«Ed eccoci qua: ancora una volta qualcuno la fa franca. Fanno quello che vogliono, si vivono la vita che vogliono… tanto c’è sempre qualcuno che prima o poi crede nelle seconde possibilità. Ed eccolo: l’ennesimo buonista di turno! A morte la dovevano condannare!».
Ecco, questi e simili altri pensieri saranno passati nella mente di coloro che quel giorno, nel tempio, hanno portato a Gesù una donna colta in flagrante adulterio. Lo avranno fatto per sfidarlo, per metterlo alla prova… come sempre in fondo. Ed è null’altro che l’eterna strategia usata da chi ritiene di essere un giusto: sempre dalla parte giusta, sempre capace di scelte giuste, sempre in grado di dividere tra i meritevoli e i colpevoli.
Et voilà! Ancora una volta spiazzati. Gesù spiazza. Dio spiazza!
Gesù nel tempio insegna e la gente va da lui per ascoltare la sua parola autorevole, va da lui per imparare qualcosa di inaudito: non sono solo le parole a sconvolgere. Sconvolgono i suoi gesti, i suoi silenzi, la sua disobbedienza. È sconvolgente il suo parlare di Dio.
Provate a immaginarlo… Io lo sto facendo. Lo vedo chinarsi, silenzioso, di fronte a una donna piegata dal peccato e dall’umiliazione. Lo vedo scrivere qualcosa per terra… parole o segni che mai la storia avrebbe conosciuto. Altro era importante. Altro avrebbe arrestato il giudizio. Altro avrebbe silenziato gli accusatori.
In lui, Dio si mette alla pari dell’uomo e della donna peccatori, alla pari di creature fragili e segnate dal male. Lo aveva fatto nel battesimo, lo fa qui… ma non basta. Non ci basta!
Non ci è bastato neppure vederlo morire da condannato. Noi ancora preferiamo un Dio giudice a un Dio misericordioso. Continuiamo a contrapporre scioccamente gli estremi.
Ma questa donna, dichiaratamente colpevole, e perdonata ci insegna a scoprire le logiche con cui Dio ama. È il suo amore a generare il pentimento. È il suo amore, ricevuto senza meriti, a renderci nuovi!
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Imparare amore
Come restare, Signore,
davanti ai tuoi sconvolgenti gesti?
Che cosa pensare delle tue rivoluzionarie parole?
Perdono, accoglienza, pace, riscatto, dono…
Sono parole e gesti davvero troppo lontani
dalle nostre misure, dai nostri equilibri,
dal nostro senso di giustizia e sicurezza.
Insegnaci l’amore, quello con cui
tu stesso ci hai amato e salvato.
Il tuo amore ci apra al nuovo.
I tuoi gesti ci insegnino un modo nuovo
di amare il mondo.
Amen.