Commento al Vangelo di domenica 3 Gennaio 2021 โ€“ p. Ermes Ronchi

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Siamo fili dellโ€™unico arazzo dellโ€™essere

Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 3 Gennaio 2021.

Un Vangelo che toglie il fiato, che impedisce piccoli pensieri e spalanca su di noi le porte dellโ€™infinito e dellโ€™eterno. Giovanni non inizia raccontando un episodio, ma componendo un poema, un volo dโ€™aquila che proietta Gesรน di Nazaret verso i confini del cosmo e del tempo. In principio era il Verboโ€ฆ e il Verbo era Dio. In principio: prima parola della Bibbia. Non solo un lontano cominciamento temporale, ma architettura profonda delle cose, forma e senso delle creature: ยซNel principio e nel profondo, nel tempo e fuori del tempo, tu, o Verbo di Dio, sei e sarai anima e vita di ciรฒ che esisteยป (G. Vannucci).

Un avvio di Vangelo grandioso che poi plana fra le tende dello sterminato accampamento umano: e venne ad abitare in mezzo a noi. Poi Giovanni apre di nuovo le ali e si lancia verso lโ€™origine delle cose che sono: tutto รจ stato fatto per mezzo di Lui. Nulla di nulla, senza di lui. ยซIn principioยป, ยซtuttoยป, ยซnullaยป, ยซDioยป, parole assolute, che ci mettono in rapporto con la totalitร  e con lโ€™eternitร , con Dio e con tutte le creature del cosmo, tutti connessi insieme, nellโ€™unico meraviglioso arazzo dellโ€™essere.

Senza di lui, nulla di nulla. Non solo gli esseri umani, ma il filo dโ€™erba e la pietra e il passero intirizzito sul ramo, tutto riceve senso ed รจ plasmato da lui, suo messaggio e sua carezza, sua lettera dโ€™amore. In lui era la vita. Cristo non รจ venuto a portarci un sistema di pensiero o una nuova teoria religiosa, ci ha comunicato vita, e ha acceso in noi il desiderio di ulteriore piรน grande vita: ยซSono venuto perchรฉ abbiano la vita, e lโ€™abbiano in abbondanzaยป (Gv 10,10). E la vita era la luce degli uomini. Cerchi luce? Contempla la vita: รจ una grande parabola intrisa dโ€™ombra e di luce, imbevuta di Dio. [โ€ฆ]

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POZZANGHERE DI LUCE

Con un volo dโ€™aquila Giovanni inizia il suo Vangelo. Un canto, un inno immenso che proietta Gesรน di Nazaret verso lโ€™inizio, verso il divino. Nessunโ€™altra poesia, nessunโ€™altra storia puรฒ risalire piรน indietro, volare piรน in alto di questa che contiene il โ€œlaโ€ di tutte le cose.
Tutto รจ stato fatto per mezzo di Lui. Nulla di nulla, senza lui.
Il Verbo di Dio viene come una prorompente forza di nascita, ed รจ un seme che genera solo secondo la propria specie.
Dio non puรฒ che generare Figli di Dio.

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Ogni parola umana ci conferma nella nostra realtร  di carne, incompleta e inaffidabile; ma il salto, lโ€™impensabile, accade a Natale, con la Parola che nasce nel mondo e porta Dio stesso in noi, in me.
Terra e cielo si sono abbracciati, plasmati e fusi come creta nel tornio. Uniti, ora uomo e Dio sono una cosa sola.
โ€œGesรน รจ il racconto della tenerezza del Padreโ€ (E. G.), per questo la traduzione, libera ma vera, puรฒ suonare cosรฌ:
โ€œIn principio era la tenerezza, e la tenerezza era presso Dio, e la tenerezza era Dio; si รจ fatta carne e ha messo la sua tenda in mezzo a noiโ€.

Nella tenerezza รจ la vita, e ogni vita รจ luce.
Il Vangelo allora ci conduce per mano dentro le sue parabole, a sorprendere perfino nelle pozzanghere della terra il riflesso azzurro del cielo.
E se la vita รจ luce, chi ha passato unโ€™ora sola a vivere lโ€™amore o a bagnarsi del pianto di un sofferente, รจ piรน vicino al mistero di Dio di chi ha letto tutti i libri.
Chi sa della vita, sa di Dio.
โ€œIl Verbo si fece carneโ€, a Betlemme.
Il miracolo รจ che Dio non plasma piรน lโ€™uomo con polvere del suolo, ma si fa lui stesso polvere, bambino di carne.
E se tu piangi, anche lui dovrร  piangere. E se tu vivi, anche lui imparerร  la vita.

Cโ€™รจ una forza in noi, una energia, un seme potente che ci rende figli di Dio. Come lo si diventa? Nelle Scritture figlio รจ colui che prolunga la vita del padre, gli assomiglia, si comporta come lui. Diventare figli รจ una concretissima strada infinita. Ma una piccola parola ci aiuta; รจ lโ€™avverbio โ€œcomeโ€, che rimanda oltre, rimanda ad un altro: siate perfetti e misericordiosi โ€˜comeโ€™ il Padre, amatevi โ€˜comeโ€™ io vi ho amato, in terra โ€˜comeโ€™ in cielo.
Figlio diventi quando spingi gli altri alla vita.
Dopo il suo, รจ allora tempo del mio Natale. Nuovo, diverso. Dallโ€™alto.
Se io non rifiuto Dio, ma neppure lo accolgo, lui sarร  nato anche duemila volte a Betlemme, ma se non nasce in me, allora รจ venuto invano (S.Ambrogio).

Da allora cโ€™รจ un frammento di Logos, di luce, in ogni uomo, in ogni vita.
Cerchi luce? Ama la vita! Prenditene cura, contiene Dio.
E ama la luce, custodiscila. Eโ€™ nel guscio di argilla, perfetta e misericordiosa come il Padre, amante in terra come in cielo.
Come Cristo, come il Padre, come il cielo. E si spalanca il piรน grande orizzonte: la sua tenda รจ in mezzo a noi.

AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire PAGINA FACEBOOK

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