Il bambino cresceva e si fortificavaโฆ
Se nel giorno di Natale abbiamo contemplato lโevento puntuale della nascita di Gesรน a Betlemme e la sua adorazione da parte dei pastori, i poveri di Israele (cf. Lc 2,1-20), la pagina evangelica odierna attira la nostra attenzione su un altro aspetto del mistero della sua venuta nella carne. Lโincarnazione comprende anche la crescita di Gesรน, il suo divenire uomo nello spazio di una famiglia precisa e di un ambiente sociale e religioso determinato: รจ in questo contesto terreno e ordinario che โil bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di luiโ.

Gesรน ha conosciuto una crescita umana e spirituale, affettiva e psicologica, cosรฌ come ogni essere umano รจ chiamato a fare nella propria limitatezza, nella propria particolare situazione esistenziale: il Figlio di Dio, divenuto figlio dellโuomo โmettendo tra parentesi la sua forma divinaโ (Adolphe Geschรฉ), ha assunto la forma umana (cf. Fili 2,6-7) e ha condiviso in tutto la nostra condizione umana, senza perรฒ commettere peccato (cf. Eb 2,15), restando cioรจ pienamente fedele e obbediente al Padre. ร importante sottolineare il quotidiano e faticoso โdivenire uomoโ da parte di Gesรน, che abbraccia tutti gli aspetti della sua umanitร , a partire dallโobbedienza ai suoi genitori: da loro, come ogni neonato, egli dipende totalmente nei primi tempi della sua vita. ร proprio passando attraverso questo amore accolto su di sรฉ che egli diverrร una persona capace di relazioni e di โamore fino alla fineโ (cf. Gv 13,1), fino al dono puntuale della vita per amore del Padre e degli uomini e donne, suoi fratelli e sorelle.
Ma oltre allโambiente familiare Gesรน ha conosciuto anche un ambiente sociale e religioso in cui รจ stato inserito fin dalla sua nascita. E cosรฌ al compimento degli otto giorni egli viene circonciso, con il gesto che lo rende appartenente al popolo dellโalleanza e delle benedizioni (cf. Lc 2,21); poi al quarantesimo giorno Maria e Giuseppe, in obbedienza alla Torah, lo portano al tempio di Gerusalemme โper presentarlo al Signoreโ. Essi offrono โil sacrificio dei poveriโ โ cioรจ una coppia di colombi invece di un agnello (cf. Lv 5,7; 12,8), per loro troppo costoso โ e in questo modo adempiono le norme di purificazione previste.
Ma questa obbedienza diviene ormai, per la presenza di Gesรน, compimento della Legge: presentato al tempio, Gesรน non viene riscattato mediante il pagamento di una somma di denaro, perchรฉ รจ lui stesso il riscatto, โla redenzione di Gerusalemmeโ, colui che รจ venuto a dare la vita in riscatto per tutti (cf. Mc 10,45; Mt 20,28); non viene santificato, come esigeva la Legge per ogni primogenito (cf. Es 13,2), ma viene riconosciuto Santo, come giร era stato proclamato per bocca dellโangelo (cf. Lc 1,35). Insomma, per quanto al momento possa apparire paradossale โ ma รจ il paradosso cristiano della forza nella debolezza (cf. 2Cor 12,10) โ il neonato Gesรน โentra nel suo tempio come Signoreโ, secondo le parole di Malachia (cf. Ml 3,1), lโultimo profeta dellโAntico Testamento!
Al tempio il riconoscimento di Gesรน avviene innanzitutto ad opera di Simeone e Anna, due anziani credenti che vivono la condizione di โpoveri del Signoreโ (โanawim), quellโumile resto di Israele che confidava solo nel Signore (cf. Sof 3,12-13) e attendeva con trepidazione la venuta del suo Messia. Illuminato dallo Spirito santo, Simeone, โuomo giusto e timorato di Dioโ, accoglie tra le sue braccia il bambino e scioglie a Dio il suo canto di benedizione, il celebre Nunc dimittis (che la chiesa ci fa proclamare ogni sera nellโultima preghiera della giornata prima di coricarci, lโufficio di compieta): egli ormai puรฒ morire in una grande pace, perchรฉ i suoi occhi hanno contemplato in quel bambino la salvezza di Dio, colui che รจ โluce per la rivelazione alle genti e gloria del popolo di Israeleโ. A Simeone si puรฒ dunque applicare la beatitudine riferita da Luca piรน avanti e rivolta da Gesรน ai suoi discepoli: โBeati gli occhi che vedono ciรฒ che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciรฒ che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciรฒ che voi ascoltate, ma non lo ascoltaronoโ (Lc 10,23-24).
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Lโincontro tra Gesรน e Simeone รจ inoltre carico di suggestioni e di molteplici significati: sono lโuno davanti allโaltro un vecchio e un bambino, lโAntico e il Nuovo Testamento, la secolare attesa e il definitivo compimentoโฆ Di piรน, Simeone rivela a Maria che Gesรน lungo tutta la sua vita sarร โun segno che viene contraddetto e che svela i pensieri profondi di molti cuoriโ. Di fronte a Gesรน, โvenuto a portare sulla terra la divisioneโ (cf. Lc 12,51), occorre prendere posizione qui e ora; meglio, occorre decidere se accettare o rifiutare che sia lui a giudicare con la sua luce la nostra vita, a rischiarare le nostre tenebre (cf. Gv 1,5)โฆ
Al tempio cโรจ anche Anna, unโanziana profetessa, vedova, che da molti anni vive nel luogo santo, โservendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiereโ. Dopo essersi lungamente preparata con tutte le sue forze allโincontro decisivo con la salvezza di Dio, questa donna credente intuisce grazie allโintelligenza della fede che รจ finalmente arrivata lโora del compimento atteso. Cosรฌ, alla sera della sua vita, Anna loda il Dio fedele, che mantiene sempre le sue promesse, e annuncia il bambino quale Redentore e Salvatore. Nellโottica dellโevangelista Luca, ella incarna giร la missione del discepolo di Gesรน Cristo, che โ come il suo Maestro (cf. Lc 4,16-21; Is 61,1-2) โ annuncia a tutti coloro che incontra la liberazione, il riscatto da ogni forma di male e di schiavitรน, la possibilitร di un concreto mutamento delle vicende umane alla luce del Regno che viene (cf. Lc 9,1-2).
I due anziani profeti non โtrattengonoโ per sรฉ Gesรน ma si rallegrano di condividere con tutti la rivelazione della salvezza compiutasi in questo bambino. Piรน si รจ spogli di sรฉ, poveri, piรน si รจ liberi, dunque capaci di accogliere la buona notizia del Vangelo, di assumerla nella propria vita e dunque di testimoniarla con chiarezza e semplicitร a chi desidera accoglierla; si รจ capaci di condividerla con quella gioia che, secondo Luca, รจ il tratto distintivo dei discepoli di Gesรน Cristo. In questo stile di vita, che accoglie e condivide con gratuitร i doni del Signore, sempre piรน grandi delle attese umane, consiste la ricompensa sovrabbondante concessa a Simeone e Anna, che anche ciascuno di noi puรฒ sperimentare.
Leggendo questa pagina evangelica, siamo dunque condotti a comprendere che, per incontrare in veritร il Signore Gesรน e riconoscere la sua qualitร di Salvatore di tutta lโumanitร , sono necessarie la povertร di spirito e lโattesa perseverante testimoniate da questi due anziani credenti, nonchรฉ lโobbedienza alla volontร di Dio vissuta dai suoi genitori. ร richiesta la disponibilitร a โoffrire i propri corpiโ, cioรจ tutta la propria vita, โin sacrificio vivente, santo e gradito a Dioโ (cf. Rm 12,1): questo รจ il modo piรน efficace per esprimere il nostro desiderio dellโincontro giร oggi e poi definitivo, dopo la morte, con il Signore delle nostre vite.
Fin dai primi giorni terreni di Gesรน, un neonato ancora incapace di parlare, si manifesta nella storia il disegno dโamore realizzato da Dio attraverso di lui: la venuta del Figlio di Dio nella carne โci insegna a vivereโ (cf. Tt 2,12), facendo della vita un cammino di obbedienza alla nostra condizione di creature volute e amate da Dio; e ci insegna a morire, facendo liberamente della nostra morte un atto dโamore per Dio e per i fratelli e le sorelle, alla sequela del Signore Gesรน.ย
p. Enzo Bianchi – Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica
Fonte: Monastero di bose
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Domenica della Santa Famiglia, Gesรน, Maria e Giuseppe – Anno B
- Colore liturgico: Viola
- Gn 15, 1-6; 21, 1-3;
- Sal 104;
- Eb 11, 8.11-12.17-19;
- Lc 2, 22-40
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Lc 2, 22-40
Dal Vangelo secondo Luca
ย 22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรฉ, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore โ 23come รจ scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarร sacro al Signore โ 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. 25Ora a Gerusalemme cโera un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dโIsraele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anchโegli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: 29ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, 30perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli: 32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป. 33Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35โ e anche a te una spada trafiggerร lโanima โ, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป. 36Cโera anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร di Nร zaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 31 Dicembre 2017 – 06 Gennaio 2018
- Tempo di Nataleย I
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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