Commento al Vangelo di domenica 4 Aprile 2021 – p. Ermes Ronchi

La Pasqua movimento d’amore senza fine

Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 4 Aprile 2021.

Tre donne, di buon mattino, quasi clandestinamente, in quell’ora in cui si passa dal buio alla luce, vanno a prendersi cura del corpo di Gesรน, come sanno, con il poco che hanno. Lo amano anche da morto, il loro maestro, e scoprono che il tempo dell’amore รจ piรน lungo del tempo della vita, mentre passano di sorpresa in sorpresa: ยซguardando videro che il grande masso era giร  stato spostatoยป.

Pasqua รจ la festa dei macigni rotolati via, delle pietre rovesciate dall’imboccatura del cuore, dall’ingresso dell’anima. Stupore, disorientamento, paura, eppure entrano, fragili e indomite, incontro a una sorpresa piรน grande: un messaggero giovane (il mondo intero รจ nuovo, fresco, giovane, in quel mattino) con un annuncio che sembra essere la bella notizia tanto attesa: ยซGesรน che avete visto crocifisso รจ risortoยป. Avrebbero dovuto gioire, invece ammutoliscono.

Il giovane le incalza ยซNon รจ quiยป. Che bella questa parola: “non รจ qui”, lui c’รจ, vive, ma non qui. Lui รจ il vivente, un Dio da sorprendere nella vita. C’รจ, ma va cercato fuori dal territorio delle tombe, in giro per le strade, per le case, dovunque, eccetto che fra le cose morte: “lui รจ in ogni scelta per un piรน grande amore, รจ nella fame di pace, negli abbracci degli amanti, nel grido vittorioso del bambino che nasce, nell’ultimo respiro del morente” (G. Vannucci).

E poi ancora una sorpresa: la fiducia immensa del Signore che affida proprio a loro cosรฌ disorientate, il grande annuncio: ยซAndate e diteยป, con i due imperativi propri della missione. Da discepole senza parole, a missionarie dei discepoli senza coraggio. ยซVi precede in Galileaยป. […]

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Giovanni, che Gesรน amava, coglie per primo il senso pieno della risurrezione. Il lasciarsi amare da Dio รจ gravido delle rivelazioni piรน alte.

LA CARNE INDOSSA Lโ€™ETERNITAโ€™

Quel sabato che precedette la Pasqua fu diverso da tutti gli altri. Le donne di Galilea attendevano. In silenzio, come la Madre.
รˆ il sabato del silenzio di Dio. Cosรฌ per noi, seduti in faccia al sepolcro. Notte di naufragio, di terribile calma, di buio ostile su un pugno di uomini e donne sgomenti e disorientati.

Notte della Risurrezione in cui la carne indossa lโ€™eternitร . Le cose piรน grandi avvengono di notte.
Maria di Magdala esce di casa nel buio piรน profondo. Non porta olii profumati o nardo come le altre donne, ha solo la sua vita, risorta da uno strascico di sette demoni scacciati da Gesรน. Lei ha sentito che: ยซIl buon profumo di Cristo รจ odore di vita per la vitaยป (2 Cor 2,16).
La pietra รจ rotolata via, e Maria corre da Simone e Giovanni: non abbiamo piรน neanche un corpo su cui piangere!

Gli amati sono senza lโ€™amato.
Tutti corrono in quellโ€™alba incerta. Non si corre cosรฌ per un lutto, ma perchรฉ nasce qualcosa di immenso, urge il parto di una cosa enorme, confusa e grandiosa. Non รจ ancora fede, ma
unโ€™antica speranza, unโ€™ansia illogica di qualcosa di impossibile.
Giovanni, che Gesรน amava, vide e credette: coglie per primo il senso pieno della risurrezione. Il lasciarsi amare da Dio, lโ€™amore passivo, รจ gravido delle rivelazioni piรน alte.
Entrano nel sepolcro, ed ecco un altro piccolo segno cui aggrapparsi: i teli posati, il sudario avvolto. Se qualcuno avesse portato via il corpo, non lโ€™avrebbe liberato dai teli con la cura dellโ€™amore. รˆ stato un Altro a sciogliere con tenerezza la carne di Gesรน dal velo nero della morte.
Verrร  anche per me il terzo giorno: sarร  una mattina, una sera o meglio ancora una notte. Sarร  ad una svolta della strada o nel silenzio della mia stanza. E come loro lo riconoscerรฒ grazie a due segni rivelatori: un timore sacro e una gioia trepidante che dilaga dentro, umile e forte.
E correrรฒ con loro, a dirlo con la vita. Cristo รจ vivo! A me non basta sapere che Cristo รจ morto, io devo sapere, come Maria, se รจ risorto.

โ€œNon mi toccare!โ€ le dirร  Gesรน. Si tocca per possedere, per stringere, come non ci fosse altro. Non mi trattenere, devo andare, perchรฉ non finisce qui il duello: questo chiarore, questo giardino รจ solo lโ€™avvio.

Non mi trattenere, sono in viaggio oltre le parole, oltre le idee, oltre le forme e i riti, oltre le chiese. Oltre la morte! Perchรฉ la festa del grande raccolto sarร  molto dopo, quando Dio asciugherร  ogni lacrima e non ci
sarร  piรน nรฉ morte, nรฉ lutto, nรฉ lamento, perchรฉ le cose di prima sono passate, e lui sarร  tutto in tutti.
โ€œNon รจ qui!โ€ dirร  un giovane angelo alle altre donne. Che bella questa parola: โ€˜non รจ quiโ€™, lui cโ€™รจ, vive, ma non qui. Lui รจ il vivente, un Dio da sorprendere nella vita. Cโ€™รจ, ma va cercato fuori dal territorio delle tombe, in giro per le strade, per le case, dovunque, eccetto che fra le cose morte.

AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire PAGINA FACEBOOK

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