Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica 5 aprile 2022.
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Da qualche parte San Girolamo dice “che Gesù scriveva in terra col dito i peccati dei presenti”, e dalle loro mani cadevano su quella scritta tante pietre. Pietre raccolte per uccidere e sopprimere, ora cadute davanti all’amore ed alla vita.
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Sì, la vita, perché Dio vuole che ognuno di noi viva, al di là del perdono o della condanna. “Va, e d’ora in poi non peccare più”. E nella acclamazione al Vangelo di oggi, abbiamo tutti ripetuto: io non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva.
Quelle pietre nelle nostre mani, facili da scagliare, ci fanno dimenticare chi siamo noi. Quelle pietre nelle nostre mani, comode da scagliare, ci scaricano dalla nostra responsabilità. Quelle pietre nelle nostre mani da scagliare contro gli altri, ci svuotano del nostro senso di colpa.
In realtà quella pietra è un’accusa, ma contro noi stessi, ogni volta che giudichiamo, rifiutiamo o allontaniamo chi dalla vita ha avuto solo situazioni umilianti e mortificanti e che paga i propri errori nella gelida solitudine ed emarginazione. “Va, e non peccare ai più”, cioè sei libero e nuovo.