Commento al Vangelo di domenica 4 Novembre 2018 – Paolo Curtaz

Il commento al Vangelo di domenica 4 Novembre 2018 (il brano del Vangelo è a fine articolo) – Anno B, a cura di Paolo Curtaz. Qui di seguito il testo ed il video.

Lo scriba e il Maestro

È saggio, lo scriba, e rispettoso.

Riconosce in Gesù un rabbì. Chiede consiglio. Aspetta una risposta.

Non tende trappole, non litiga, non baruffa.

Non fa come i tanti che hanno cercato in tutti i modi di bloccare il falegname che si è preso per profeta. Non vuole fare sfoggio di cultura.

Non si barrica dietro al ruolo, dietro alla sua conoscenza. È uno scriba, sa leggere e scrivere e, soprattutto, sa interpretare le Scritture secondo le mille sfumature dei rabbini del passato e contemporanei. Potrebbe giocare con questo paesano del Nord, con questo provincialotto improvvisatosi Maestro. Non lo fa.

Va oltre. Riconosce in Gesù una Presenza, un carisma, una verità che va oltre gli schemi, le convenzioni religiose, i pregiudizi (anche quelli santi).

E tutto ciò avviene a Gerusalemme, durante l’ultima, tragica, settimana di vita del Signore.

Almeno qualche gioia…

Download del file PDF

[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]

Comandamenti

Sono tanti i comandamenti, troppi.

Come se moltiplicando le norme, i precetti, le regole, potessi aumentare la santità.

Come se il problema fosse tenere al guinzaglio le persone. O Dio.

Forse, onestamente, i precetti ci servono per fare la spunta a fine giornata, per far notare a Dio che, modestamente, buona parte li abbiamo osservati. E che se non siamo buoni cristiani (mi fa venire le bolle questa affermazione!), almeno non siamo pessimi cristiani, come i tanti intorno a noi. Se non meglio almeno non peggio. Insomma tanta premura nel dare giudizi, nello stabilire, definire non è una preoccupazione di Dio, ma nostra. Mia.

Dio ha dato delle indicazioni per la felicità. Certo.

Una siepe che affianca la strada.

Ma non un’imposizione, non una regola da subire con malcelato fastidio.

La norma è la forma dell’amore. È l’abito del bene. È l’allenamento del buono e del bello.

Allora sì, mi fido, seguo le indicazioni.

Ma senza entrare nel dettaglio. Senza descrivere quanto lungo deve essere un passo, con che inclinazione alzare il piede, che suola avere…

Al tempo di Gesù, invece, si era entrati nel dettaglio, si erano confusi i piani. Quasi come se fosse più importante la lunghezza del laccio delle scarpe piuttosto della consapevolezza del cammino da fare.

Allora, certo, districarsi in una selva di oltre seicento norme era essenziale.

E lo scriba, che sa, che conosce, ammette di non sapere, di non conoscere.

Magnifico. Ha studiato tanto e, finalmente ha capito di non capire.

Perché la conoscenza nutre e amplifica la curiosità e il dubbio, non ingessa la realtà.

Ama

La risposta di Gesù è quella data da altri famosi rabbini suoi contemporanei.

Come riassumere tutti i comandamenti in uno solo?

Fatti amare da Dio che ti ama.

Amalo al meglio delle tue capacità, con forza, impegno, intelligenza.

Ama te stesso perché ti vedi come Dio già ti vede.

Ama il tuo prossimo con l’amore divino che trabocca dal tuo cuore.

Ama.

Non di quell’amore mieloso e appiccicoso che oggi ci vendono. Non di un amore narcisista e vittimista. Non di un amore idolatrico che ama solo per essere riamato. Ama e basta.

Come fa Dio.

Allora ogni scelta, ogni percorso, darà volto a questo amore.

Felice

È felice lo scriba. Era tutto così semplice.

Ammirato dal rabbì. Si sente sollevato da quella risposta, preoccupato da quella selva di comandamenti, da quel giudizio continuamente in agguato.

Si illumina. Gesù ha parlato con verità. Amare vale più di tutti i riti, le regole, le organizzazioni, i culti che possiamo fare. Più dei fioretti e dei sacrifici, più di tutto.

Poi, certo, sarebbe bello se la preghiera fosse espressione di un innamoramento.

Così le scelte che costano fatica ma che si fanno leggere quando si ama.

 

Gesù sorride.

C’è stima reciproca. Ha risposto saggiamente lo scriba.

Sanno, il Maestro e lo scriba, di essere orientati nella direzione.

Non sei lontano dal Regno di Dio.

 

Non siamo lontani dal Regno di Dio quando ci interroghiamo, e interroghiamo. Quando cerchiamo la verità, quando cerchiamo l’amore.

No, non c’è bisogno di porre altre domande.

È tutto così magnificamente chiaro.

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 novembre 2018 anche qui.

Vendi quello che hai e seguimi.

Mc 12, 28-34
Dal Vangelo secondo Marco

28Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 29Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; 30amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi». 32Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; 33amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Novembre 2018
  • Tempo Ordinario XXXI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

[/box]

Read more

Local News