Commento al Vangelo di domenica 6 settembre 2015 – don Giorgio Zevini

Don Giorgio Zevini, decano emerito della Facoltà di Teologia dell’UPS commenta la liturgia di domenica 6 settembre 2015.

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Mc 7, 31-37
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Fonte: LaSacraBibbia.net

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