XXVI Domenica del Tempo Ordinario โ Anno C
Lโinferno puรฒ essere giร qui
Non รจ difficile immaginare cosa sarร lโinferno, perchรฉ molte volte abbiamo lโimpressione di cominciare a viverlo giร a partire da questa vita. Lo diceva anche Bernanos, nel Diario di un curato di campagna, quando il giovane prete, protagonista del romanzo, rivolgendosi alla contessa le ricorda che ยซlโinferno รจ non amare piรนยป.
Viviamo ancor piรน spesso lโinferno della solitudine, lโinferno dellโindifferenza e dellโestraneitร , persino dentro la nostra stessa casa. Cosรฌ immagina lโinferno Sartre nel romanzo A porte chiuse, dove un uomo viene portato allโinferno e si aspetta di trovarvi terribili torture, si ritrova invece in una stanza a porte chiuse, insieme ad altre due donne. E lรฌ, nei conflitti, nelle menzogne e nelle incomprensioni che si susseguono, capisce che il vero inferno possono essere gli altri.
Lโabisso che abbiamo scavato
Anche il Vangelo ci fa vedere che molte volte lโinferno รจ quellโabisso che noi stessi cominciamo a scavare nella vita, prendendo sempre piรน le distanze dagli altri, fino a quando quellโabisso diventa incolmabile. Lโinferno รจ quella durezza che rende impossibile la comunicazione, quando ci accorgiamo che non ci sono piรน parole che possono recuperare la relazione.
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Il ricco epulone ha scavato quella distanza pensando solo a se stesso. ร talmente ripiegato sui suoi bisogni che non vede piรน lโaltro. Tutto il suo tempo รจ dedicato a preoccuparsi di se stesso: ยซindossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchettiยป (Lc 16,19).
Il vestito e il cibo esprimono i bisogni fondamentali dellโuomo, ma talvolta possono diventare ossessioni, quando non si riesce a vedere altro. Il vestito potrebbe esprimere anche, legittimamente o meno, la preoccupazione per la propria immagine: non mi basta vestirmi, ma sono preoccupato di come mi vedono gli altri. La ricerca del cibo indica il desiderio di trovare quello che puรฒ nutrire la mia vita, ma talvolta il cibo diventa ossessione, quando ho paura di non trovare abbastanza nutrimento per me, quando prendo solo per me, quando non mi accontento di quello che la vita mi offre.
In questo modo, il ricco epulone dimostra di non fidarsi di Dio: ยซNon datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; nรฉ per il vostro corpo, come lo vestireteยป (Lc 12,22). Ma soprattutto lโatteggiamento del ricco epulone rappresenta il contrario di quello che fa Gesรน, il quale ยซspogliรฒ se stessoยป e diede il suo stesso corpo da mangiare. Questโuomo ricco infatti non ha nome. Dio non puรฒ chiamarlo. E questo dice che non cโรจ nessuna relazione, non solo con nessun uomo, ma neanche con Dio. Il ricco epulone รจ completamente assorbito nel suo io.
Fame di relazione
Il povero invece ha un nome, Lazzaro, che significa โDio aiutaโ. La sua prima ricchezza รจ la relazione, non solo quella che cerca con gli altri, ma la relazione fondamentale che vive con Dio. Lazzaro ha fame, non รจ pieno di se stesso. La fame รจ immagine del desiderio che ci spinge a cercare, impariamo a chiedere. E grazie a questa povertร riusciamo anche a costruire relazioni. Solo chi รจ povero si accorge di aver bisogno degli altri.
Vedere
Come nel brano immediatamente precedente, nel quale Luca ci aveva parlato dellโamministratore disonesto, cosรฌ anche per il ricco epulone arriva il momento in cui รจ costretto a prendere consapevolezza della realtร . A un certo punto vede come stanno la cose, ma รจ troppo tardi. Lโabisso di indifferenza che ha scavato ha reso irrecuperabile la relazione con gli altri.
Per evitare di ritrovarci a vedere la realtร quando, con la morte cui segue il giudizio di Dio, non si puรฒ piรน porre rimedio, Abramo suggerisce di ascoltare la parola di Dio che ci scuote e indica la via: ยซHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroยป (Lc 16,29). Mosรจ e i Profeti indicano infatti lโinsieme della Sacra Scrittura. Solo il confronto con la Parola ci permette di vedere quanto รจ profonda la fossa che abbiamo cominciato a scavare nella relazione con gli altri. Piano piano infatti il fratello diventa un estraneo. ร curioso notare che il ricco epulone vuole mandare proprio Lazzaro ad avvisare i suoi fratelli, vuole mandare il povero, quello che ha bisogno di tutto. Il ricco epulone ha cinque fratelli: una famiglia quindi con sei figli. E nel linguaggio biblico questo numero indica lโimperfezione che va completata. Lazzaro รจ il settimo fratello, quello che ci permette di vivere in pienezza la fratellanza. Il povero รจ colui senza il quale non possiamo mai diventare veramente fratelli.
La morte non รจ quindi solo una โlivellaโ, ma potrebbe essere presa come un punto prospettico da cui guardare la nostra storia, il punto dal quale ci accorgiamo delle differenze nel modo in cui abbiamo vissuto la nostra vita. Prima che sia troppo tardi, allora, proviamo a riempire la valli dellโindifferenza e le voragini della distanza che abbiamo cominciato a scavare.
Leggersi dentro
- Come ti sembra la tua vita se provi a guardarla dalla fine?
- Quanto sei concentrato solo su te stesso?
- Pensi alla vita eterna dopo la morte?
Compagnia di Gesรน (Societas Iesu) โ Fonte
Letture della
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Ora cesserร lโorgia dei dissoluti.
Dal libro del profeta Amos
Am 6,1a.4-7
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti dโavorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dellโarpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti piรน raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciรฒ ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserร lโorgia dei dissoluti.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 145 (146)
R. Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dร il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi รจ caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.
Egli sostiene lโorfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.
Seconda Lettura
Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 6,11-16
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietร , alla fede, alla caritร , alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Davanti a Dio, che dร vita a tutte le cose, e a Gesรน Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesรน Cristo,
che al tempo stabilito sarร a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede lโimmortalitร
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto nรฉ puรฒ vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,19-31
In quel tempo, Gesรน disse ai farisei:
ยซCโera un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: โPadre Abramo, abbi pietร di me e manda Lazzaro a intingere nellโacqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiammaโ.
Ma Abramo rispose: โFiglio, ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noiโ.
E quello replicรฒ: โAllora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchรฉ non vengano anchโessi in questo luogo di tormentoโ. Ma Abramo rispose: โHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroโ. E lui replicรฒ: โNo, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร da loro, si convertirannoโ. Abramo rispose: โSe non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai mortiโยป.
Parola del Signore