Commento al Vangelo di domenica 26 Gennaio 2020– mons. Giuseppe Mani

Dio parla all’uomo come ad un amico e si intrattiene con lui per invitarlo e ammetterlo alla Comunione con se. E’ la grande dignità dell’uomo: essere ammessi alla comunione con Dio e diventare suo amico.
Ma come ci parla Dio?

1) Attraverso la Sacra Scrittura, cioè con ciò che è contenuto nella Bibbia. La Bibbia contiene la Parola di Dio. “ Dio che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, Che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo” (Ebr. 1,1-2) . nella Bibbia ci sono tutte le Parole che Dio ha detto al Suo Popolo e anche ciò che Gesù Cristo ha detto a noi per cui “ignorare la Scrittura è ignorare Gesù Cristo”. Se vogliamo conoscere il pensiero di Dio dobbiamo scrutare le Scritture.

2) Dio non parla soltanto attraverso le Scritture ma anche attraverso la creazione e la vita. Il testo chiave del Vaticano II , preso in prestito da Matteo 16,4 e da Luca 12, 54-57 è questo: “Il popolo di Dio mosso dalla fede, per cui crede di essere condotto dallo Spirito del Signore, che riempie l’universo, cerca di discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni cui prende parte insieme con gli altri uomini del nostro tempo quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio. La fede infatti rischiara di una luce nuova e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell’uomo, e perciò guida l’intelligenza verso soluzioni veramente umane. (GS 11,1)
La chiesa ascolta Dio che gli parla oggi attraverso “i segni dei tempi” come li ha chiamati Giovanni XXIII, e come emerge splendidamente dall’esordio della costituzione pastorale del Concilio “ Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. “ ( GS 1)

3) Dio intrattiene un dialogo personale con ciascun credente perché “Cristo abita per la fede nei nostri cuori” e la Sua presenza è attiva e santificante. Il Suo Spirito presente in ciascuno di noi ci illumina e ci conduce. Ancora il Vaticano II ci dice: “ La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità. Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge che trova il suo compimento nell’amore di Dio e del prossimo. “ (GS 16). Sant’Agostino identifica questa voce misteriosa che ci guida verso il bene come “il Maestro interiore” , che è la vera guida di ciascuno e che si impone al rispetto di ciascuno.

Tre sono i modi con cui Dio parla all’uomo: le Scritture Sante, i segni dei tempi e la coscienza di ciascuno.. Soltanto l’ascolto della Scrittura potrebbe portare a degli integralismi assolutizzandone una lettura letterale senza lo Spirito, soltanto l’ascolto ai “segni dei tempi” porterebbe ad una lettura sociologica della situazione , ascoltando soltanto la propria coscienza, il “Maestro interiore”, potrebbe portare ad una forma di intimismo. Questo ascolto stereofonico della Parola di Dio si compie ovviamente nella Chiesa che è la Madre che ci orienta e ci insegna ad ascoltate il Signore che ci parla e guida il nostro autentico dialogo con Lui.

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