UNA CHIESA CHE CREDE, AMA, OPERA
ยซLa Chiesa era in paceโฆ cresceva e camminavaยป. ร sempre il frutto della Pasqua. Il Signore risorto รจ presente in mezzo ai suoi, come aveva promesso: ยซEcco, io sarรฒ con voi sempre fino alla fine del mondoยป (Mt 28,20). Uniti a lui come tralci alla vite, i cristiani, comunitร di credenti, sempre secondo la sua promessa, che ci viene ricordata nel Vangelo, portano ยซmolto fruttoยป. Quando Paolo, con lโaiuto di Barnaba, inizia il suo ministero, come riferiscono gli Atti degli Apostoli, รจ giร avvenuto il miracolo della Pentecoste, e la Chiesa cresce e cammina ยซcolma del conforto dello Spirito Santoยป; quello Spirito, ci assicura s. Giovanni, che Dio ci ha dato. Vogliamo vederla da vicino questa Chiesa primitiva in cammino, modello e norma della Chiesa di tutti i tempi, del nostro tempo?
Una Chiesa che crede
ยซQuesto รจ il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesรน Cristoยป. Gesรน ha parlato, ha gettato a piene mani la parola di Dio nei solchi aperti della storia. Pochi, allora, lโhanno accettata, ma fra quei pochi ci furono quelli che, fedeli alla consegna del Maestro: ยซAndate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creaturaยป (Mc 16,15), hanno fatto dellโannunzio lโimpegno della loro vita. Agli undici che da Gesรน stesso allora avevano ricevuto questa missione si aggiungeranno altri: qui ci incontriamo con Barnaba e con Paolo, mandato anche lui da Gesรน ยซper portare il suo nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israeleยป (At 9,15), e li vediamo predicare a Damasco e a Gerusalemme. Cosรฌ le parole del Signore penetrano nel cuore degli uomini disposti ad accoglierle, rimangono in loro e, secondo la promessa di Gesรน nel Cenacolo, suscitano la preghiera che il Padre esaudisce, e gli ascoltatori, divenuti suoi discepoli, portano molto frutto.
ร cosรฌ anche di noi? Come ascoltiamo la parola? Come ci impegniamo nel difendere la fede, minacciata da tante parti, nellโalimentarla e farla crescere in noi e nelle nostre comunitร , nellโannunziarla ai lontani?
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Una Chiesa che ama
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ยซQuesto รจ il suo comandamento: cheโฆ ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha datoยป perchรฉ, tralci dellโunica vite, siamo vitalmente uniti a Cristo e uniti fra noi (ยซchi non รจ in Cristo, non รจ cristianoยป dice s. Agostino). A questa realtร deve corrispon-dere il nostro comportamento: vivere la comunione con Cristo e fra noi, nellโamore. Odiarsi, o anche solo ignorarsi a vicenda, sarebbe negare il dono che Gesรน ci ha fatto, di unirci a sรฉ e tra noi.
Come amare? ยซNon amiamo a parole nรฉ con la lingua, ma con i fatti e nella veritร ยป. Il ยซfruttoยป che deve portare il cristiano non รจ di belle parole: ยซSe un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: โAndatevene in pace, riscaldatevi e saziateviโ, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?ยป (Gc 2,15-16).
Lโardente desiderio di Gesรน รจ espresso nelle parole con cui si conclude il brano del Vangelo: ยซIn questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoliยป. Ma, domandiamoci ancora, qual รจ questo frutto? Chi sono i suoi discepoli? Lโaveva detto poco prima: ยซDa questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altriยป (Gv 13,35). Se la Chiesa devโessere, secondo il Concilio, ยซcome un sacramento o segno e strumento dellโintima unione con Dio e dellโunitร di tutto il genere umanoยป (Lumen Gentium, 1), in un mondo dilaniato dallโodio, minato nelle sue parti vitali dalla violenza eversiva, รจ necessario prima di tutto, che i credenti in Cristo si amino, col cuore e con i fatti, come fratelli.
Una Chiesa che opera
Ascoltiamo s. Agostino: ยซLe sue parole rimangono in noi, quando facciamo ciรฒ che ci ha comandato e amiamo ciรฒ che ha promesso; quando invece le sue opere rimangono nella memoria ma non si ritrovano nella vita, il tralcio non รจ piรน considerato parte della vite, perchรฉ non attinge la vita dalla radiceยป. Abbiamo visto Barnaba e soprattutto Paolo allโopera, predicando con coraggio, parlando apertamente nel nome del Signore. Questa รจ anzitutto lโopera a cui รจ chiamata la Chiesa. Chi crede nel Signore risorto e attinge da que-sta fede una sicurezza piena e felice, ยซche altro desideraยป, domandava Paolo VI nel giorno di Pasqua ai pellegrini che gremivano Piazza S. Pietro, ยซse non di comunicarla a chi oggi non la condivide, per averli soci della nostra fede e della nostra beatitudine?ยป.
Cโรจ da arrossire se confrontiamo lโatteggiamento passivo e indifferente di troppi cattolici con il proselitismo accanito dei Testimoni di Geova o dei partiti che attingono ciรฒ che hanno di valido nelle loro ideologie da quel Vangelo che noi dovremmo proclamare con la parola e soprattutto con i fatti. Perchรฉ ยซoperareยป, per la Chiesa, per il cristiano, vuol dire non solo ยซevangelizzareยป nel senso ristretto del termine, con la parola, ma renderci disponibili per il servizio dei fratelli in tutto ciรฒ che serve a promuovere lโuomo, tutto lโuomo: intelligenza, cuore, salute, benessere, responsabilitร sociale, e tutti gli uomini, vicini e lontani.
ยซDio รจ piรน grande del nostro cuoreยป: noi dobbiamo dilatare sempre piรน il cuore per aprirlo senza limiti a Dio e ai fratelli. Ma non รจ questo un programma irrealizzabile? Certo, se lo paragoniamo con le nostre sole forze, se non contiamo su Gesรน presente in noi: ยซSenza di me non potete fare nullaยป. Nรฉ poco nรฉ molto, insiste s. Agostino, ma nulla. Ma Paolo assicura: ยซTutto posso in Colui che mi dร la forzaยป (Fil 4,13 ).
Dunque, rimanere in lui. ยซRimanete in me e io in voiยป. Non perchรฉ, osserva s. Agostino, noi possiamo dare qualcosa a lui, ma perchรฉ da lui riceviamo la linfa che fa vivere. Dunque, pregare! ยซSe rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarร datoยป; ยซAbbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da luiยป.
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Aโ โ a cura di M. Gobbin โ LDC
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V DOMENICA DI PASQUA โ ANNO B
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- Colore liturgico: Bianco
- At 9, 26-31; Sal.21; 1 Gv 3, 18-24; Gv 15, 1-8
Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni
1ยซIo sono la vite vera e il Padre mio รจ lโagricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto. 3Voi siete giร puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarร fatto. 8In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Aprile โ 05 Maggio 2018
- Tempo di Pasqua V
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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