Questa Domenica coincide con la grande solennità dell’Epifania del Signore. Non lasciamoci distrarre dal fatto che domani riprenderemo tutte le nostre normali attività, anche se qualcuno le ha già riprese. Così come non dobbiamo lasciarci distrarre da tutto quello che la tradizione ha appiccicato addosso alle figure dei Magi: che erano solo in tre, venuti sui cammelli e che si chiamavano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Il Vangelo non ci dice nulla di tutto ciò ma, invece, ci dice una cosa fondamentale: erano uomini in viaggio, alla ricerca di qualcosa.
In questa immagine può ritrovarsi ognuno perché tutti siamo in viaggio e sempre alla ricerca di qualcosa di bello e di grande, che possa dare un senso alla nostra vita o cambiarla radicalmente. La domanda che oggi dobbiamo farci, però, è questa: cosa orienta il nostro cammino?
I Magi, che sanno leggere il cielo, restano incuriositi da un fenomeno astronomico che non riescono a spiegarsi. C’è una stella che è comparsa nel cielo e per loro rappresenta un fenomeno nuovo. Decidono, allora, di intraprendere un lungo viaggio senza sapere dove li condurrà ma fidandosi di questa stella che li ha così tanto stupiti. Noi saremmo disposti a fidarci di qualcosa che all’improvviso spunta nella nostra vita e che ci sorprende a tal punto da provocarci ad intraprendere un viaggio che è soprattutto di natura interiore? Si presentano tante occasioni nella vita per muoverci, per ricominciare o per rimettersi semplicemente in piedi. La bellezza non capita a caso ma è sempre un punto di partenza che ci viene offerto per condurci oltre, verso l’Altro. Come i Magi anche noi dovremmo decidere di seguire la bellezza, quella autentica che si impone come nobile, come superiore, come celeste, come qualcosa, appunto, che è del cielo e ci fa guardare in alto. Ma, l’abbiamo detto, la bellezza è solo un punto di partenza, guida i nostri passi, ma non è la meta. Se non ci lasciamo scappare le occasioni di bellezza che si presentano nella nostra vita, quello cioè che conta davvero e per cui vale la pena affrontare le difficoltà e le fatiche di un viaggio, alla fine giungeremo a Dio, giungeremo alla Verità. La bellezza sveglia il cuore ma è l’incontro con Gesù che dà un senso al suo battito.
I Magi arrivano a Betlemme e finalmente tutto quello che ha mosso il loro viaggio, dalla stella alle profezie, collima nella scena che si presenta davanti ai loro occhi. Il re che cercavano è in realtà un bambino dolcissimo, amorevole e che nella sua fragilità è il manifesto più potente del progetto di Dio per l’umanità. È l’incontro con questo bambino adorabile che cambia radicalmente la nostra esistenza e per vivere questa esperienza non bisogna essere speciali perché Gesù si rivela a tutti, dai pastori ai re. A ciascuno è offerta la possibilità di incontrare l’Amore di Dio.
Il viaggio dei Magi termina con un dono. Tanto è quello che hanno ricevuto nell’incontrare il Re dei re che si sentono in dovere di donare in cambio tutto quello che hanno. L’oro, la loro ricchezza, l’incenso, il profumo della loro gloria, e la mirra, l’unguento utilizzato per ungere i defunti, a dire che fanno dono al Signore di tutta la loro vita e anche della loro morte. Tanto è quello che Cristo ci ha donato che possiamo donagli tutto, fino all’ultimo respiro, perché Lui ha molto di più da dare a noi.
Ve lo aspettavate che i Magi avessero tutto questo da dirci?
Auguri a tutti voi! Andiamo avanti nel viaggio della nostra vita e, se pure dovesse farsi notte intorno a noi, guardiamo verso il Cielo, guardiamo verso l’Alto perché sicuramente troveremo la stella della bellezza a guidare i nostri passi, ad insegnarci che c’è sempre un istante nella notte in cui rinasce il giorno.
Leggi il brano del Vangelo
Mt 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.