Commento al Vangelo di domenica 26 luglio 2015 – don Mauro Manzoni

La Parola di Dio“, canale YouTube del prolifico Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, XVII Domenica – Anno B.

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Ne avanzarono dodici ceste … Alla fine, se facciamo i conti, dopo aver donato tutto, ci rimane più di quello che avevamo: mistero della fede, mistero dell’amore, soprattutto mistero del dono.
Nell’incontro con Gesù, scrive Benedetto XVI nel suo libro “Gesù di Nazareth”, ci nutriamo dello stesso Dio vivente, mangiamo davvero il pane del cielo, un cibo, che non si può guadagnare con il lavoro umano, mediante le proprie prestazioni. Può venire a noi soltanto come dono di Dio ed è un dono da riciclare.
Forse, proprio questa è la lettura della frase del vangelo dategli voi stessi da mangiare: noi essere dono gli uni per gli altri. Quando ho fame Signore, dice Madre Teresa, quando ho fame manda sulla mia strada qualcuno da sfamare, quando ho bisogno, manda qualcuno che ha più bisogno di me. Condividere, spartire, distribuire, per creare unità e comunione.
Come quel pezzo di pane, formato da tanti piccoli chicchi di grano, macinati e impastati insieme diventano Corpo di Cristo, come quegli acini di uva, macerati e spremuti insieme diventano Sangue di Cristo. Lasciamoci anche noi impastare e spremere insieme, per diventare in lui una unità perfetta, che è la sua chiesa. [ads1]

XVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

  • Colore liturgico: verde
  • 2 Re 4, 42-44; Sal.144; Ef 4, 1-6; Gv 6, 1-15.

Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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