Commento al Vangelo di domenica 29 Settembre 2019 โ€“ Congregazione per il Clero โ€“ p. Gaetano Piccolo S.I.

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XXVI Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno C

Lโ€™inferno puรฒ essere giร  qui

Non รจ difficile immaginare cosa sarร  lโ€™inferno, perchรฉ molte volte abbiamo lโ€™impressione di cominciare a viverlo giร  a partire da questa vita. Lo diceva anche Bernanos, nel Diario di un curato di campagna, quando il giovane prete, protagonista del romanzo, rivolgendosi alla contessa le ricorda che ยซlโ€™inferno รจ non amare piรนยป.

Viviamo ancor piรน spesso lโ€™inferno della solitudine, lโ€™inferno dellโ€™indifferenza e dellโ€™estraneitร , persino dentro la nostra stessa casa. Cosรฌ immagina lโ€™inferno Sartre nel romanzo A porte chiuse, dove un uomo viene portato allโ€™inferno e si aspetta di trovarvi terribili torture, si ritrova invece in una stanza a porte chiuse, insieme ad altre due donne. E lรฌ, nei conflitti, nelle menzogne e nelle incomprensioni che si susseguono, capisce che il vero inferno possono essere gli altri.

Lโ€™abisso che abbiamo scavato

Anche il Vangelo ci fa vedere che molte volte lโ€™inferno รจ quellโ€™abisso che noi stessi cominciamo a scavare nella vita, prendendo sempre piรน le distanze dagli altri, fino a quando quellโ€™abisso diventa incolmabile. Lโ€™inferno รจ quella durezza che rende impossibile la comunicazione, quando ci accorgiamo che non ci sono piรน parole che possono recuperare la relazione.

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Il ricco epulone ha scavato quella distanza pensando solo a se stesso. รˆ talmente ripiegato sui suoi bisogni che non vede piรน lโ€™altro. Tutto il suo tempo รจ dedicato a preoccuparsi di se stesso: ยซindossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchettiยป (Lc 16,19).

Il vestito e il cibo esprimono i bisogni fondamentali dellโ€™uomo, ma talvolta possono diventare ossessioni, quando non si riesce a vedere altro. Il vestito potrebbe esprimere anche, legittimamente o meno, la preoccupazione per la propria immagine: non mi basta vestirmi, ma sono preoccupato di come mi vedono gli altri. La ricerca del cibo indica il desiderio di trovare quello che puรฒ nutrire la mia vita, ma talvolta il cibo diventa ossessione, quando ho paura di non trovare abbastanza nutrimento per me, quando prendo solo per me, quando non mi accontento di quello che la vita mi offre.

In questo modo, il ricco epulone dimostra di non fidarsi di Dio: ยซNon datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; nรฉ per il vostro corpo, come lo vestireteยป (Lc 12,22). Ma soprattutto lโ€™atteggiamento del ricco epulone rappresenta il contrario di quello che fa Gesรน, il quale ยซspogliรฒ se stessoยป e diede il suo stesso corpo da mangiare. Questโ€™uomo ricco infatti non ha nome. Dio non puรฒ chiamarlo. E questo dice che non cโ€™รจ nessuna relazione, non solo con nessun uomo, ma neanche con Dio. Il ricco epulone รจ completamente assorbito nel suo io.

Fame di relazione

Il povero invece ha un nome, Lazzaro, che significa โ€œDio aiutaโ€. La sua prima ricchezza รจ la relazione, non solo quella che cerca con gli altri, ma la relazione fondamentale che vive con Dio. Lazzaro ha fame, non รจ pieno di se stesso. La fame รจ immagine del desiderio che ci spinge a cercare, impariamo a chiedere. E grazie a questa povertร  riusciamo anche a costruire relazioni. Solo chi รจ povero si accorge di aver bisogno degli altri.

Vedere

Come nel brano immediatamente precedente, nel quale Luca ci aveva parlato dellโ€™amministratore disonesto, cosรฌ anche per il ricco epulone arriva il momento in cui รจ costretto a prendere consapevolezza della realtร . A un certo punto vede come stanno la cose, ma รจ troppo tardi. Lโ€™abisso di indifferenza che ha scavato ha reso irrecuperabile la relazione con gli altri.

Per evitare di ritrovarci a vedere la realtร  quando, con la morte cui segue il giudizio di Dio, non si puรฒ piรน porre rimedio, Abramo suggerisce di ascoltare la parola di Dio che ci scuote e indica la via: ยซHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroยป (Lc 16,29). Mosรจ e i Profeti indicano infatti lโ€™insieme della Sacra Scrittura. Solo il confronto con la Parola ci permette di vedere quanto รจ profonda la fossa che abbiamo cominciato a scavare nella relazione con gli altri. Piano piano infatti il fratello diventa un estraneo. รˆ curioso notare che il ricco epulone vuole mandare proprio Lazzaro ad avvisare i suoi fratelli, vuole mandare il povero, quello che ha bisogno di tutto. Il ricco epulone ha cinque fratelli: una famiglia quindi con sei figli. E nel linguaggio biblico questo numero indica lโ€™imperfezione che va completata. Lazzaro รจ il settimo fratello, quello che ci permette di vivere in pienezza la fratellanza. Il povero รจ colui senza il quale non possiamo mai diventare veramente fratelli.

La morte non รจ quindi solo una โ€œlivellaโ€, ma potrebbe essere presa come un punto prospettico da cui guardare la nostra storia, il punto dal quale ci accorgiamo delle differenze nel modo in cui abbiamo vissuto la nostra vita. Prima che sia troppo tardi, allora, proviamo a riempire la valli dellโ€™indifferenza e le voragini della distanza che abbiamo cominciato a scavare.

Leggersi dentro

  • Come ti sembra la tua vita se provi a guardarla dalla fine?
  • Quanto sei concentrato solo su te stesso?
  • Pensi alla vita eterna dopo la morte?

don gaetano piccoloP. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesรน (Societas Iesu) โ€“ Fonte

Letture della
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Ora cesserร  lโ€™orgia dei dissoluti.

Dal libro del profeta Amos
Am 6,1a.4-7

 
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti dโ€™avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dellโ€™arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti piรน raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciรฒ ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserร  lโ€™orgia dei dissoluti.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 145 (146)

R. Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dร  il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.
 
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi รจ caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.
 
Egli sostiene lโ€™orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.

Seconda Lettura

Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 6,11-16

 
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietร , alla fede, alla caritร , alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
 
Davanti a Dio, che dร  vita a tutte le cose, e a Gesรน Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesรน Cristo,
che al tempo stabilito sarร  a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede lโ€™immortalitร 
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto nรฉ puรฒ vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,19-31

 
In quel tempo, Gesรน disse ai farisei:
 
ยซCโ€™era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
 
Un giorno il povero morรฌ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morรฌ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzรฒ gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: โ€œPadre Abramo, abbi pietร  di me e manda Lazzaro a intingere nellโ€™acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchรฉ soffro terribilmente in questa fiammaโ€.
 
Ma Abramo rispose: โ€œFiglio, ricรฒrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui รจ consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piรน, tra noi e voi รจ stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nรฉ di lรฌ possono giungere fino a noiโ€.
 
E quello replicรฒ: โ€œAllora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchรฉ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchรฉ non vengano anchโ€™essi in questo luogo di tormentoโ€. Ma Abramo rispose: โ€œHanno Mosรจ e i Profeti; ascoltino loroโ€. E lui replicรฒ: โ€œNo, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrร  da loro, si convertirannoโ€. Abramo rispose: โ€œSe non ascoltano Mosรจ e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai mortiโ€ยป.

Parola del Signore

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