimmersione nelle acque della morte, del rigetto e del tradimento, Gesรน la vivrร nella sua passione, che sarร la sua epifania sulla croce: Gesรน crocifisso tra due peccatori, in piena solidarietร con noi umani, cosรฌ come aveva iniziato il suo ministero. Allora, quando i cieli sembrano chiusi, al suo spirare si squarcia il velo del tempio (cf. Mc 15,38), perchรฉ il Santo dei santi, il luogo della presenza di Dio sulla terra, del dialogo definitivo tra terra e cielo, รจ proprio lui, Gesรน. Il velo squarciato รจ il segno che ogni essere umano puรฒ avere comunione con Dio attraverso il corpo di Gesรน, corpo datore di Spirito e di vita.
In questa festa del battesimo noi discepoli e discepole di Gesรน siamo condotti a considerare il nostro battesimo non solo come evento che segna lโinizio della vita cristiana, ma come dinamica quotidiana che ci chiede, alla sequela di Gesรน, di morire a noi stessi e di vivere del suo Spirito. Ormai ciascuno di noi, grazie allo Spirito santo effuso nei nostri cuori, Spirito con cui siamo stati โuntiโ e resi cristiani, cioรจ โmessianiciโ, puรฒ rivolgersi a Dio balbettando: โAbba, Padreโ (Rm 8,15; Gal 4,6), e sentirsi da lui amato. E Dio ha una sola e unica parola in risposta ai nostri gemiti e alla nostra invocazione: โTu sei amato, amataโ. ร questa parola che ci sostiene e ci fa andare con speranza verso lโimmersione della morte.
p. Enzo Bianchi โ Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica
Fonte: Monastero di bose
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
DELLA DOMENICA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 7 Gennaio 2018 anche qui.
Battesimo del Signore โ Anno B
- Colore liturgico: Bianco
- Is 55, 1-11;
- da Is 12;
- 1 Gv 5, 1-9;
- Mc 1, 7-11
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Mc 1, 7-11
Dal Vangelo secondo Marco
7E proclamava: ยซViene dopo di me colui che รจ piรน forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerร in Spirito Santoยป. 9Ed ecco, in quei giorni, Gesรน venne da Nร zaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dallโacqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: ยซTu sei il Figlio mio, lโamato: in te ho posto il mio compiacimentoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 07 โ 13 Gennaio 2018
- Tempo Ordinario I
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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