Buongiorno ragazzi! Siamo giร alla terza domenica di quaresima, il tempo speciale di cammino verso la Pasqua, la nostra festa piรน importante perchรฉ รจ la festa che ci racconta quanto Dio ci ama, quanto si prende cura di noi anche a costo della sua vita.
La parola che oggi la liturgia ci offre, in particolare il vangelo, ci parla proprio di una festa di Pasqua. In questa festa, Gesรน, come tutti i credenti ebrei, va al tempio e, invece di trovare gente che prega, trova un vero e proprio mercato, gente che compera e gente che vende.
Giochiamo un poโ di fantasia. Cosa succederebbe se una domenica, entrando in Chiesa, trovaste un mercato dove si vendono tante cose, cose utili per la preghiera come rosari, libri, immaginette, canti religiosi? Io penso che anche voi rimarreste stupiti e anche un poโ sconcertati. In chiesa non si va per comperare e vendere, in chiesa si va per incontrarsi con Dio, per conoscere il suo amore e per imparare ad amare come lui, per essere poi capaci di fare altrettanto quando usciamo.
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Anche Gesรน รจ stupito di tutto questo trambusto. Vede i cambiavalute, una specie di banchieri, che scambiavano le monete straniere con quelle ebraiche (ricordiamo che, al tempo di Gesรน, in Palestina cโera la dominazione romana e nel tempio non poteva entrare nulla di pagano, neppure una piccola moneta per questo venivano cambiati i denari).
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Vede anche coloro che vendono gli animali per il sacrificio: i buoi, le pecore, e le colombe. Avete notato, vero? Sono animali di varia grandezza e quindi di costo diverso, per venire incontro anche a chi non aveva tanto denaro. Infatti chi era ricco infatti poteva comperare un bue da sacrificare, chi lo era meno comperava una pecora, e chi possedeva quasi nulla poteva acquistare solo 2 colombe. Se vi ricordate, anche Maria e Giuseppe, quando presentano al tempio Gesรน, offrono al Signore due colombe. Questa รจ proprio lโofferta dei poveri.
Tutta questa confusione, soprattutto il mercato, fa davvero arrabbiare Gesรน, perchรฉ si accorge che le persone che sono nel tempio hanno dimenticato il vero scopo della Pasqua che รจ la festa della riconoscenza, del grazie, รจ la festa di chi sa dire a Dio:
โtu sei davvero stato tanto buono con noi perchรฉ ci hai liberatiโ.
La gente offre dei sacrifici, spende dei soldi per Dio, ma tutto questo non piace al Signoreโฆ Per lui, e lo dicono spesso i profeti, lโofferta che gradisce รจ quella di aiutare chi รจ povero, chi รจ solo, chi ha fame, chi non ha una casa e non ha vestiti. Prendersi cura dellโaltro, aiutarlo nel bisogno, รจ amare il Signore.
Il popolo di Israele, aveva ricevuto da Dio dei buoni orientamenti che sono proprio quelli che abbiamo ascoltato oggi nella prima lettura: Dieci parole per rimanere liberi, dieci parole per non cadere in altre schiavitรน dopo che Dio li aveva liberati dallโEgitto.
Dieci parole che servono anche a noi per dire a Dio che lo amiamo e per imparare a costruirci persone leali, vere, rispettose sempre della vita e della dignitร di ogni essere umano.
Gesรน vuole far capire, alle gente li radunata, che Dio ama chi si prende cura dellโaltro perchรฉ quello che viene fatto al piรน piccolo dei fratelli รจ come se venisse donato a lui. Per questo motivo scaccia venditori e compratori. Per primi se avete notato, scaccia i venditori e gli acquirenti di colombe, perchรฉ questi erano gli animali che acquistavano le persone povere. Con questo gesto mostra che Dio non toglie il pane dalla bocca di nessuno, soprattutto dei poveri i quali dovevano indebitarsi per compiere il sacrificio.
Naturalmente i capi del popolo, scribi e farisei, sono arrabbiati con Lui e gli chiedono con quale autoritร fa quelle cose, gli domandano di mostrare il segno per cui puรฒ fare quelle cose. Gesรน risponde con una frase un poโ difficile che cercheremo insieme di capire: โDistruggete questo tempio, meglio dire questo santuario (era la stanza piรน protetta, piรน nascosta allโinterno del tempio perchรฉ conteneva i segni della presenza di Dio in mezzo al popolo come la manna, la verga di Aronne, e le due tavole con le dieci parole), era protetto, coperto da un velo che si squarcerร in un momento ben preciso. โDistruggete questo santuario che รจ presenza di Dio e in tre lo farรฒ risorgereโ.
Gesรน non parla certo del tempio fatto di pietre, che per costruirlo cโerano voluti 49 anni di fatica, egli parla della sua vita che รจ il vero santuario abitato da Dio. Dicendo queste cose, annuncia la sua morte e la sua risurrezione, cioรจ la sua Pasqua! La morte non puรฒ farlo morire perchรฉ in lui cโรจ la presenza di vita che รจ Dio.
Gesรน รจ il vero santuario di Dio, ed รจ proprio nel momento drammatico della sua morte che questo si manifesterร attraverso due segni: lo squarcio del velo del tempio e il riconoscimento di un soldato pagano che vedendolo morire dirร : โveramente questo uomo รจ il Figlio di Dioโ.
Con Gesรน cambia il modo di rapportarsi con Dio. Chi incontra Gesรน incontra il Signore, โchi vede me, vede il Padreโ.
Tutto questo lo capiamo solamente se accogliamo Gesรน e la sua parola in noi. La celebrazione eucaristica รจ proprio questo. Ascoltare la sua parola e nutrirci del suo corpo. Questo ci fa diventare di domenica in domenica sempre di piรน e sempre meglio il santuario della sua presenza in ogni luogo, a scuola, a casa, al giardino, in palestra, affinchรฉ tutte le persone che incontriamo vengano raggiunte dal bene, dalla luce, dalla gioia, dalla pace e dalla serenitร che solo e soltanto il Signore รจ capace di dare.
Buona domenica!
Commento a cura di Piera Cori per il sito omelie.org
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Terza Domenica di Quaresima โ Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Marzo 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- Es 20, 1-17; Sal.18; 1 Cor 1, 22-25; Gv 2, 13-25
Gv 2, 13-25
Dal Vangelo secondo Giovanni
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesรน salรฌ a Gerusalemme. 14Trovรฒ nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, lร seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciรฒ tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettรฒ a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciรฒ i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: ยซPortate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!ยป. 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerร . 18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: ยซQuale segno ci mostri per fare queste cose?ยป. 19Rispose loro Gesรน: ยซDistruggete questo tempio e in tre giorni lo farรฒ risorgereยป. 20Gli dissero allora i Giudei: ยซQuesto tempio รจ stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?ยป. 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesรน. 23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24Ma lui, Gesรน, non si fidava di loro, perchรฉ conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sullโuomo. Egli infatti conosceva quello che cโรจ nellโuomo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 โ 10 Marzo 2018
- Tempo di Quaresima III
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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