Commento al Vangelo di domenica 29 Aprile 2018 per bambini – don Marino Gobbin

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Gesù è la vite, noi i tralci

Leggere

Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera… Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia… lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Chi rimane in me… porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Se rimanete in me… chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli» (Gv 15,1-8).

Segno

All’atto penitenziale far portare dai ragazzi una forbice e dei tralci di vite, per significare atteggiamenti da «potare», perché contrari a una relazione autentica con il Signore e con i fratelli.

Capire

  • Vite vera: Gesù sta ai discepoli come la vite sta ai tralci.
  • Tralcio: sono i discepoli che hanno creduto in lui. È il nuovo popolo di Dio.
  • Non porta frutto: sono quanti, pur appartenendo alla comunità cristiana, non rispondono con le opere.
  • Potare: è una «purificazione», una «disinfestazione»: la potatura non è una recisione dell’intero tralcio, ma solo di ciò che è in eccesso.
  • Già puri: è la purificazione della conversione.
  • Parola: la comunione si realizza attraverso l’accoglienza delle parole di Gesù.
  • Rimanere: è un verbo che esprime stabilità e comunione.
  • Frutto: è l’amore di Gesù che lo fa essere discepolo, ma è anche l’amore fraterno.
  • Senza di me: il frutto nasce se c’è l’amore per Gesù.
  • In me: esprime il legame di amicizia intima e reciproca con Gesù.
  • Miei discepoli: è un’elezione, una scelta che non nasce da noi, ma dal Signore, è un gesto suo gratuito.

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Riflettere

A che cosa dai importanza? Ci sono di quelli che danno importanza ai soldi. Altri ai loro libri, o ai loro divertimenti. Ci sono anche quelli che ci tengono a essere ben visti, e altri ancora ci tengono alle loro idee. Quando tu dai troppa importanza a una cosa, sei come legato, e ben presto ti ritrovi solo, separato dagli altri. Ma quando tu tieni a una persona, alla mamma, per esempio, o al nonno, o a un amico, vorresti stare con lui, cerchi di fargli piacere, di assomigliargli, di fare come lui. Quando tieni a Gesù, vuoi vivere con lui e come lui. Non hai più paura di stare con gli altri, anzi, sei portato ad amarli. Quando ci tieni a Gesù, sei come un tralcio che produce frutti, perché è attaccato alla vigna.

Raccontare

La regina di Scozia Maria Stuarda (1542-1587), accusata di tradimento, venne fatta decapitare dalla cugina Elisabetta, regina di Inghilterra. Prima dell’esecuzione, la cattolicissima Maria Stuarda, chiese un confessore cattolico. Le venne inviato da Elisabetta un pastore protestante con la speranza che abiurasse la fede cattolica. La regina di Scozia lo respinse dicendo: «Sono nata cattolica e voglio morire cattolica. Per tutta la vita ho cercato di vivere unita a Cristo, come il tralcio alla vite, e non spezzerò certo questo legame proprio ora che sto per presentarmi davanti a lui».

Un ragazzo nel compito d’italiano ha scritto: «Il tralcio se è legato alla vite naturalmen- te dà uva. Il ramo se è legato all’albero naturalmente dà frutto. L’uomo se è legato al suo profondo naturalmente è vivo». I ragazzi oggi dicono:
«Sei connesso?». Tu lo sei? Mai staccarti da te e da Gesù, allora. Rimani sempre in contatto con te stesso e con lui.