Padre Alberto Maggi commenta il Vangelo di domenica prossima, 27 ottobre 2019 โ XXX domenica del Tempo Ordinario.
IL PUBBLICANO TORNOโ A CASA GIUSTIFICATO, A DIFFERENZA DEL FARISEO
Gesรน, nel suo insegnamento ha presentato Dio come un Padre il cui amore non รจ attratto dai meriti delle persone, ma dai loro bisogni. ร quanto esprime lโevangelista Luca nel capitolo 18, versetti 9-14. Leggiamo.
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola. E la parabola ha un indirizzo ben preciso, per alcuni che avevano lโintima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri. Quindi Gesรน rivolge questo messaggio a coloro che si sentono giusti. Giusti significa โ da un punto di vista religioso โ coloro che si ritengono completamente a posto con Dio in base alla loro pratica religiosa, in base alla loro situazione, e per questo motivo disprezzano gli altri. ร tipico delle persone religiose.
Quanto uno si sente tanto a posto con Dio, si permette poi di giudicare, condannare e poi disprezzare gli altri. Ed รจ a questo tipo di persone, quindi le persone molto pie, molto religiose, che Gesรน rivolge questa parabola.
โDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโaltro pubblicano.โ Gesรน presenta gli opposti della societร religiosa e civile dellโepoca. Il termine fariseo significa separato. Chi erano i farisei? Erano laici che si impegnavano ad osservare nella vita quotidiana tutti i precetti, le leggi e le osservanze prescritte nella legge.
- Pubblicitร -
Ne avevano estrapolate addirittura ben 613. Erano attenti a non mangiare nulla di impuro, erano scrupolosi osservanti del riposo del sabato. Erano i santi per eccellenza. Quindi il fariseo รจ la persona che si ritiene โ ed รจ ritenuta โ la piรน vicina a Dio.
Allโopposto il pubblicano. Pubblicano viene da publicum, la cosa pubblica. Erano gli esattori del dazio; erano considerati ladri di professione, al servizio spesso dei dominatori pagani, erano considerati i trasgressori di tutti i comandamenti e avevano come un marchio di impuritร per il quale per loro non cโera speranza alcuna di salvezza.
Anche se un domani un pubblicano si fosse convertito, lui non avrebbe piรน potuto cambiare mestiere e poi per lui non cโera nessuna speranza di salvezza.
Quindi Gesรน presenta i due opposti. Il piรน vicino a Dio, e non il piรน lontano, ma addirittura lโescluso da Dio.
โIl fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉโฆโ Letteralmente lโevangelista scrive โpregava verso se stessoโ. La preghiera del fariseo non รจ rivolta a Dio, ma lui ha fatto di se stesso il proprio Dio, il proprio idolo. La sua รจ un inutile sbrodolamento delle inutili virtรน che Gesรน non richiede, che Dio non richiede. Ed ecco la sua preghiera: โO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uominiโ. Ecco la preghiera di questa persona che si ritiene giusta, che si ritiene un modello di santitร , porta subito al giudizio e al disprezzo degli altri uomini. โLadri, ingiusti, adรนlteri, e (qui cโรจ proprio una punta di disprezzo) neppure come questo pubblicano.โ
Cosโรจ che lo fa sentire tanto a posto con Dio, cosโรจ che lo fa ritenere tanto santo, tanto giusto? Quello che Dio non richiede. Le cose inutili. Infatti ora vedremo che questo fariseo elenca tutte azioni superflue, inutili e per questo nocive.
โDigiuno due volte alla settimana โฆโ Il digiuno era comandato una volta allโanno, il giorno del perdono, ma le persone pie, come i farisei, digiunavano due volte la settimana, il lunedรฌ e il giovedรฌ, in ricordo della salita di Mosรจ sul monte Sinai e poi della sua discesa. Erano i giorni di digiuno.
โE pago le decime di tutto quello che possiedoโ. La decima era una tassa che si pagava su certe derrate alimentari ma non su tutto. Lui, per scrupolo, offre tutto e paga tutto quanto. Notiamo che non elenca nessun atteggiamento benevolo e favorevole ai bisogni degli altri, tutto rivolto a se stesso e a Dio. Cโรจ un fariseo che dice che come lui nessuno osservava la legge e che quando si รจ poi pentito โ รจ San Paolo di Tarso โ dirร che โTutte queste prescrizioni hanno una parvenza di sapienza con la loro falsa religiositร , e umiltร e mortificazione del corpo, ma il realtร non hanno alcun valore se non quello di soddisfare lโegoismo, la carneโ. San Paolo, che pure aveva sperimentato questo, dice che non servono a niente. Tutte queste devozioni, tutte queste pratiche religiose, non solo sono inutili, ma sono nocive perchรฉ non fanno altro che soddisfare il proprio io.
Nella lettera ai Filippesi San Paolo arriverร a dire che quando ha conosciuto il messaggio di Gesรน tutte queste devozioni e pratiche che gli sembravano tanto importanti le ha considerate un escremento.
โIl pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cieloโ. Si sente in colpa, sa che รจ un escluso da Dio. โMa si batteva il petto dicendo: โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ, letteralmente โsii benevolo, mostrami la tua misericordiaโ. Il pubblicano mostra di avere fede. Lui sa che รจ in una situazione disperata, per lui non cโรจ perdono, per lui non cโรจ salvezza, ma nonostante questo โ e qui sembra di sentire lโeco del Salmo 23 dove il salmista dice โanche se vado in una valle oscura tu sei con meโ โ dice โmostrami la tua misericordiaโ.
โTu vedi Signore che vita faccio, non posso cambiare, questa รจ la mia situazione, tu la conosci. Ebbene, nonostante questo, mostrami il tuo amore e la tua misericordiaโ.
La conclusione di Gesรน รจ sconcertante. โIo vi dico: questi, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificatoโ. Allโinizio lโevangelista ha presentato quelle persone che si ritenevano โgiustiโ e ora parla di โgiustificatoโ cioรจ a posto con Dio, in sintonia con Dio. Ma che cosa ha fatto? Non si รจ pentito. Non ha detto che cambia il suo comportamento, non ha detto nulla di tutto questo, ma ha chiesto al Signore di mostrargli la sua misericordia.
E il Dio di Gesรน, il suo amore non lo dirige a chi lo merita, ma a chi ne ha bisogno.
โPerchรฉ chiunque si esalta (letteralmente si innalza) sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoโ. Quindi Gesรน rovescia i paradigmi della societร , quello che si riteneva piรน vicino a Dio per le sue pratiche religiose, per Gesรน รจ il piรน lontano, perchรฉ non fa nulla per gli altri. Quello che conta per Gesรน non รจ quello che si rivolge alla divinitร , ma gli atteggiamenti di bene, di benessere che si fanno nei confronti degli altri. E soprattutto, a conclusione, Gesรน ricorda che lโamore di Dio non รจ concesso come un premio per i propri meriti, ma come un regalo per i propri bisogni.
Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
La preghiera del povero attraversa le nubi
Dal libro del Sirร cide
Sir 35,15b-17.20-22a
Il Signore รจ giudice
e per lui non cโรจ preferenza di persone.
Non รจ parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dellโoppresso.
Non trascura la supplica dellโorfano,
nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
La preghiera del povero attraversa le nubi
nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata;
non desiste finchรฉ lโAltissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโequitร .
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirรฒ il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
Il Signore รจ vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarร condannato chi in lui si rifugia. R.
Seconda Lettura
Mi resta soltanto la corona di giustizia.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 4,6-8.16-18
Figlio mio, io sto giร per essere versato in offerta ed รจ giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerร in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore perรฒ mi รจ stato vicino e mi ha dato forza, perchรฉ io potessi portare a compimento lโannuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e cosรฌ fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererร da ogni male e mi porterร in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
Il pubblicano tornรฒ a casa giustificato, a differenza del fariseo.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโintima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโaltro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ.
Io vi dico: questi, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยป.
Parola del Signore