Commento al Vangelo di domenica 11 marzo 2018 โ€“ Alberto Maggi

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Padre Alberto Maggi commenta il Vangelo di domenica prossima, 11 marzo 2018.

Alberto Maggi, Il vangelo della domenica (IV Quar) 11 marzo 2018 (Gv 3:14-21)

DIO HA MANDATO IL FIGLIO PERCHร‰ IL MONDO SI SALVI PER MEZZO DI LUI

Nel capitolo 3 del suo vangelo Giovanni presenta il dialogo tra Gesรน e Nicodemo il fariseo, ma รจ un dialogo tra sordi perchรฉ Gesรน parla di nuovo e il fariseo, il fariseo lโ€™uomo della tradizione, lโ€™uomo della legge non comprende e non fa altro che obiettare: come puรฒ? Come puรฒ? Ebbene a Nicodemo Gesรน ricorda un episodio famoso che cโ€™รจ nel libro dei Numeri di un castigo che Dio ha dato al popolo che si era rivoltato contro di lui che aveva protestato. Aveva mandato dei serpenti velenosi che mordendo li uccidevano e poi, per intercessione di Mosรจ, aveva fatto innalzare un serpente di rame, di bronzo che li salvava. Si legge nel libro dei Numeri โ€œIl Signore disse a Mosรจ: fatti un serpente e mettilo sopra unโ€™asta; chiunque sarร  stato morso e lo guarderร  resterร  in vitaโ€. Ebbene Gesรน si riferisce a questo episodio, ma soltanto per la parte della salvezza, non per la parte del castigo perchรฉ in Gesรน Dio non castiga, ma a tutti offre amore, offre salvezza.

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Allora Gesรน dice a Nicodemo: come Mosรจ innalzรฒ il serpente nel deserto, bisogna che sia innalzato il figlio dellโ€™uomo, Gesรน รจ la pienezza dellโ€™umanitร  che coincide con la condizione divina, perchรฉ chiunque crede in lui, in lui chi? Nel figlio dellโ€™uomo, cioรจ chiunque aspira alla pienezza umana che risplende in Gesรน e risplende nel momento della croce, quando Gesรน mostra la pienezza dellโ€™amore suo e del Padre abbia la vita eterna. Gesรน si rivolge a un fariseo, i quali credevano nella vita eterna, ma come un premio nel futuro per la buona condotta tenuta nel presente. Ebbene Gesรน รจ per la prima volta che nel vangelo parla di vita eterna, ma non ne parla come un premio nel futuro, ma con una possibilitร  reale nel momento presente. La vita eterna non sarร  nel futuro, ma รจ, dice chiunque crede in lui, credere in lui significa aver dato adesione a Gesรน, vivere come lui per il bene dellโ€™uomo, ha la vita eterna. Vita che si chiama eterna non tanto per la durata indefinita, ma una
qualitร  indistruttibile, e Gesรน ne parlerร  sempre al presente. La vita eterna รจ una possibilitร  di pienezza di vita che รจ giร  ora a disposizione delle persone.

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Gesรน affermando questo sostituisce la funzione che era attribuita alla legge. Era lโ€™osservanza della legge quella che garantiva poi come premio la vita eterna. Bene con Gesรน non cโ€™รจ piรน lโ€™osservanza a una legge, ma lโ€™adesione a una persona. E continua Gesรน in un crescendo di offerta dโ€™amore. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il figlio unigenito perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Gesรน รจ il dono dโ€™amore di Dio per tutta lโ€™umanitร , un amore che desidera manifestarsi, che desidera comunicarsi.

E Gesรน smentisce quellโ€™immagine che รจ cara a tutte le religioni di un Dio che giudica, di un Dio che condanna, no. Il Dio di Gesรน, il Padre รจ soltanto amore e offerta dโ€™amore. Sta poi allโ€™uomo accogliere o no questo amore. Infatti afferma Gesรน Dio infatti non ha mandato il figlio del mondo per giudicare, per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. Non รจ, come credeva il fariseo Nicodemo, un messia venuto per separare puri da impuri, santi da peccatori, questo furore ideologico che tutte le religioni hanno di dividere lโ€™umanitร , ma unโ€™offerta dโ€™amore a parte di tutti quanti perchรฉ il mondo sia salvo, questo รจ il disegno dโ€™amore di Dio sullโ€™umanitร .

E, afferma Gesรน, che chi crede lui, nel figlio dellโ€™uomo, non va incontro a nessun giudizio e nessuna condanna. Quindi ci si chiede da dove viene questa immagine nefasta di un Dio che giudica, di un Dio che condanna quando Gesรน lo smentisce? Ma chi non crede รจ giร  stato giudicato e condannato perchรฉ non ha creduto nel nome dellโ€™unigenito figlio di Dio. Allora รจ chiaro: questo giudizio non viene da Dio, ma รจ lโ€™uomo che, con le scelte che fa, accoglie questa vita o rifiuta questa vita e il rifiuto della vita รจ la pienezza della morte.

Gesรน chiarisce ancora meglio il suo episodio e lo fa con unโ€™immagine che tutti possono comprendere che il giudizio รจ questo: รจ un giudizio basato sulla luce. La luce รจ positiva, la luce fa bene, la luce allโ€™uomo รจ necessaria per vivere. La luce fa male soltanto quando lโ€™uomo vive nelle tenebre, nel buio. Quando si sta molto tempo al chiuso anche un piccolo spiraglio di luce dร  fastidio, fa male. Allora Gesรน afferma il giudizio รจ questo: la luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce perchรฉ le loro opere erano malvagie. Allora chi quotidianamente, dando adesione a Gesรน, compie azioni che comunicano vita, restituiscono vita, rallegrano la vita degli altri, diventa una persona splendida, cioรจ luminosa, piena di luce e quando incontra la luce la coglie. Ma chi invece egoisticamente pensa soltanto ai propri bisogni e alle proprie necessitร  vive nel suo piccolo mondo ti tenebre e, quando arriva la luce, questa gli dร  fastidio e si rintana ancora piรน nelle tenebre.

E conclude Gesรน chiunque infanti fa il male odia la luce, si sa un delinquente detesta la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate, letteralmente scoperte. Ma in contrapposizione a fare il male Gesรน non parla di fare il bene come ci saremmo aspettati. Invece dice invece chi fa la veritร , la veritร  va fatta, la veritร  non รจ una dottrina, ma un atteggiamento benevolo dโ€™amore verso gli altri. Quello che separa gli uomini da Dio non รจ una dottrina, ma la condotta. Invece che fa la veritร  viene verso la luce perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono fatte in Dio, perchรฉ รจ Dio che fa il bene dellโ€™uomo.

Qui tutti i commenti al Vangelo di p. Alberto Maggi

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della IV Domenica del Tempo di Quaresima โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 Marzo 2018 anche qui.

Gv 3, 14-21
Dal Vangelo secondo Giovanni

14E come Mosรฉ innalzรฒ il serpente nel deserto, cosรฌ bisogna che sia innalzato il Figlio dellโ€™uomo, 15perchรฉ chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร  stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dellโ€™unigenito Figlio di Dio. 19E il giudizio รจ questo: la luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรฉ le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la veritร  viene verso la luce, perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11 โ€“ 17 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresima IV
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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