Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 27 novembre 2016, prima di Avvento.
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Ormai รจ tempo, dice San Paolo nella seconda lettura, ormai รจ tempo di svegliarci dal sonno perchรฉ la nostra salvezza รจ vicina. Noi cristiani abbiamo il dovere della speranza e il dovere di non lasciarla spegnere mai- Purtroppo la nostra societร e con lei noi stessi, permette il precipitare di tante cose.
Scompaiono i valori, scricchiolano le sicurezze, sprofondano le certezze, e, quel che รจ peggio, nessuno ha voglia di guardare al di lร dell’oggi. La diagnosi e le cause di questo fenomeno di incoscienza collettiva sono state formulate da Cristo.
I nostri cuori si sono appesantiti e in essi non c’รจ piรน alcuna speranza se non nelle cose che ci possono soddisfare ora e subito, soprattutto se non ci costano fatica. La liturgia di questo Avvento che iniziamo ci ricorda che c’รจ un Dio che mantiene la sua parola. Tra i tanti sconquassi che ci costringono ad incassare la testa tra le spalle e chiudere gli occhi, c’รจ qualcuno che ci invita a sollevare il capo e a scorgere l’aurora della salvezza e della liberazione ormai vicina. La domanda allora รจ: dove andremo a finire, ma da dove incominciamo.
Paradossalmente si incomincia dalla fine ed รจ significativo che la prima domenica dell’anno liturgico ci parli della fine del mondo per farci capire che siamo incamminati verso un principio. Nel deserto del mondo spunta un germoglio, il germoglio della speranza. E il Signore non ci presenta le certezze che oggi molti vorrebbero. Ci presenta germogli che aiutano a crescere e che noi siamo incaricati di far fiorire.
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E i germogli spuntano anche fra i deserti del mondo, affiorano perfino fra le rovine, si affacciano fra le crepe del terreno piรน ingrato. Lร , dove si sono spaccati i massi delle certezze piรน tradizionali, puรฒ essere nascosto un seme: รจ la speranza quella che dobbiamo coltivare, la speranza per non essere condannati a non sperare piรน.
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Prima domenica di Avvento
- Colore liturgico: viola
- ย Is 2, 1-5; Sal. 121; Rm 13, 11-14; Mt 24, 37-44
Mt 24, 37-44
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nell’arca, e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrร portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 27 Novembre – 03 Dicembre 2016
- Tempo di Avvento I, Colore viola
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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