Domatori o cercatori?
Ogni volta che crediamo di avere il diritto di avere nemici, perché abbiamo noi la verità in tasca, siamo pur certi di essere lontani dalla Verità evangelica che Gesù sta provando ad insegnarci; ogni volta che vogliamo tagliare fuori qualcuno, è perché non vogliamo tagliare in noi la parte che ci scandalizza, che non vogliamo riconoscere, che ci impedisce di essere autentici, trasparenti.
[ads2]Domenica non sarà proclamato il Vangelo dei mutilati, ma dei cercatori di Verità, di chi non teme di scoprire ciò che lo abita in profondità, la propria parte malata che se non riconosciuta e “ tagliata” rischia di contagiare tutto il resto, ma che esiste e che solo Cristo ha il potere di redimere.
Gesù non cerca proseliti, non ha mai chiesto numeri, folle, share da alzare, applausi in pubblico, non ha mai chiesto ai suoi di fare la lista dei buoni e dei cattivi, come quando andavamo a scuola in assenza del maestro, ma ha solo donato Valore, qualità indistruttibile alla vita, e chi ha acquisito quel valore, quella energia vitale, non è indispensabile che gli corra dietro, non è indispensabile che faccia parte del gruppo, delle nostre assemblee, delle nostre riunioni, è portatore di bene, capace di allontanare il male, i demóni come dice Marco.
La comunità invece è ancora ferma nella preoccupazione ossessiva di cercare, di definire amici e nemici, chi evitiamo, chi accogliamo, contro chi protestiamo o a favore di chi votiamo, chi ci segue e riempie le piazze, chi invece vive nel silenzio e nel nascondimento il coraggio di portare avanti il Valore che ha ricevuto.
Chi non riconosce lo scandalo che lo abita, l’ostacolo, il blocco, la paura, ciò che gli impedisce di vivere la sequela al Vangelo, la coerenza con una vita rivolta al dono, al bene, al bello, all’incontro, rischia di essere di intralcio, di ostacolo, di ostruzione al cammino dell’altro, di chi gli sta accanto, rischia di essere un “peso morto” in comunità, in famiglia, a lavoro, nella scuola, uno skandalon, qualcosa che fa inciampare, affermare il cammino, che diventa impedimento.
Troppo comodo puntare il dito fuori, stare a lamentarsi e dire “ e sì ma lui, lei…ect”, troppo comodo avere sempre la lista nera delle persone che per un motivo o un altro abbiamo scelto di evitare, troppo comodo educare i nostri figli solo a stare attenti contro chi schierarsi, troppo comodo e poco umanamente evangelico stare sulla soglia della propria vita e spiare quella degli altri dal chiavistello.
La Parola evangelica che ci viene donata domenica, proprio perché proclamata durante la Liturgia ha il potere e l’energia di compiersi e attualizzarsi nella nostra vita, di diventare quel Corpo e quel Sangue di cui ci cibiamo, è non perdere tempo a cercare nemici, ma trova ciò che in te è “scandalo/ostacolo” per redimerlo in Cristo e iniziare ad essere cercatore della Verità e non vivere da mutilato.
Buona domenica a tutti!
Sr. Myriam del Monastero Benedettino di Sant’Anna – Bastia Umbra
XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
- Colore liturgico: verde
- Gn 2, 18-24; Sal.127; Eb 2, 9-11; Mc 10, 2-16
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 – 10 ottobre 2015
- Tempo Ordinario XXVII, Colore verde
- Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net