Cari Bambini buon giorno!
Oggi il Vangelo ci presenta un momento difficile della vita di Gesù: la scorsa domenica abbiamo ascoltato che Gesù veniva accolto con ammirazione dai suoi paesani a Nazareth. Oggi vediamo che i suoi paesani non vogliono proprio sentirlo parlare, anzi sono tanto arrabbiati che vanno ‘fuori di testa’ e vorrebbero ucciderlo! Chissà perché il loro cuore era chiuso. Potremo provare ad indovinare: forse aspettavano qualche miracolo per poter guadagnare un po’ dal fatto che era un abitante di Nazareth, loro compaesano. Quanti turisti sarebbero andati a Nazareth! Tanti miracoli, prenotazioni in tutti gli alberghi della città, pacchetto completo: ‘Tour del paese, guarigione e pranzo! Guarda in Streaming i miracoli di Gesù!’. Invece, niente, Gesù non fa miracoli! Almeno poteva dire qualche parola per mostrare che erano privilegiati: ‘Adesso a tutti gli abitanti di Nazareth farò in modo di non far pagare le tasse, e poi per i bambini niente scuola, impareranno tutto senza studiare.’ Sarebbe stato un affarone! Eppure Gesù non fa nulla di tutto questo, non promette privilegi, ma anzi fa un discorso per aiutare i suoi paesani a capire il loro errore: non vedere che Dio li aveva scelti per cambiare, convertirsi e fidarsi con umiltà del Padre e del suo progetto. Infatti Gesù parla di due personaggi dell’Antico Testamento che avevano aperto il cuore con fiducia ai profeti. Prima la vedova che, pur non avendo nulla da mangiare, aveva accolto il grande Elia; poi Naaman il Siro, un grande condottiero che umilmente aveva accettato il consiglio del profeta Eliseo per guarire dalla lebbra.
Ecco allora il messaggio di oggi: aprire il cuore, riconoscere che Gesù è molto vicino a noi, non per farci superiori agli altri, ma per insegnarci a voler bene e a fidarci del piano di Dio. Si può aprire il cuore o chiuderlo.
Vediamo prima cosa significa non aprire il cuore a Gesù. Per esempio decidere di fare la I comunione solo per avere bei regali, oppure per sfoggiare un bel vestito da principessa… oppure ancora fare la prima comunione e poi non venire più in Chiesa. Questo sarebbe come cacciare Gesù dalla nostra vita, o sfruttare la sua amicizia per i nostri interessi.
Cosa significa invece aprire il cuore a Lui? Fare come una bambina, Danila, che da quando ha cominciato il catechismo non smette mai di fare le preghiere del mattino e della sera e la domenica sveglia i genitori per andare a Messa; oppure decidere, come ha fatto Flavio qualche anno fa, di donare metà dei suoi regali di Prima comunione ad una missione per costruire una scuola per bambini poveri. O, ancora, fare quello che fa Manuel, che da quando ha iniziato a fare il ministrante passa ogni giorno dell’oratorio insieme ad un bambino che ha problemi a camminare.
Cari genitori e cari bambini. Gesù è in mezzo a noi, e noi come gli abitanti di Nazareth, possiamo riconoscerlo o no. Il Vangelo ci dice che Gesù, anche se noi lo rifiutiamo, continuerà nel suo percorso e tornerà perché apriamo il cuore ad una nuova vita. Anche noi chiediamoci se seguire il catechismo è una occasione per aprirci al Vangelo, per fare entrare dentro casa il Maestro.
Un rappresentante di una nota ditta di surgelati, che vedevo sempre affannato per il suo lavoro, un giorno, dopo un po’ che mancava da queste parti, mi stupì. Vedendolo gli chiesi: “Come va il lavoro?”. Pensavo che quella fosse la sua preoccupazione più grande, ma lui rispose: “Sa padre, ho iniziato a seguire insieme a mia moglie un gruppo di preghiera. Non mi preoccupo più del lavoro, sono molto più tranquillo, mi preoccupo più di pregare che di tante altre cose. Lavoro lo stesso, ma sono molto più felice”. Che il nostro cuore si apra a riconoscere Cristo Signore e non si chiuda come quello degli abitanti di Nazareth!
Buona domenica, don Dario.
Dal sito omelie.org
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Febbraio 2019 anche qui.
Lc 4, 21-30 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.Fonte: LaSacraBibbia.net
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