Commento al Vangelo di domenica 27 Ottobre 2019 โ€“ Clarisse Borgo Valsugana

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Il commento al Vangelo di domenica 27 Ottobre 2019 รจ curato dalle sorelle Clarisse di Borgo Valsugana, Trento.

Chi si umilia sarร  esaltato

Le letture di questa domenica ci insegnano il modo con cui Dio guarda ai suoi figli. La sua tenerezza, riversata su ciascuno, muove le creature che gli appartengono a riconoscerlo come colui che accoglie senza fare parzialitร . Dio non fa parzialitร , ma usa, questo sรฌ, uno sguardo preferenziale verso i piรน poveri, verso gli afflitti, verso coloro che sono gravati dal peccato e che lo confessano con fiducia, aprendosi al perdono. Quanti si riconoscono deboli e peccatori, sono chiamati dalla parola di Dio a gioire nel Signore, a essere partecipi della sua salvezza e della sua liberazione. Cristo Gesรน รจ venuto per salvare e liberare non per condannare e la sua pasqua di morte e risurrezione รจ il compimento della volontร  amorosa di Dio Padre. Sapervi attingere con fiducia edifica la nostra esistenza. Per sperimentare efficacemente i doni di Dio nella nostra vita siamo chiamati a una relazione piena, sincera, umile con lui. La conversione รจ frutto di fede in Dio che sempre opera nei nostri cuori.

Prima lettura

Il Signore ascolta la preghiera

Presso il Signore non cโ€™รจ preferenza di persone, ma il suo cuore di padre ha una speciale tenerezza per i deboli che si rivolgono a lui. Il povero, lโ€™orfano e la vedova, provati dalla povertร  morale e materiale, muovono il Signore e Padre a disporre della sua provvidenza in loro favore. La loro preghiera รจ ascoltata: anzi, essa stessa non desiste, finchรฉ lโ€™Altissimo non sia intervenuto. La preghiera รจ unโ€™arma efficace perchรฉ parte da un cuore consapevole della propria debolezza, che riconosce lโ€™onnipotenza di Dio e in essa confida. Il povero in tutta umiltร  si affida al Signore ritrovandosi ricco di lui e affrancato dallโ€™oppressione.

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Seconda lettura  

Il Signore mi รจ stato vicino

Nella lettera che san Paolo rivolge a Filemone, ritroviamo le sue ragioni di vita, il suo affidamento al Signore e la sua speranza definitiva. Egli รจ immagine del povero che pone la sua fiducia nel regno dei cieli. La sua missione si รจ compiuta: egli sa di aver combattuto la buona battaglia, di aver ormai terminato la corsa, di aver sempre conservato la fede. Portato dinanzi al tribunale, come il Signore Gesรน, anche Paolo sperimenta lโ€™abbandono dei fratelli, la solitudine e lโ€™amarezza. Ma sperimenta anche la stessa capacitร  di perdono del suo Signore e maestro. Cosรฌ รจ per noi quando con piena fiducia ci affidiamo a lui, permettendo alla vita e agli eventi di farci testimoni di fede e di perdono. Il nostro Signore ci dร  forza per essere testimoni del suo Vangelo, ci libera dal male e ci offre la sua salvezza.

Vangelo  

Due uomini salirono al tempio a pregare

Il vertice delle letture di questa domenica รจ toccato dal Vangelo ed รจ additato nellโ€™umiltร  del cuore. La povertร  e la debolezza, proprie della nostra vita creaturale (prima lettura), lโ€™adesione vitale alla povertร  del Signore Gesรน (seconda lettura) conducono il nostro cuore a umiliarsi. Ossia ci fanno riconoscere per quello che siamo davanti a Dio. Gesรน ci aiuta a fare un percorso di umiltร  attraverso la parabola del fariseo e del pubblicano. Il fariseo, sazio della sua giustizia, si reca al tempio a pregare. La sua posizione in piedi รจ quella di una persona colma di autostima e la forma della sua preghiera รจ quella del ringraziamento. Ma dentro le sue parole si rivela la sua meschinitร . Egli infatti non ringrazia Dio per i suoi benefici, ma perchรฉ egli non รจ come gli altri uomini. Emerge una lode di se stesso, certamente fattaโ€ฆ con tutte le piรน buone motivazioni, ma che, alla fine, dice solo una cosa: egli non ha bisogno di nessuno, nรฉ di Dio nรฉ degli altri, perchรฉ tutto sommato lui รจ migliore e basta a se stesso.

Il pubblicano conosce la povertร  piรน umiliante, quella del peccato. Egli si ferma a distanza e riconosce la sua intima lontananza da Dio. Si batte il petto con un gesto che accompagna le sue parole di contrizione e pentimento: ยซDio, abbi pietร  di me peccatoreยป. Riconosce la sua miseria e, cosรฌ facendo, attira la misericordia di Dio che sempre vuol perdonare e liberare. Il Signore Gesรน, al termine di questa significativa parabola, descrive la sorte che i due personaggi hanno scelto e provocato. Il pubblicano che si รจ umiliato torna a casa giustificato: e in questo รจ la sua esaltazione perchรฉ ha riconosciuto Dio capace di perdonare. Il fariseo invece, che non รจ disponibile ad accogliere la misericordia, umilia se stesso, perchรฉ la creatura umana non si giustifica da sรฉ.

Messale festivo 2019 delle Edizioni Messaggero Padova
Il Messale delle domeniche e feste 2019 รจ pensato per aiutare a partecipare attivamente alla liturgia, servendosi anche delle accurate introduzioni alle singole feste. Contiene tutti i testi liturgici del Messale e del Lezionario delle domeniche e feste, dal primo gennaio fino allโ€™ultima domenica di dicembre 2019, con un ampio approfondimento liturgico-pastorale per chi vuole preparare o continuare a casa la riflessione sulla Parola.
Introduzioni alle celebrazioni, presentazioni e commenti alle letture del Vangelo sono curate delle suore clarisse del Monastero San Damiano di Borgo Valsugana (TN) * preghiere dei fedeli a cura della Comunitร  di Bose

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Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

La preghiera del povero attraversa le nubi

Dal libro del Sirร cide
Sir 35,15b-17.20-22a

 
Il Signore รจ giudice
e per lui non cโ€™รจ preferenza di persone.
 
Non รจ parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dellโ€™oppresso.
Non trascura la supplica dellโ€™orfano,
nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
 
La preghiera del povero attraversa le nubi
nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata;
non desiste finchรฉ lโ€™Altissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโ€™equitร .

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirรฒ il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
 
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
 
Il Signore รจ vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarร  condannato chi in lui si rifugia. R.

Seconda Lettura

Mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 4,6-8.16-18

 
Figlio mio, io sto giร  per essere versato in offerta ed รจ giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerร  in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
 
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore perรฒ mi รจ stato vicino e mi ha dato forza, perchรฉ io potessi portare a compimento lโ€™annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e cosรฌ fui liberato dalla bocca del leone.
 
Il Signore mi libererร  da ogni male e mi porterร  in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Il pubblicano tornรฒ a casa giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14

 
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโ€™intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
 
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโ€™altro pubblicano.
 
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โ€œO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ€.
 
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โ€œO Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€.
 
Io vi dico: questi, a differenza dellโ€™altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, chi invece si umilia sarร  esaltatoยป.

Parola del Signore

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