Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 4 Agosto 2019.
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Quel ricco proprietario del Vangelo che riesce ad accumulare abbondanti riserve, credeva di aver trovato proprio in esse l’assicurazione per la vita. Ma Dio gli dice: tutto è vanità, che avrà il suo ultimo e definitivo epilogo nella nostra morte. Davanti a lui siamo ricchi solo di ciò che abbiamo donato, perché è solo questo che rimarrà e non morirà con noi.
Certo, Dio non condanna la ricchezza.
Dio condanna la ricchezza accumulata solo per sé. Il regno del Signore è nel gesto libero mediante il quale l’uomo si impegna al servizio dei fratelli. Il cielo sono gli altri, e una mano che si apre ai nostri fratelli è una mano che tocca il cielo. Diffondere il bene, la bontà, la giustizia, la condivisione e l’amore per gli altri è spargere il cielo sulla terra.
Solo così, ciò che facciamo, non è vanità, ma diventa veicolo e strumento per arricchirci di fronte a Dio. Non ricordo chi l’ha scritto, ma condivido il suo sogno “di una società povera: una società in cui tutte le classi sociali si sentano rispettate, considerate, ascoltate, dove non sia necessario battersi o scioperare per farsi ascoltare, gridare il proprio odio e disprezzo per farsi rispettare. Una società in cui l’uomo prevale sui beni, in cui la preoccupazione della promozione umana supera la preoccupazione di accumulare beni.”
Forse, anzi certamente, è solo un sogno. Ma c’è oggi una persona, una grande persona, Papa Francesco, che continuamente richiama la Chiesa a questa povertà e ci insegna che il Signore ci vuole liberi, fiduciosi, disponibili e felici.