Commento al Vangelo di domenica 27 Ottobre 2019 per bambini/ragazzi – Sr. Mariangela Tassielli

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  • Farisei e pubblicani: sotto a chi tocca!

Rientriamo in noi stessi e proviamo a fare le prove di accesso a Dio: come arriviamo alla sua presenza? Con quali atteggiamenti? Quali sentimenti? Facciamolo con serietà e con la dovuta calma.

Ma no! Non si tratta di dire a noi stessi se siamo più farisei o più pubblicani… tanto come minimo riusciremo ad accusarci di qualcosa e provocarci un ennesimo senso di colpa. Invece qui si tratta di fare il contrario. Il Vangelo è un dono prezioso donatoci per renderci liberi… liberi per amare.

Quindi, dopo aver detto ognuno a se stesso con quali sentimenti ci presentiamo a Dio, proviamo a fermarci per fare memoria della presenza di Dio. Proviamo a richiamare alla memoria sia ricordi personali sia racconti di fede ascoltati da altri sia brani della Sacra Scrittura: Dio nella storia della salvezza è sempre intervenuto in situazioni umanamente disastrate per risollevarne le sorti. Dio ha trasformato peccatori incalliti in strumenti di bene.

Dio ha fatto sì che la vita di povera gente diventasse un canale per diffondere ovunque il bene. Non ha mai scelto quello che chiunque tra noi avrebbe scelto. Non ha preferito i potenti, non ha salvato attraverso i forti. Dio è quel padre che solleva a porta a sé. È lui il centro attorno a cui tutto ruota. È lui la forza che muove la storia. È il suo amore a consentirci di avvicinarci a lui in piedi, a testa alta, da figli. È il suo amore ad aver sciolto le catene di qualsiasi forma di schiavitù.

Quindi qui non si tratta di meritare o meno. Non si tratta di perdere o guadagnare. C’è solo un dono da prendere o da ignorare: il suo amore. E allora, guarda in te stesso e se c’è anche una sola piccolissima cosa che ti sta tenendo lontano da Dio, dilla a voce alta e fagli una pernacchia, poi alza la testa e il cuore: Dio non aspetta altro!

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Al centro di tutto: Dio

Signore Gesù, tutto ruota attorno a noi:
il nostro piccolo mondo è pieno
di cose e di persone a nostra misura,
accolte o cercate in funzione della nostra serenità.
Anche la nostra preghiera è piena di noi
e povera di te, Signore.
Piena delle nostre richieste e povera delle tue parole.

Liberaci da noi stessi e dalle nostre certezze.
Insegnaci a metterti al centro,
a contare sul tuo amore,
a vantarci solo e sempre
della tua infinita tenerezza e misericordia.
Amen.

Altre immagini di Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com

Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

La preghiera del povero attraversa le nubi

Dal libro del Siràcide
Sir 35,15b-17.20-22a

 
Il Signore è giudice
e per lui non c’è preferenza di persone.
 
Non è parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dell’oppresso.
Non trascura la supplica dell’orfano,
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre è accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
 
La preghiera del povero attraversa le nubi
né si quieta finché non sia arrivata;
non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
 
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
 
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.

Seconda Lettura

Mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 4,6-8.16-18

 
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
 
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
 
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14

 
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
 
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
 
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
 
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
 
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore