Commento al Vangelo di domenica 4 Novembre 2018 – P. Marko Ivan Rupnik – Congregazione per il Clero

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XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Ci troviamo ormai a Gerusalemme e Cristo ha giร  compiuto il gesto forte di cacciare i venditori del tempio. Dopo essere stato interrogato da sommi sacerdoti, scribi e anziani sulla sua autoritร  e sulla resurrezione dei morti ora subisce per la terza volta una sorta di interrogatorio. Questa volta รจ uno degli scribi, certamente a conoscenza che Cristo compiva gesti significativi nel giorno di sabato, a porgli la questione di quale รจ il grande comandamento, quello che anche Dio ha osservato e per questo considerato il primo di tutti i comandamenti, cioรจ il riposo del sabato.

Ma Cristo risponde a un livello piรน profondo di come si aspettava lo scriba. Cristo intende la domanda piuttosto nel senso di quale รจ quel primo comandamento dal quale in qualche modo dipendono tutti gli altri, dal quale gli altri derivano, quello che sta a monte. Per questo motivo la risposta di Cristo รจ difatti sorprendente ed รจ curioso che lo scriba fino a un certo punto riesca a cogliere la profonditร  della risposta di Cristo che infatti attinge alla confessione di fede di Israele.

I testi del Deuteronomio e del Levitico che Cristo unisce nella sua risposta costituiscono due livelli di azione.

Il primo comincia con ascolta, Israele e fa appello allโ€™accoglienza assoluta di ciรฒ che dice il Signore. Non dimentichiamo che la fede comincia a disegnarsi nella Bibbia con la chiamata di Abramo (cf Gn 2,1-4), Abramo sente la chiamata di Dio e immediatamente parte. Ascoltare significa accogliere colui che parla come lโ€™epicentro della propria vita, leggere sรฉ stesso nellโ€™ottica di colui che chiama, comprendersi a partire da colui che chiama. Tutta la parabola di Abramo viene descritta come la crescita e la maturazione di una vita vissuta assolutamente in relazione con colui che chiama. Lโ€™accoglienza del Signore sarร  il gesto indispensabile per Abramo per esplicitare veramente che la sua vita, le sue azioni e il suo pensare trovano fondamento e senso nel Signore. Nel padre della fede e dei credenti รจ proprio la parabola di porgere lโ€™orecchio. Da questo scaturisce lโ€™accoglienza.ย  San Paolo stesso esplicita che โ€œla fede viene dallโ€™ascolto e lโ€™ascolto riguarda la parola di Cristoโ€ (Rm 10,17).

La seconda azione invece, amare il Signore, รจ conseguenziale perchรฉ lโ€™accoglienza non puรฒ essere fatta se non da tutta la persona. Come dice Vladimir Solovev lโ€™amore รจ lโ€™unica realtร  che coinvolge e integra tutta la persona. La persona si realizza nellโ€™amore, come amore. Questo รจ ciรฒ che il vangelo di oggi esplicita, lโ€™amore verso Dio richiede il coinvolgimento di tutta la persona. Questo amore non รจ scindibile dallโ€™amore per lโ€™uomo. Non cโ€™รจ alternativa fra amore per Dio o amore per lโ€™uomo. Lo stesso Solovev afferma che lo scisma dellโ€™amore รจ la fatale conseguenza del peccato. Questo รจ ciรฒ che infatti Cristo ha risposto allโ€™uomo ricco che chiede cosa fare verso Dio per avere la vita eterna, cioรจ amare lโ€™uomo. Cristo sottolinea ora che davanti allo scriba si trova Dio che lo chiama, il Verbo di Dio che รจ Figlio e che รจ vero uomo. Da ora in poi non si potrร  piรน creare una specie di religione verso Dio e avere un atteggiamento verso il prossimo che non parta dallo stesso atteggiamento.

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La realtร  dalla quale dipende tutto รจ la fede ed รจ dunque lโ€™accoglienza che converte lโ€™uomo nellโ€™espressione dโ€™amore. In Galati 3 Paolo fa vedere che prima della legge viene la fede. Oggi si denuncia lโ€™incapacitร  degli scribi di vedere in modo organico e unito lโ€™insegnamento religioso e lโ€™esperienza dโ€™amore, perchรฉ lโ€™accoglienza di Cristo abilita lโ€™uomo allโ€™amore secondo Dio. Infatti in seguito a questo episodio Cristo si stupisce di come gli scribi riescano a parlare del Messia come figlio di Davide e non riescano a cogliere che proprio questo Messia รจ il suo Signore. Mette in evidenza che il titolo che gli rivolgono, Figlio di Davide, lascia una interpretazione su di lui e il tempo messianico riduttiva e condizionata dalla mentalitร  di questo mondo. Perciรฒ non riescono a cogliere che Cristo come Messia รจ la manifestazione di Dio che per amore dellโ€™uomo dona il suo Figlio e che a questo Dio anche lo stesso Davide si รจ sottomesso chiamandolo Signore.

P. Marko Ivan Rupnik – Fonte

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XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

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Mc 12, 28-34
Dal Vangelo secondoย Marco

28Allora si avvicinรฒ a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandรฒ: ยซQual รจ il primo di tutti i comandamenti?ยป. 29Gesรน rispose: ยซIl primo รจ: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio รจ lโ€™unico Signore; 30amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31Il secondo รจ questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non cโ€™รจ altro comandamento piรน grande di questiยป. 32Lo scriba gli disse: ยซHai detto bene, Maestro, e secondo veritร , che Egli รจ unico e non vi รจ altri allโ€™infuori di lui; 33amarlo con tutto il cuore, con tutta lโ€™intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale piรน di tutti gli olocausti e i sacrificiยป. 34Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesรน gli disse: ยซNon sei lontano dal regno di Dioยป. E nessuno aveva piรน il coraggio di interrogarlo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Novembre 2018
  • Tempo Ordinario XXXI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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