Commento al Vangelo di domenica 25 dicembre 2016 – don Mauro Manzoni

Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 25 dicembre 2016, Natale del Signore.

Chi desidera automaticamente avere il testo delle riflessioni, mandi il proprio indirizzo email a riflessionevangelo@graficapastorale.com che lo spedirà ogni settimana.

“Il popolo che camminava nelle tenebre – dice Isaia nella prima lettura – vide una grande luce”. Le tenebre, simbolo del nulla e del male, realtà personale di un animo travagliato dal peccato, dall’egoismo, dalla superficialità. Le tenebre, negazione di qualsiasi tipo di speranza, di serenità e di gioia.

In queste tenebre – ci dice il Vangelo – appare una luce: Cristo salvatore. Ed è una luce ch ci svela delle sorprese. La gioia, innanzitutto, la gioia che il male è sconfitto, la gioia di dire nuovamente a Dio: Tu sei Padre.

Poi la pace e la libertà. Le catene, le sbarre e i bastoni degli oppressori sono spezzati dal Dio dei poveri e dei deboli. La nostra debolezza trova in quel Bambino un definitivo liberatore.

Un Bambino nascerà per noi, un bambino straordinario, segno di un nuovo mondo e di una nuova vita ed è proprio in questo bimbo, fragile ai nostri occhi umani, la radice di ogni nostra speranza.

Gioia, pace, libertà, speranza: questo è il Natale. Tutte le altre cose sono impalcature e sovrastrutture, che durano un momento e crollano al primo colpo di vento.

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Natale del Signore, La messa dei Pastori (di Mezzanotte) (Solennità)

Lc 2, 1-14
Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.

Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 – 31 Dicembre 2016
  • Tempo di Natale I, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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