Solennitร dellโEpifania del Signore โ Anno C
Lโepisodio dellโarrivo dei Magi a Betlemme รจ stato considerato da tutte le Chiese cristiane cosรฌ significativo, da collocarlo fra le celebrazioni-chiave dellโevento natalizio.
I due vangeli sinottici, Matteo e Luca, che ci testimoniano la venuta nella storia umana del Figlio di Dio, intrecciano, senza sovrapporli, i modi e le forme dellโaccoglienza โ o del rifiuto โ che il mondo circostante gli ha riservato. I primi ad accoglierlo, come รจ ovvio, sono Maria e Giuseppe. Poi i pastori, i Magi e, poco piรน tardi. Simeone e Anna. Il primo oppositore รจ Erode, la cui violenza assassina รจ impastata di risentimento e di prepotenza politica. Ma il vangelo di Matteo cita anche reazioni di โturbamentoโ nella Gerusalemme di allora. E non viene detto, ma lo si immagina, come abbiano reagito le famiglie stravolte dal massacro decretato dal despota, sicuramente ignare del perchรฉ. Accoglienza e rifiuto restano comunque avvolti in un clima generale di indifferenza; la nascita di Gesรน non รจ neppure un fatto di cronaca che abbia sollevato importanti e diffusi movimenti di opinione. Giuseppe mette in salvo la madre e il bambino, che scompaiono dallโorizzonte, e poi li riporta indietro, preferendo la Galilea, lontano dai poteri.
Entro questo contesto rileggiamo la venuta dei Magi. La loro iniziativa รจ sorprendente. Comunque si riesca a spiegare la loro determinazione di muoversi basandosi su qualche calcolo astrologico, si รจ colpiti dal profondo senso religioso del loro viaggio verso una meta ignota, appena intravvista, ma fermamente desiderata, tanto da portarli a coinvolgere il potente di turno โ del quale tuttavia finiscono per prendersi gioco, non dandogli la soddisfazione di rispondere alla sua richiesta.
ll loro รจ un vero pellegrinaggio, animato da profonda devozione, illuminato significativamente da doni preziosi, che non arretra di fronte alla, certo non prevista, rude povertร di un neonato e dei suoi giovani genitori. Tutto lโepisodio รจ narrato da Matteo con la massima sobrietร : i semplici fatti, ma carichi di un senso, davanti al quale anche noi dobbiamo fermarci con animo riverente. Non sappiamo nulla di piรน di questi โsapientiโ, scomparsi nel ritorno alle loro terre. Se non che la mano di Dio li ha illuminati, animati, guidati tanto da compiere quello che a noi oggi appare come un serio e coinvolgente atto di fede nel Figlio di Dio fatto uomo โ interpretato con occhi loro propri.
La riflessione cristiana ha messo fedelmente in luce, lungo i secoli, quanto la testimonianza di fede dei Magi getti una luce fortissima sullโinsieme di coloro che hanno veramente accolto il Bambino Gesรน: la dedizione totale di Maria e Giuseppe; la semplicitร dei pastori, attenti e pronti al messaggio ricevuto; lโaffetto religioso di Simeone e Anna. Lโaspetto che piรน ha trattenuto lโattenzione delle generazioni cristiane รจ che i Magi rappresentano, in modo molto concreto e sostanzioso, il mondo estraneo a Israele: sono dei โpaganiโ. Arrivano e ripartono da e in un mondo lontano dalla rivelazione di Yahwรฉ al suo popolo. Eโ un primo straordinario segnale che la chiamata di Dio tocca chi รจ ben disposto anche fuori dai circuiti conosciuti e approvati. La sua chiamata รจ universale, supera i confini di comunitร e di chiese. La risposta che essa suscita apre prospettive nuove.
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La liturgia odierna ha scelto questa inquadratura del fatto evangelico, illuminandolo con un testo tolto da Isaia al cap. 60, da alcuni versetti del Salmo 71 e da un vibrante annuncio di Paolo nella lettera agli Efesini. La parola-chiave รจ โle gentiโ, ossia i popoli di tutto il mondo, visti profeticamente in cammino verso il Signore, il Dio di tutti, e mรจta privilegiata e urgente dellโevangelizzazione. A questo si ispirano anche lโorazione del giorno e il prefazio della Messa. La stessa parola โEpifaniaโ acquista allora uno spessore specifico: la โrivelazioneโ, aperta a tutte le genti.
La Chiesa di oggi viene fortemente invitata da Papa Francesco a vivere una prospettiva che chiamiamo missionaria, a una condizione: quella di accettare che il Vangelo venga ancora e sempre annunciato anzitutto allโinterno dei credenti, perchรฉ la loro opera di evangelizzazione abbia tutto il vigore indispensabile per sapersi rivolgere a tutti, senza preclusioni nรฉ confini. Una chiamata, perciรฒ, ad accettare anche le opposizioni e le indifferenze che da sempre, fin dai giorni di Betlemme, suscita la Parola annunciata.
Pastori e Magi ci offrono ancora la loro limpida luce. La prospettiva che anche oggi questa Epifania ci dona, sia accolta con cuore aperto in particolare da tutti coloro che sono responsabili dellโevangelizzazione, i ministri di ogni grado e carisma, messaggeri di speranza per i credenti e per tutti i figli di Dio.
Compagnia di Gesรน โ Fonte
Leggi il brano del Vangelo
Mt 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
Nato Gesรน a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: ยซDovโรจ colui che รจ nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarloยป. Allโudire questo, il re Erode restรฒ turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: ยซA Betlemme di Giudea, perchรฉ cosรฌ รจ scritto per mezzo del profeta: โE tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero lโultima delle cittร principali di Giuda: da te infatti uscirร un capo che sarร il pastore del mio popolo, Israeleโยป.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviรฒ a Betlemme dicendo: ยซAndate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando lโavrete trovato, fatemelo sapere, perchรฉ anchโio venga ad adorarloยป.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finchรฉ giunse e si fermรฒ sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per unโaltra strada fecero ritorno al loro paese.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.