Cosa dice la Parola/Gesรน
Siamo alla II domenica di Avvento. Domenica scorsa, prima tappa del nostro cammino liturgico, ci รจ stata indicata la Meta verso la quale ci stiamo incamminando, lรฌ dove ci accoglierร Gesรน, Re dellโUniverso (tema dellโultima domenica dellโann99jgo liturgico), e ci รจ stato ricordato che lโatteggiamento di fondo da coltivare รจ quello di una vigilante attesa. Ciรฒ non significa non far nulla, quanto assolvere con responsabilitร i nostri compiti (cfr Mt 25,14-30, parabola dei talenti), sapendo alimentare questo tempo con e nella preghiera.
Oggi ci viene presentato il primo dei due grandi protagonisti dellโAvvento, Giovanni Battista, poi avremo modo di incontrare il secondo protagonista, la Vergine Maria. La Parola ci offre una sorta di tac/risonanza magnetica attraverso la quale ci vengono segnalati i punti deboli nei confronti dei quali prendere provvedimenti, e ci viene indicata la giusta terapia da assumere. Se domenica scorsa abbiamo ascoltato la voce del profeta Geremia, oggi fa eco la voce del suo discepolo, Baruc โ I lettura il quale invita a deporre โla veste del lutto e dellโafflizione e a rivestirsi dello splendore della gloria che viene da Dioโฆ perchรฉ Dio mostrerร il tuo splendoreโฆDio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perchรฉ Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dioโ (v. 1-2.7). Il profeta sta facendo riferimento allโopera che Dio sta compiendo, quella del grande ritorno del popolo dopo lโesilio di Babilonia, che si fa canto di lode e di gioia nel salmo: โGrandi cose ha fatto il Signore per noiโฆAllora la nostra bocca si riempรฌ di sorriso, la nostra lingua di gioiaโ (salmo 126). Ma non basta sapere che Dio viene a liberare il popolo, a liberare ciascuno di noi, se non sappiamo con quale stile. Risposta che troveremoinel vangelo di questa domenica.
vv. 1-2a: ยซNellโanno quindicesimo dellโimpero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo suo fratello, tetrarca dellโIturea e della Traconรฌtide, e Lisร nia tetrarca dellโAbilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifaโฆยป.
Il capitolo del vangelo si apre in modo solenne, pomposoโฆ per preparare la sorpresa che segue. I primi versetti presentano, in forma piramidale, quanti si trovano ai vertici di quel momento storico, a livello centrale e periferico: Cesare, Pilato, Erodeโฆ Accanto al potere civile anche il potere religioso, Anna e Caifa. Una solenne presentazione per contestualizzare lโevento, che non รจ fantasioso nรฉ leggendario, ma anche per rimarcarne la differenza che segue.
v. 2b-3: ยซLa parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccatiโฆยป.
Qui sta la sorpresa. La parola di Dio non venne su Erode, Pilato, Caifa, Annaโฆno. Venne su Giovanni, nel deserto. Il potere civile e il potere religioso non sono oggetto di questa โvisitaโ della Parola di Dio: unโesclusione che bene lโevangelista Giovanni ha espresso: โVeniva nel mondo la luce veraโฆ eppure il mondo non lo ha riconosciutoโ (Gv 1,9-10). I detentori del potere civile e religioso, infatti, li ritroveremo alla fine della vicenda di Gesรน, protagonisti dei loro intrighi di potere: Erode (โErode si infuriรฒ e mandรฒ a uccidere tutti i bambiniโฆโ, Mt 2,13ss); Pilato (Mt 27,24 โSi lavรฒ le maniโ); Anna e Caifa (Gv 18,12ss โEโ conveniente che un solo uomo muoia per il popoloโ). Che beffa: la parola di Dio venne da Giovanni! Figlio di sacerdote (cfr Lc 1,5ss), che essendo il maschio primogenito avrebbe dovuto come il padre essere sacerdote. Invece sta nel deserto, dimostrando dโaver rotto con questa societร . Lontano da Gerusalemme, lontano dal tempio (i Magi non trovarono Gesรน a Gerusalemme: Mt 2,1-12). E qui predica la conversione e il perdono dei peccati.
vv. 4-6: ยซCom’รจ scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: โVoce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarร riempito, ogni monte e ogni colle sarร abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrร la salvezza di Dio!ยป.
La fatica del raddrizzare i sentieri, del riempire i burroni o abbassare monti e colli รจ compensata dalla certezza che โOgni uomo vedrร la salvezzaโ. Parole che suggeriscono che Colui che deve venire porterร a compimento la profezia di Baruc descritta nella I lettura.
Cosa dice a me oggi la Parola/Gesรน
I testi che ho e abbiamo ascoltato, cercano di aiutarci a sintonizzarci con il giusto spirito dellโAvvento.
Se domenica scorsa รจ stata messa a fuoco la Meta verso la quale fissare il nostro sguardo e il nostro cuore, oggi ci viene suggerito il modo con il quale vivere questa attesa. La prima cosa che emerge dal vangelo sono i dati storici. Il vangelo non mira tanto ad essere un testo di storia, ma questi dettagli suggeriscono che Dio entra in una storia reale e concreta: Dio non รจ una favola, ma รจ un Avvenimento, รจ un Fatto. Non ci sono due storie, la mia e quella di Dio. Ma esiste unโunica storia, e io, noi tutti, siamo chiamati a cercare e ad ascoltare il Signore dentro questa storia reale e concreta, piena di contraddizioni, di inganni e di complotti. Un tempo Erode, Pilato, Anna, Caifa, oggiโฆ Oggi la mia e nostra storia, segnata da personaggi ed eventi luminosi, e da personaggi ed eventi cupi. Come Gesรน anche noi non possiamo pensare di sistemare ogni cosa sradicando il male: Gesรน ci ha insegnato invece che grano e zizzania devono convivere (cfr Mt 13,24ss), e solo alla fine si tireranno i conti. Una cosa perรฒ possiamo fare, ed รจ mostrare una via alternativa, una vita di luce alimentata dal vangelo: possiamo essere โsale e luceโ del mondo, in questo mondo (cfr Mt 5,13-16).
Non possiamo allora evadere da questo mondo cosรฌ ambiguo, perchรฉ in fondo questo mondo ci seguirebbe in quanto รจ nel nostro cuore: perchรฉ le prime ambiguitร sono in noi (cfr Mt 15,11: โNon ciรฒ che entra nellโuomo corrompe lโuomoโฆโ). Dobbiamo allora vivere dentro questa storia, cosรฌ concreta e cosรฌ fragile, sapendo che in ogni attimo avviene qualcosa di bello e di grande: Dio mi visita, ci visita. Dio viene. Dio entra. Questo รจ ciรฒ che cambia la storia: la Parola โaccadeโ su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. E cosรฌ avviene oggi. Dio viene, irrompe sempre in modo nuovo, capace di sorprenderti, e ti rende suo messaggero. ยซAmos rispose ad Amasia: โNon ero profeta, nรฉ figlio di profeta; ero un pastore e raccoglitore di sicomori; il Signore mi prese di dietro al bestiame e il Signore mi disse: โVaโ, profetizza al mio popoloโฆโยป (Am 7,14). E cosรฌ vale per i profeti di tutti i tempi. Questo suggerisce che non sono io, non sei tu, non siamo noi a decidere. La Parola di Dio, quando trova spazio nei cuori, โaccadeโ e cambia la vita. Il Signore ha trovato in Giovanni Battista un uomo capace di ascolto e quindi capace di ricevere, di custodire, di lasciarsi trasformare dalla sua Parola.
E da Giovanni โ compagno di viaggio che la liturgia mi pone accanto oggi imparo due cose: la prima: il luogo da lui scelto รจ il deserto. Avrebbe potuto stare nel palazzo, presso il tempio, perchรฉ figlio di sacerdote. Invece non vi rimane. Giovanni sta dove meglio riesce a rispondere alla volontร di Dio (cfr โNon sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?โ Lc 2,41-50). Questo รจ un dato importante. La Parola irrompe dove le si fa spazio: non nei palazzi, ma nel deserto. Luogo semplice e che semplifica, luogo essenziale che educa allโessenziale.
Il secondo insegnamento che mi offre Giovanni รจ che la Parola che ci raggiunge non รจ nuova, ma รจ la parola dei profeti che risuona prima nel cuore e poi rimbalza dalle labbra di Giovanni: โVoce di uno che grida nel desertoโฆogni burrone sarร riempito, ogni monte e ogni colle sarร abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianateโ (Lc 3,5). Quante volte capita nella vita quotidiana di incontrare realtร che sembrano insormontabili, impossibili da cambiare. Chi si lascia โvisitareโ dalla Parola, chi la โcustodisceโ e da essa si lascia guidare, sarร capace di vedere oltre, sarร capace di capire che tutto ciรฒ che รจ storto, tutto ciรฒ che รจ sconnessoโฆtutto si puรฒ aprire a una vita nuova, come dice Gesรน a conclusione del vangelo: โOgni uomo vedrร la salvezza di Dioโ (Lc 3,6). Non cโรจ pietra che tenga! Neanche quella della morte (Mc 16,1-8: โchi ci rotolerร la pietra dallโingresso del sepolcro?).
In queste brevi pennellate la Liturgia mi e ci invita, allโinizio di questo tempo di Avvento, a saperci porre nel giusto atteggiamento per poter accogliere Colui che deve venire, per poter accogliere la Parola che si fa carne. Questo dice quanto sia importante anche per me andare nel deserto, lรฌ dove rumori e distrazioni non mi ostacolano e non mโingannano: non devo fare chissร quali valige, basta che impari a entrare nella mia camera e pregare il Padre mio nel segreto (cfr Mt 6,5-8); basta che impari a sostare in chiesa per stare a tu per Tu con Lui, lasciandomi semplicemente amare dal calore dellโEucaristia; basta che impari a leggere ogni giorno una pagina del vangelo; che impari a โlasciare le retiโ (quelle dei social in primis!) per stare con Lui nel silenzio; basta che impari a visitare un malato, un anziano.
A volte anche una malattia che blocca a letto puรฒ diventare โil tuo desertoโ: penso solo alla beata Benedetta Bianchi Porro cosa รจ stata capace di fare immobile nel suo letto. E re-impariamo a mettere da parte gli affanni della vita e scegliere ciรฒ che รจ essenziale, la parte migliore (cfr Marta e Maria, Lc 10,38-42). Questo, e chissร quanto altro, mi aiuterร a riconoscere ed accogliere la โvisitaโ di Dio cosรฌ che risuoni in me la sua Parola di amore, di misericordia, di speranza. Parola di salvezza. Ho bisogno anchโio, e cosรฌ ciascuno di noi, di lasciare fare a Dio quanto Lui stesso crede meglio per me, per noi.
Ma cโรจ anche unโaltra cosa che merita di essere evidenziata. โPreparare la via del Signoreโ non significa tanto โfare qualcosaโ per Lui, ma permettere a Lui di fare qualcosa per me/noi. Vuol dire โmettermi di fronte a Luiโ, mettermi davanti a Lui, e scegliere la sua Via. Significa mettermi in ascolto e, umilmente, accettare che Dio raddrizzi i sentieri che io stesso ho modificato, illuso di sentirmi piรน sicuro. Nella vita, infatti, cโรจ sempre il rischio di adagiarsi, di ritagliarsi comodi angoli di comoditร , di conquiste ottenuteโฆ e di dimenticare cosรฌ che dobbiamo restare โdietro a Luiโ (cfr la tentazione di sempre di โcongelareโ la storia lรฌ dove si sta bene: โFacciamo tre tendeโ, Lc 9,28ss.).
Giovanni Battista, dicevamo, avrebbe potuto tranquillamente restare al tempio, assecondare le legittime tradizioni sacerdotali, e invece si รจ recato nel deserto, ha rotto gli schemi familiari, ha accettato di aderire alla veritร di se stesso. Non va forse di moda il motto โVaโ dove ti porta il cuore?โ: ma se il cuore non รจ โvisitato/educatoโ da Dio, fa danni. Il cuore va portato dove deve andare, lรฌ dove Dio gli sta suggerendo di andare. Ma noi tutti, che diciamo e che ripetiamo continuamente che dobbiamo ascoltare il cuore, siamo molto lontani da esso: non siamo piรน capaci di ascoltarlo veramente. Lo diciamo a parole, ma in realtร non lo facciamo. Giovanni ha ascoltato il cuore, e oggi ci suggerisce che lโAvvento รจ cosa del cuore, e solo Dio ne ha le chiavi (cfr parafrasando don Bosco). Andare nel deserto รจ un ritornare al cuore/centro di noi stessi.
Mettersi di fronte alla Parola perรฒ, non รจ solo lasciare che Dio raddrizzi i sentieri, ma lasciare a Lui anche il compito di riempire i burroni della mia vita. Quei burroni in cui mi sono infilato, accettando di scendere a compromessi, accettando di infilarmi in vicoli che inizialmente mi attraevano e che poi mi hanno deluso, lasciandomi schiacciato dalla vergogna di Adamo (Dove sei? Mi sono nascosto perchรฉ sono nudo, Gn 3). Nessuno che si mette nel posto sbagliato sopravalutandosi o sottovalutandosi potrร mai essere felice. Mettersi di fronte alla Parola con veritร significa lasciarsi correggere, consolare, sostenere. Davanti alla Parola imparo a scoprire che la via dritta รจ quella di Dio, che in fondo รจ la realtร . In una visione mistica santa Teresa dโAvila si sentรฌ dire da Gesรน: โConosciti in Meโ. Ecco lโAvvento, imparare a conoscersi, prendere consapevolezza di sรฉ di fronte alla Parola, di fronte a Gesรน. Dio entra nella storia per dirottare la mia vita verso il bene.
Questo tempo di Avvento diventi per me e ciascuno โtempo di ascoltoโ, sapendo concedere spazio e accoglienza alla Parola che ci salva, che ci svela chi siamo realmente. Sia un tempo per prepararci, per affinare lo sguardo e il cuore, per riconoscere nellโumile grotta di Betlemme Colui che รจ la โsalvezza di Dioโ per ogni uomo (cfr Lc 3,6). Non lasciamoci ingannare dalle luci intermittenti che giร popolano le nostre strade e i nostri negozi. Attuali ed efficaci sono le parole di Charles Bukowski: ยซEโ Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre piรน intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone acceseยป.
Forse ora abbiamo compreso un poโ di piรน: domenica scorsa cโรจ stata indicata la Meta, oggi gli atteggiamenti di fondo da coltivare lungo il cammino. E sarร cosรฌ ogni domenica quando, strada facendo, nella liturgia Dio mi e ci educherร alla sua logica dโamore. Passo dopo passo, domenica dopo domenica.
Per ora, lasciamoci visitare dalla Parola di Dio. Forse โ anzi ne sono certo โ il suo venire porterร scompiglio
โ โFiglio, perchรฉ ci hai fatto questo?โ, ma โCompiere la volontร del Padreโ รจ ciรฒ che รจ bene per noi, certi come scrive san Paolo nella II lettura, che โChi ha iniziato in voi questโopera buona, la porterร a compimentoโ. Siamo opera buona di Dio, fidiamoci! Forse non sono o non siamo dove avremmo voluto, ma il Signore sa chi siamo, facciamoci dire da lui chi siamo. E troveremo la vera gioia che cerchiamo.
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Colletta anno C
O Dio, grande nellโamore, che conduci gli umili alla luce gloriosa del tuo regno, donaci di raddrizzare i sentieri e di appianare la via per accogliere con fede la venuta del nostro Salvatore, Gesรน Cristo tuo Figlio.
Io rispondo cosรฌโฆ
Conoscermi in te
Signore Gesรน,
nel deserto del mio cuore mi aspetti:
attirami a Te,
dammi il coraggio di pormi di fronte a Te. Fa’ che accetti che Tu, Signore,
raddrizzi i sentieri che hai tracciato nel mio cuore
che io stesso ho modificato, illuso di sentirmi piรน sicuro.
Faโ che accetti che Tu riempia i burroni nei quali sono sprofondato per cercare da solo il mio bene.
Che jje, Signore,
la tua Parola ribalterร la mia vita e mi ritroverรฒ dove oggi non vorrei. Ma una cosa so, Signore:
Tu solo mi conosci fino in fondo e sei capace di condurmi
verso ciรฒ che veramente conta: la tua salvezza
che รจ la mia gioia e realizzazione! Allora, Signore Gesรน,
aiutami a conoscermi in Te.
Il commento al Vangelo di domenica 5 dicembre 2021 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.