Commento al Vangelo di domenica 27 Ottobre 2019 โ€“ Congregazione per il Clero โ€“ p. Gaetano Piccolo S.I.

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XXX Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno C

Un gioco di specchi

Ci sono persone che spendono la loro vita a svalutare gli altri. Per andare avanti hanno bisogno di denigrare, nellโ€™illusione che, abbassando lโ€™altro, loro stessi si troveranno piรน in alto. In realtร , gli altri ci fanno sempre da specchio e il modo in cui entriamo in relazione svela quello che invece vorremmo nascondere. La vita รจ decisamente un gioco di specchi. Lโ€™evangelista Luca lo sa bene. Nel suo Vangelo infatti propone continuamente dei doppi, persone opposte che, stando lโ€™una davanti allโ€™altra, si svelano reciprocamente: Marta e Maria, Simone e la peccatrice, il Fariseo e il Pubblicano.

Il Fariseo, lโ€™uomo che deve mostrare sempre una facciata di perfezione e di correttezza, ha paura di essere un peccatore come il Pubblicano. Il Pubblicano, da parte sua, รจ talmente peccatore che non ha la possibilitร  di nascondersi. Per allontanare da sรฉ lo spettro del fallimento e dellโ€™errore, il Fariseo accentua i suoi comportamenti irreprensibili, fino al punto perรฒ da non vedere piรน nientโ€™altro che se stesso.

La sfiducia negli altri

Il Fariseo รจ lโ€™uomo ossessionato dal proprio io. รˆ talmente impegnato a costruire la propria immagine che distrugge ogni possibilitร  di relazione. Finisce pian piano con il restare solo, perchรฉ nessuno รจ adeguato a stare alla sua presenza, nemmeno Dio! Nella sua preghiera, il Fariseo si mette al posto di Dio, attribuisce a se stesso il nome che รจ solo di Dio: โ€œIo sonoโ€.

Per convincersi della sua perfezione, il Fariseo che รจ dentro di noi deve abbassare gli altri. Un onesto confronto distruggerebbe la sua sicurezza di essere il migliore. Per evitare tale paragone, il Fariseo parte sempre da un presupposto negativo sugli altri: tutti gli altri devono essere considerati cattivi e inaffidabili, perchรฉ questo รจ il solo modo per garantire la sua unicitร .

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E infatti dice di digiunare due volte alla settimana, sebbene la legge prescrivesse di digiunare una sola volta allโ€™anno, nel giorno dellโ€™espiazione (Lv 16,29). Ma il Fariseo digiuna anche per quelli che, secondo lui, non lo fanno. Allo stesso modo dice di pagare la decima su tutto, ma la legge prevedeva la decima solo su quello che viene venduto (Dt 12,17). Il Fariseo paga infatti la decima anche su quello che compra, nellโ€™eventualitร  che chi gli ha venduto la merce non lโ€™abbia fatto come avrebbe dovuto.

Nel suo delirio di perfezione, il Fariseo va a coprire tutti i possibili spazi vuoti lasciati dallโ€™imperfezione che egli attribuisce agli altri. Una vita ossessionata dallโ€™immagine della propria perfezione non puรฒ certo essere una vita riconciliata.

Riconoscere il proprio limite

Al contrario, il Pubblicano vede la sua vita cosรฌ comโ€™รจ. Il suo peccato รจ evidente, non saprebbe dove nasconderlo: le sue mani sono sporche dei soldi delle tasse, raccolte per di piรน in nome degli stranieri che opprimono il suo popolo, e sicuramente approfittando e rubando. Il Pubblicano si lascia vedere anche da Dio cosรฌ comโ€™รจ. Riconosce i suoi limiti, li accoglie, sa chiedere aiuto.

Chi riconosce il suo limite permette alle relazioni di vivere: il Pubblicano si ferma a distanza, cioรจ riconosce di stare alla presenza di un altro. Nel suo linguaggio lโ€™Io lascia il posto al Tu. Riconoscere il proprio peccato, ci mette giร  in relazione con Dio. Per questo motivo, la vita del Pubblicano รจ una vita riconciliata.

Il modo in cui entriamo o meno in relazione con gli altri ci rivela, racconta molto di noi, al di lร  di quello che diciamo con le parole. La nostra vita parla. Gli altri ci fanno inevitabilmente da specchio e non ci servirร  a nulla provare a distruggerli solo per non sentirci dire che non siamo i migliori.

Leggersi dentro

  • Sei disposto a riconoscere i tuoi limiti o tendi a nasconderli?
  • Quanto sei ossessionato dalla tua immagine?
  • Celebri periodicamente il Sacramento del Perdono?

don gaetano piccoloP. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesรน (Societas Iesu) โ€“ Fonte

Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

La preghiera del povero attraversa le nubi

Dal libro del Sirร cide
Sir 35,15b-17.20-22a

 
Il Signore รจ giudice
e per lui non cโ€™รจ preferenza di persone.
 
Non รจ parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dellโ€™oppresso.
Non trascura la supplica dellโ€™orfano,
nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
 
La preghiera del povero attraversa le nubi
nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata;
non desiste finchรฉ lโ€™Altissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโ€™equitร .

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirรฒ il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
 
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
 
Il Signore รจ vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarร  condannato chi in lui si rifugia. R.

Seconda Lettura

Mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 4,6-8.16-18

 
Figlio mio, io sto giร  per essere versato in offerta ed รจ giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerร  in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
 
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore perรฒ mi รจ stato vicino e mi ha dato forza, perchรฉ io potessi portare a compimento lโ€™annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e cosรฌ fui liberato dalla bocca del leone.
 
Il Signore mi libererร  da ogni male e mi porterร  in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Il pubblicano tornรฒ a casa giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14

 
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโ€™intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
 
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโ€™altro pubblicano.
 
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โ€œO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ€.
 
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โ€œO Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€.
 
Io vi dico: questi, a differenza dellโ€™altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, chi invece si umilia sarร  esaltatoยป.

Parola del Signore

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