Commento al Vangelo di domenica 28 Gennaio 2018 – Enzo Bianchi

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La giornata di Cafarnao

Dopo il racconto della vocazione dei primi quattro discepoli (cf. Mc 1,16-20), Marco sottolinea che Gesรน non รจ piรน solo. Ormai cโ€™รจ una piccola comunitร  alla sequela di questo rabbi venuto in Galilea dalle rive del Mar Morto in seguito allโ€™arresto del suo maestro e profeta Giovanni il Battista, e questa comunitร  crescerร  e accompagnerร  Gesรน, coinvolta nella sua vita fino alla fine.

Lโ€™evangelista ci presenta dunque una giornata-tipo vissuta da Gesรน e dai suoi discepoli: la โ€œgiornata di Cafarnaoโ€ (cf. Mc 1,21-34), una piccola cittร  situata a nord del mare di Galilea, centro commerciale, luogo di passaggio tra Palestina, Libano e Assiria, cittร  con gente composita, scelta da Gesรน come โ€œresidenzaโ€, come luogo in cui egli e la sua comunitร  avevano una casa (cf. Mc 1,29.35, ecc.), una dimora dove sostavano di tanto in tanto, nelle pause dei loro itinerari in Galilea e in Giudea. Comโ€™era vissuta da Gesรน una giornata? Egli predicava e insegnava, incontrava delle persone liberandole dal male e curandole, pregava. Vi erano poi certamente un tempo e uno spazio per mangiare con i suoi, per stare con la sua comunitร  e per insegnare a essa come occorreva vivere per accogliere il regno di Dio veniente.ย 

Enzo Bianchi

Ecco come il vangelo ci narra questa giornata di Gesรน. รˆ un sabato, il giorno del Signore, in cui lโ€™ebreo vive il comandamento di santificare il settimo giorno (cf. Es 20,8-11; Dt 5,12-15) e va alla sinagoga per il culto. Anche Gesรน e i suoi discepoli si recano alla sinagoga di Cafarnao dove, dopo la lettura di un brano della Torah di Mosรจ (parashah) e di una pericope dei Profeti (haftarah), un uomo adulto poteva prendere la parola e commentare quanto era stato proclamato. Gesรน รจ un semplice credente del popolo di Israele, รจ un laico, non un sacerdote, ed esercita questo diritto. Va allโ€™ambone e fa unโ€™omelia, di cui perรฒ Marco non ci dice il contenuto, a differenza di quanto fa Luca riguardo allโ€™omelia tenuta da Gesรน nella sinagoga di Nazaret (cf. Lc 4,16-21).

Ed ecco, โ€œerano colpiti dal suo insegnamentoโ€, attesta lโ€™evangelista: senza manifestare il contenuto preciso della sua predicazione, mette perรฒ in risalto che gli ascoltatori erano presi da stupore (exeplรฉssonto) allโ€™ascoltarlo. Certamente in quellโ€™insegnamento vi era lโ€™annuncio del regno di Dio veniente, vi era la chiamata alla conversione (cf. Mc 1,15), ma il lettore รจ qui soprattutto invitato a cogliere lโ€™โ€œautorevolezzaโ€ (exousรญa) di Gesรน, ben diversa rispetto a quella degli scribi, degli esperti delle sante Scritture. Non che questi non avessero autorevolezza, perchรฉ tra loro vi erano dei maestri che sapevano destare discepoli e toccare il cuore degli ascoltatori. Ma lโ€™autoritร  dello scriba, abitualmente, era quella di un maestro che aveva ricevuto lโ€™insegnamento da un altro maestro prima di lui, in una tradizione, in una trasmissione che risaliva a Mosรจ.ย 

Gesรน invece ha unโ€™autorevolezza simile a quella di Mosรจ, che gli viene dallโ€™essere stato reso profeta da Dio e da lui inviato. Non si dimentichi che Marco ha appena presentato Gesรน come colui sul quale si sono aperti i cieli e sono scesi lo Spirito di Dio e la sua Parola che lo ha definito Figlio amato, abilitandolo cosรฌ al ministero profetico (cf. Mc 1,10-11). Anche Giovanni il Battista, nel presentare il Veniente come โ€œil piรน forteโ€ (Mc 1,7), aveva indicato Gesรน come uomo colmato dalla potenza dello Spirito santo.

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Gesรน mostra dunque di avere unโ€™autorevolezza inedita, rara. La sua non รจ una parola come quella dei professionisti religiosi, dei molti scribi incaricati di studiare e spiegare le Scritture. Che cosa cโ€™รจ di diverso nel suo predicare? Possiamo almeno dire che in lui vi รจ una parola che viene dalle sue profonditร , una parola che sembra nascere da un silenzio vissuto, una parola detta con convinzione e passione, una parola detta da uno che non solo crede a quello che dice, ma lo vive. รˆ soprattutto la coerenza vissuta da Gesรน tra pensare, dire e vivere a conferirgli questa autorevolezza che si impone ed รจ performativa. Attenzione: Gesรน non รจ uno che seduce con la sua parola elegante, erudita, letterariamente cesellata, ricca di citazioni culturali; non appartiene alla schiera dei predicatori che impressionano soltanto e seducono tutti senza mai convertire nessuno. Egli invece sa penetrare al cuore di ciascuno dei suoi ascoltatori, i quali sono spinti a pensare che il suo รจ โ€œun insegnamento nuovoโ€, sapienziale e profetico insieme, una parola che viene da Dio, che scuote, โ€œferisceโ€, convince.

Lo sappiamo bene: tutti noi desideriamo un tale predicatore nelle nostre liturgie domenicali, ma a volte rimaniamo delusi. Dโ€™altronde chi predica nelle nostre assemblee non รจ il Figlio di Dio fattosi uomo, a volte รจ stanco e anche frustrato nella propria missione, a volte รจ talmente costretto a ripetere riti e parole, che gli vengono a mancare la convinzione e la passione. Eppure io credo che, anche in questa situazione di povertร  di alcune assemblee liturgiche, se uno ha il cuore aperto e desideroso di ascoltare la parola di Dio, qualche suo frammento lo raggiunge sempreโ€ฆ Dicevano giร  i rabbini: se la Legge di Dio รจ stata donata tra tuoni, rumori, suoni, eppure รจ stata accolta dai credenti, anche la predicazione, che a volte รจ solo rumore, puรฒ trasmettere la parola di Dio a chi di questa parola ha fame.

Lโ€™autorevolezza di Gesรน si mostra subito dopo in un atto di liberazione. Nella sinagoga cโ€™รจ un uomo tormentato da uno spirito impuro, un uomo in cui il demonio รจ allโ€™opera. Non soffermiamo la nostra attenzione sulla violenza e sul frastuono con cui questโ€™uomo si esprime, secondo la descrizione tipica dello stile orientale, immaginifico. Andiamo alla sostanza: cโ€™รจ un uomo in cui il demonio opera in modo particolare, in cui la forza che si oppone a quella di Dio ha preso un grande spazio; in questa persona cโ€™รจ uno spirito impuro che si oppone allo Spirito santo di Dio che abita in Gesรน. La presenza di Gesรน nella sinagoga รจ una minaccia per questa forza demoniaca, ed ecco allora che la veritร  viene gridata: โ€œChe cโ€™รจ tra noi e te, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio!โ€.ย 

Significativamente questo spirito impuro parla di sรฉ al plurale, presentandosi come una schiera di forze malefiche, demoniache; come una potenza che, messa alle strette, reagisce urlando con violenza, eppure proclamando una formula cristologica vera: โ€œTu sei il Santo di Dioโ€ (cf. Gv 6,68-69). Ciรฒ perรฒ รจ finalizzato a generare scandalo e incredulitร , perchรฉ questa forza plurale non vuole avere nulla a che fare con Gesรน. Egli perรฒ intima a quella potenza: โ€œTaci!โ€, gli impedisce di fare una proclamazione senza adesione, senza sequela; quindi libera lโ€™uomo da quella presenza devastante e mortifera. Il segno della liberazione avvenuta รจ un grande urlo: โ€œlo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscรฌ da luiโ€.

Si noti lโ€™imposizione del silenzio da parte di Gesรน: il grido dellโ€™indemoniato รจ formalmente una confessione di fede, lโ€™identitร  di Gesรน non puรฒ essere proclamata troppo facilmente, come se fosse una formula dottrinale o, peggio ancora, magica. รˆ diabolico confessare la retta fede senza porsi alla sequela di Gesรน! Lungo tutto il vangelo secondo Marco รจ testimoniata questa preoccupazione di Gesรน circa la manifestazione della propria identitร : non lo si deve divinizzare troppo velocemente, non si deve farlo perchรฉ incantati dai prodigi da lui compiuti, nรฉ si deve farlo perchรฉ ci si entusiasma di lui. Lo si potrร  fare solo quando, avendo seguito Gesรน fino alla fine, lo si vedrร  appeso alla croce. Solo allora โ€“ attesta il vangelo โ€“ la confessione del lettore puรฒ essere vera, fatta in veritร  e con conoscenza profonda, insieme al centurione che, vedendo Gesรน appeso al legno, proclama: โ€œDavvero questโ€™uomo era Figlio di Dio!โ€ (Mc 15,39). Il miglior commento รจ una parola di un monaco del XII secolo, Guigo I il Certosino: โ€œNuda e appesa alla croce deve essere adorata la veritร โ€.

Ed ecco che Marco, creando unโ€™inclusione con lโ€™inizio del racconto (โ€œ erano colpiti dal suo insegnamentoโ€), annota: โ€œTutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: โ€˜Che รจ mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorevolezza. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!โ€™โ€. Le persone presenti nella sinagoga di Cafarnao si interrogano piene di timore: hanno ascoltato e hanno visto che anche le potenze del male sono vinte da Gesรน grazie alla sua parola nuova, efficace. Il regno di Dio si รจ veramente avvicinato, e Gesรน รจ sempre piรน riconosciuto come una presenza attraverso la quale Dio stesso parla e agisce in tutta la Galilea, la terra destinataria della sua predicazione.

p. Enzo Bianchi – Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica

Fonte: Monastero di bose

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della IV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 28 Gennaio 2018 anche qui.

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Mc 1, 21-28
Dal Vangelo secondo Marco
21Giunsero a Cafร rnao e subito Gesรน, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autoritร , e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciรฒ a gridare, 24dicendo: ยซChe vuoi da noi, Gesรน Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!ยป. 25E Gesรน gli ordinรฒ severamente: ยซTaci! Esci da lui!ยป. 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscรฌ da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: ยซChe รจ mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autoritร . Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!ยป. 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 28 Gennaio – 03 Febbraio 2018
  • Tempo Ordinario IV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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