Commento al Vangelo di domenica 4 marzo 2018 – mons. Valentino Vecchi

IL VERO TEMPIO È LO SPIRITO

Gesù riafferma la validità della legge, ma fa appello all’interiorità, la libera da ogni formalismo, ne fa un dialogo di amore.

Ed ecco la domanda: qual è il tuo Dio? Il Dio dei pagani? H Dio degli ebrei? Il Dio di Gesù Cristo?

E Dio dei pagani e dei filosofi, cui nessuno di noi crede, frutto di ragione, sentimento e paura.

Il Dio degli ebrei, che si manifesta come potente e giudice, ma finisce nel ‘ fariseismo di chi risolve il rapporto con Lui nella frettolosa apparizione domenicale, nella gita-pellegrinaggio, nelle grandi circostanze dell’anno e della vita. La muffa e il monotono coprono il rapporto.

E una ragnatela, una sclerosi spirituale, un legalismo a scadenze fisse che forma un’altra legge, che Gesù rifiuta.

E Vangelo si inserisce nel dare un senso spirituale al culto e nel preparare il sacrificio pasquale. I venditori c’erano prima e ci saranno dopo…, non è quello che interessa. A Lui interessa il «regno»: il vero tempio è lo spirito; la vera salvezza sta nel Cristo.

GESÙ SECOLARIZZA E SPIRITUALIZZA

C’è chi vuole leggere nel gesto di Gesù un atto di protesta sociale e populista. E invece una contestazione religiosa contro certe forme di culto.

E gesto di Gesù non è contro i venditori (era permesso, anzi, necessario per le offerte), ma contro la superstizione, che soffoca i «segni della fede». Scambiati per cose sane e magia, anche i sacramenti diventano amuleti.

Gesù secolarizza e spiritualizza. Ma il «segno» nutre la fede e aiuta, se non è fine a se stesso. Bisogna purificare la nostra religiosità. Altro è invece desacralizzare per sconsacrare tutto e pretendere una fede senza culto e senza dogmi.

Gesù non vuole gesti vuoti, ma neppure un culto astratto con Dio. Non pensiamo di costruire un mondo migliore senza gesti, senza cose, senza spazi, senza culto.

In fondo Gesù è stato conseguente con il patto mosaico: non avrai altro Dio. Solo Dio è assoluto: Lui salva, il resto è l’impegno con Lui. Altrimenti ci sono altri dei. Ed ecco che Gesù si mette in polemica per essere fedele al patto e invita alla conversione.

Con il battesimo noi siamo il tempio di Dio. L’edificio è fatto solo per l’uomo. Dio non vuole pietre ma cuori. Ricordate la samaritana: Dio si adora in spirito e verità.

Immaginate se entrasse, qui, ora, un profeta e gridasse: ipocriti…, dite e non fate…, la vostra vita è falsa…, siete interessati ed esibizionisti…

Sono stati bravi gli ebrei ad avere una reazione così limitata: vogliono un segno. E Gesù promette un segno misterioso: quello della Resurrezione e del Battesimo.

Siamo sinceri. Se al posto del profeta dovesse entrare il Cristo resterebbe qui solo la piccola Laura (che oggi battezziamo), l’unica che non ha tradito. L’unica…, assieme a chi si pente.

Se restiamo qui è solo perché abbiamo deciso di convertirci e di liberarci degli idoli.

INTERIORITÀ E DISINTERESSE PER LA CASA DELL’UOMO COME PER LA CASA DI DIO

I profanatori del tempio e della città. Il tempio e la città sono tra le cose più care e profanate. Gente che mercanteggia ne troviamo dappertutto: in piazza, in casa, in chiesa. Chi si scandalizza non conosce l’uomo.

Fortunatamente la religione non è il credente, il cristianesimo non è il cristiano, la città non è il cittadino.

Appare dal Vangelo che bisogna purificare il vero sentimento religioso come il vero sentimento patrio. Ci vuole interiorità e disinteresse per la casa dell’uomo come per la casa di Dio.

Fonte

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Terza Domenica di Quaresima – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Marzo 2018 anche qui.

Gv 2, 13-25
Dal Vangelo secondo Giovanni
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. 18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresima III
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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