Commento al Vangelo di domenica 3 Febbraio 2019 per bambini/ragazzi – Sr. Mariangela Tassielli

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All’inizio del Vangelo della IV domenica leggiamo: «Gesù cominciò a dire nella sinagoga: “Oggi si è compiuta questa Scrittura…”». La prima cosa da fare, allora, per capire ciò che segue è riconnettersi con il prima, con i versetti precedenti ascoltati già domenica scorsa.

La Scrittura a cui Gesù si riferisce è un oracolo del profeta Isaia: annuncia la presenza di un «unto del Signore», un consacrato atteso, un messia. È qualcuno che tutti attendono da sempre. È un salvatore in attesa del quale intere generazioni si sono preparate.

Gesù lascia tutti esterrefatti: si presenta come colui nel quale le parole di Isaia si sono realizzate.
Colui che era atteso per «portare ai poveri il lieto annuncio, proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista…», ora è lì di fronte ai loro occhi.

Sì, di quel figlio di Giuseppe si erano sentite strane voci di segni straordinari; ma l’Atteso sarebbe dovuto arrivare in un altro modo, forse sulle nubi…, ma non certo come un uomo qualunque, nato e cresciuto come qualsiasi altro essere umano sulla terra. E allora ecco lo sdegno: quello di chi non comprende e non accetta che le cose vadano diversamente da come le aveva sempre capite e accettate.

E in fondo è questo il forte appello che risuona oggi per noi: accogliere il farsi storia della Parola viva, nei modi e nella misura che essa stessa sceglierà; lungo quelle strade che la Parola vorrà spalancare.
Questa è la nostra fede! Questo è credere nel farsi carne del Dio di Gesù Cristo.

Dio ci sorprende. Dio è creativo nell’amore. Dio non segue logiche meccanicistiche. A noi scegliere se fidarci di lui e seguirlo o semplicemente sdegnarci e attendere il manifestarsi del dio che la nostra mente capisce e concepisce.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Oggi la Parola si compie

Oggi, Signore, la tua Parola si compie.
Oggi, come ieri e come in futuro:
la tua Parola attraversa il tempo
e si realizza nella sua pienezza.

Rendici strumenti di questo prodigio
e non sdegnati spettatori.
Donaci quella fede che
accetta il nuovo e ne percorre le vie.
Insegnaci, Signore, a seguire la tua Parola
lungo le vie inedite che aprirà nella storia,
per generare salvezza per l’umanità. Amen.

Altre immagini di Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Febbraio 2019 anche qui.

Lc 4, 21-30 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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